STATUTO ALER: un uomo solo (bergamasco) al comando

L'ALER ce l'anno scippata. Fa tutto il Presidente. Poi un "Consiglio" con grande capacità decisionale: dà PARERI...!

La Regione ha approvato lo schema tipo di statuto delle Aziende lombarde per l’edilizia residenziale pubblica (ALER) ai sensi della legge regionale 2 dicembre 2013, n. 17 (Modifiche alla legge regionale 4 dicembre 2009, n. 27 «Testo unico delle leggi regionali in materia di edilizia residenziale pubblica») che ha delineato un nuovo assetto della gestione dell’edilizia residenziale pubblica lombarda e in particolare:

−− è stata introdotta la figura del presidente – amministratore unico in luogo del consiglio di amministrazione;
−− tra gli organi è ora previsto il consiglio territoriale, i cui componenti sono nominati dal Consiglio regionale sulla base di apposito elenco in cui sono inseriti i sindaci dei comuni, sede di edifici di proprietà o in gestione ad ALER, dell’ambito territoriale di ciascuna ALER, che ne facciano richiesta;
−− è stato disciplinato l’accorpamento delle 13 ALER in 5 aziende (Milano; Lodi-Pavia; Brescia-Cremona-Mantova; Bergamo-Lecco-Sondrio; Busto Arsizio-Como-Monza e Brianza-Varese);
−− è previsto che le ALER siano organizzate in strutture decentrate sul territorio attraverso unità operative gestionali (U.O.G.), dotate di un bacino ottimale di alloggi per una gestione efficiente, con funzioni gestionali, organizzative, manutentive, amministrative, di accompagnamento, supporto all’abitare e monitoraggio dei quartieri, in rapporto diretto con i comuni del bacino territoriale dove svolgono la loro attività;
−− in ogni unità operativa gestionale è prevista una consulta n cui sono direttamente coinvolti gli inquilini riuniti in comitati, i comitati di autogestione e le loro rappresentanze sindacali,
come luogo in cui gli stessi partecipano al processo di formazione delle valutazioni di efficacia delle attività delle U.O.G. e di raccolta dei maggiori bisogni dei quartieri di edilizia residenziale pubblica, nonché di responsabilizzazione dell’utenza nella cura del patrimonio pubblico;
−− è stato istituito presso ogni ALER l’Osservatorio per la legalità e la trasparenza, con particolare riguardo alle problematiche inerenti alle occupazioni abusive, alle morosità e alle tematiche connesse alle assegnazioni degli alloggi;
Tocca al Consiglio regionale l’approvazione dello schema tipo di statuto delle Aziende lombarde per l’edilizia residenziale pubblica (ALER) cosa che è stata fatta (consiglieri presenti 67, ma uno non vota, i voti favorevoli 58 e i contrari 8).

Ci hanno scippato l'ALER
Ci hanno scippato l'ALER fondato, allora come IACP, il 7 ottobre del 1937, rogito notaio Cao, fondatori tre: Provincia e Comune di Sondrio con conferimento di 200.00 £ire per uno e, sempre con 200.000, il Capo del Governo, tale Benito Mussolini che qualcuno delle nuove generazioni, forse forse, conoscerà. Poi il 31 marzo del 1938 è la volta di tale Vittorio Emanuele III, “per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia  che qualcuno delle nuove generazioni, forse forse, conoscerà. Suo in quel giorno il Decreto con il quale viene eretto Ente Morale  con la denominazione “Istituto Fascista Autonomo per le case Popolari della Provincia di Sondrio”. Il nome poi 7 anni dopo viene cambiato in “Istituto  Autonomo per le case Popolari della Provincia di Sondrio”. Quale sia la ragione di questo accorciamento del nome qualcuno delle nuove generazioni, forse forse, conoscerà.
La storia è finita. Poco alla volta ci portano via tutto. Hanno cominciato con il Distretto militare, poi la Comunità unica di Valtellina, poi il Comitato di Controllo, poi l'Ospedale, poi Uffici statali (Tesoreria, Ragioneria, toccherà al Provveditorato ecc...), adesso tocca alla Provincia ma gli artigli romani occhieggiano, anche se non è detto che la puntino, su Camera di Commercio, Prefettura, Questura.
L'ALER andava a gonfie vele al contrario di qualche Ente, Milano in primis, dove di rose ce ne sono poche e spine tantissime.
Sola però non la lasciavano e così ci hanno unito. Come i generi, che una volta erano due, ma per qualcuno fortunatamente sono ancora due, che adesso si vuole diventino tre, il matrimonio l'hanno celebrato mettendoci insieme anche Lecco. Risultato: al convito noi saremo i parenti poveri con poco più di 180.000 abitanti a fronte del 350mila circa di Lecco e del milione e rotti di Bergamo.

Il nostro riferimento sarà dunque al  numero 32A di Via Mazzini, un pochettino più distante dell'ex IACP ovvero 115 km per strada e quindi due ore, 55 km in linea retta ma con una barriera oltre i 2000 metri.  Sono le Orobie: Coca 3050, Redorta 3038, Rodes 2829, Corno Stella 2620, Passo San Marco estivo 1992. Siamo a due passi, 17 km in linea d'aria tra Sondrio e Foppolo, 55 sino a Bergamo, ma per strada questi 55 diventano quei 115 che andando alla massima velocità possono essere coperti, ma solo come record salvo non farli di notte e senza Stradale in giro, in due ore.

Il Demiurgo
Un uomo solo al comando, alla faccia della democrazia per la quale si salva l'anima dando uno spolverino, il  Consiglio territoriale. Leggiamo dallo Statuto-tipo:

“1. Il Consiglio territoriale è costituito da --- componenti, come definito dalla Giunta regionale. I componenti sono nominati dal Consiglio
regionale, tra gli iscritti nell’apposito elenco, tenuto dalla Giunta regionale ai sensi dell’articolo 19 bis della l.r. 27/2009. Alle sedute del
Consiglio territoriale partecipano con diritto di voto i componenti nominati o loro delegati. Il Presidente e il Direttore generale dell’ALER
partecipano alle sedute del Consiglio territoriale senza diritto di voto. Il Consiglio territoriale dura in carica cinque anni. Il Presidente
e il Vice Presidente sono eletti dal Consiglio stesso, tra i suoi componenti, nella seduta di insediamento. La seduta di insediamento è
convocata dal Presidente di ALER entro trenta giorni dall’avvenuta nomina dei componenti il Consiglio territoriale.
2. La partecipazione al Consiglio territoriale è onorifica, salvo il rimborso delle spese documentate sostenute per il trasporto, nei limiti definiti dalla Giunta regionale.
Art. 14 Compiti
1. Il Consiglio territoriale esprime pareri, anche di propria iniziativa, sui provvedimenti di competenza del Presidente in merito:
a) alla definizione delle articolazioni territoriali dell’Azienda;
b) alle disposizioni per la lotta all’abusivismo;
c) all’approvazione del bilancio preventivo;
d) alle modifiche allo Statuto
e) al regolamento che disciplina le modalità di funzionamento dell’Osservatorio per la legalità e la trasparenza.
2. Il Consiglio territoriale esprime, su richiesta del Presidente, pareri relativi a questioni inerenti all’attività dell’ente.
3. Il Consiglio territoriale esprime l’intesa sulle proposte formulate dal Presidente in merito ai programmi annuali e pluriennali di investimento
relativi ad acquisizioni, dismissioni e nuove realizzazioni di patrimonio.
4. In relazione agli atti sui quali il Consiglio si pronuncia, lo stesso può procedere, anche su richiesta dei soggetti interessati, all’audizione
delle organizzazioni sindacali e di rappresentanza dell’utenza o di atri soggetti che svolgono attività inerenti all’edilizia pubblica e
sociale, tenuto conto della rappresentatività, del radicamento nel territorio, dell’interesse diretto sull’atto.
Art. 15 Convocazione e ordine del giorno
1. Il Presidente del Consiglio territoriale convoca il Consiglio, fissando il luogo, il giorno e l’ora della seduta.
2. Il Consiglio territoriale si riunisce in via ordinaria di norma una volta ogni tre mesi e in via straordinaria, quando ne sia fatta richiesta
da almeno un terzo dei componenti. L’avviso di convocazione deve indicare gli argomenti da trattare. Il Consiglio può tuttavia porre
in discussione ed approvare argomenti non previsti nell’ordine del giorno, sempre che ricorrano motivi di urgenza ed indifferibilità e
sempre che vi sia il plenum dei Consiglieri in carica e che tutti manifestino il loro consenso alla discussione degli argomenti aggiunti.
L’avviso di convocazione deve essere inviato ai componenti del Consiglio e al Presidente e al Direttore generale dell’Azienda almeno
cinque giorni lavorativi prima di quello fissato per la riunione.
3. Il Consiglio si riunisce di norma nella sede legale dell’Azienda.
4. Le modalità di funzionamento sono definite con un apposito regolamento deliberato dal Consiglio territoriale e approvato dal Presidente
dell’ALER.

Abbiamo capito
Abbiamo capito perchè “spolverino”. Tutti i compiti pomposamente descritti si riducono alla espressione di PARERI, fermo restando, in base allo Statuto, che di questi pareri il demiurgo-Presidente o il Demiurgone-Direttore, se ne possono bellamente fregare. E uno dei nostri 78 Sindaci dovrebbe partire al mattino, usare la sua macchina, perdere tutta la giornata, pagarsi il ristorante e il posteggio di tasca sua (x), per tornare alla sera avendo messo nella bisaccia quale risultato? L'espressione di un parere, magari subendolo per via della soverchiante presenza dei bergamaschi!

Attendiamo le lamentele e i guaiti del caso. Non adesso quando qualcosa magari si riuscirebbe a fare cambiando. I profeti del giorno dopo si muoveranno quando non ci sarà più niente da fare.
GdS

--------------------------------------
(x) Potrebbe andare in treno, basta essere in stazione di Sondrio alle 6.38 o poco di più se a Morbegno per essere in sede intorno alle 10, oppure partendo alle 9,38, a Bergamo alle 12.38. In questo caso visto che l'Aler è in Via Mazzini a quasi 2 km dalla ferrovia c'è da aggiungere il taxi, naturalmente di tasca del povero tapino...

GdS
Approfondimenti