1.4 MOLA. Mostre (Camelie, Cucina, Tibaldi) – Restauri a Pompei - Droghe (Ifc Cnr)

Camelie in mostra

Un’occasione per una passeggiata in una località vicina alle nostre Valtellina e Valchiavenna ed assai adatta per le feste pasquali. Si tratta della  la XXXVIII Mostra delle Camelie a Palazzo Gallio in Gravedona in programma a Pasqua e Pasquetta con un ricco programma di eventi che, senza alcun dubbio, ti sorprenderanno. Iniziamo a descrivere un poco Palazzo Gallio  una dimora cardinalizia .La dimora venne fondata sul luogo dell'antico castello del paese, , dal cardinale e segretario di Stato al soglio pontificio Tolomeo Gallio, che ebbe il territorio delle Tre Pievi (Gravedona, Dongo, Sorico) in feudo da Filippo II nel 1580. L'edificio venne però ultimato dopo il 1607, anno della morte del cardinale, che non  l’abitò. Palazzo Gallio passò ai nipoti del Cardinale, i duchi d'Alvito, ma non fu mai utilizzato come residenza, durante l'occupazione francese e spagnola fu utilizzato come ospedale, finché all'inizio del XIX divenne proprietà privata. Oggi il palazzo è sede della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio ed è stato inserito nella lista dei Monumenti Nazionali. La villa è un’imponente mole quadrata con quattro torri angolari, nelle due logge aperte sulle facciate verso il lago e verso monte si inserisce nell’ambito delle ville rinascimentali. I vani interni si sviluppano attorno ad un grande salone centrale. Il palazzo é circondato da un giardino citato fin dal 1500 per le rare essenze, che attualmente si distende verso monte, ed e caratterizzato dalla presenza di numerosi alberi di camelia. Organizzata da Pro Loco Gravedona, Comune di Gravedona ed Uniti, Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio e con il supporto di Visit Gravedona, la manifestazione rientra nella rassegna Camelie sul Lario in collaborazione con Villa Carlotta, Villa Melzi e Villa Monastero.
Ecco il programma delle attività che si svolgeranno a Palazzo Gallio di Gravedona. Domenica 5 e lunedì 6 Aprile 2015: Pasqua e Pasquetta sul Lago di Como XXXVIII Mostra delle Camelie Palazzo Gallio – Gravedona ed Uniti (CO)  Uniti. Mostra delle camelie Domenica e lunedì: 10.00-12.30 / 15.00-18.00 Esposizione in concorso di camelie recise e composizioni di camelie del lago. L’anima della materia Domenica e lunedì: 10.00-12.30 / 15.00-18.00 Mostra interattiva di scultura e fotografia a cura di Elvino Motti e Mauro Ceresa Esposizione artistica domenica e lunedì: 10.00-12.30 / 15.00-18.00Opere d’arte del Dott. Giorgio Maria Baratelli. Laboratorio creativo Domenica e lunedì: 15.00-18.00 Intrattenimento bambini con laboratori manuali. I colori del Tè Lunedì: 11.00-12.30 Corso introduttivo al Tè a cura del Prof. Marco Bertona e a seguire cerimonia cinese del Tè a cura della Maestra Qi Meng Han (Associazione Italiana Degustatori e Maestri del Tè). Cerimonia del Tè Domenica e lunedì: 15.15, 16.15 e 17.15 Concerti e spettacoli Domenica: 20.45
Primo concerto del Festival  Pianomaster  Sinfolario. Orchestra diretta da Vincente Arno con il solista Michelangelo Lentini al violino
Adulti: Є 15,00 – Bambini fino a 10 anni: ingresso gratuito Domenica: 22.30
Fuochi d’artificio sul lungolago Lunedì: 17.00. Momento musicale a cura dell’Istituto Civico Musicale Alto Lario di Dongo crescend Orchestra diretta dal M° Alessandro Apinti The Little Voices diretto dal M° Elisabetta Rasero
Ingresso gratuito. CARLO MOLA

Genova, cucina e arte
Quante volte l’abbiamo detto e scritto che la cucina, il cucinare è un’arte. Al punto di avere contribuito a Sondrio a fondare l’”Accademia della Cucina”. E quante volte ci siamo incantati di fronte alla magnifica tela “La cuoca”di Bernardo Strozzi a Genova. Ora, proprio a Genova mostre, incontri, eventi nei musei genovesi.  Una rassegna, organizzata in concomitanza con Expo 2015, che è opportunità per scoprire il ricchissimo e  molteplice patrimonio culturale della città attraverso un organizzato programma attorno all’argomento del cibo. Un ampio “cartellone” che rende complice in contemporanea, “l’intero sistema dei musei cittadini - dall’arte antica a quella moderna e contemporanea, dall’archeologia all’arte orientale - per assaporare percorsi e scoprire ingredienti inediti delle collezioni genovesi. Il cibo, la sua rappresentazione, la sua funzione simbolica, sono da sempre elemento centrale della vita e della società, in ogni parte del mondo: ogni museo, dunque, secondo la specificità delle proprie raccolte, proporrà approfondimenti, ’degustazioni’ e ‘assaggi’ d’arte, per una vera ‘esperienza del gusto’. Dal 27 marzo al 19 luglio 2015. Torniamo alla  Cuoca di Bernardo Strozzi, acclamato capolavoro dell’artista inserito in internet una specie di simbolo in ambito mondiale. si sarebbe tentati di rispondere che le storie da raccontare sono proprio tante. Ma in questa mostra si aggiungono tante “novità”. La prima e sorprendente:  munificamente la National Gallery of Scotland di Edimburgo ha consentito di prestare a Genova la sua versione di quello stesso soggetto, “permettendo così di mostrarle - in prima mondiale - l’una accanto all’altra”. Un vero e proprio confronto tra Cuoche, dunque, che vede nel contempo la partecipazione di altre agguerrite “concorrenti”, per stabilire chi è più brava tra pentole e vivande. “Anche gli Uffizi di Firenze, infatti, e la Galleria Estense di Modena, oltre a collezionisti e antiquari italiani e stranieri, hanno messo a disposizione loro opere utili a tessere la trama di una mostra che parla di cucine e di dispense, di sacro e di profano, di pollame e di cacciagione, di cuoche e di garzone, di vasellame d’argento e di utensili di rame, di simboli. Poi altra notizia  ancora a Genova, Palazzo Rosso: “La cuoca... si Strozzi!” il3 e 17 aprile; 8 e 16 maggio; 5 e 19 giugno - ore 19.30. Spettacolo scritto e diretto da Miriam Formisano (noto personaggio nel campo della cultura teatrale)  e interpretato da Sarah Pesca.  Pesca giovane attrice, ex allieva della scuola dello Stabile di Genova.  NOTIZIE RACCOLTE  DA CARLO MOLA
(Genova Cucina ed Arte La Cucina Italiana. Cuoche A Confronto Apre il 27 marzo ai Musei di Strada Nuova – Palazzo Bianco la mostra che fa parte della rassegna Nutrirsi d'Arte Nutrirsi d’Arte. cibo, cultura, storia.  Sino al 19 luglio 2015 Comune di Genova | Direzione Cultura e Turismo - Ufficio Marketing e Promozione Via Garibaldi 9)

Tibaldi
Per una mostra come questa bisogna, prima di tutto parlare dell’artista che presenta. Si tratta Eugenio Tibaldi  un artista che vive a Napoli. Una é l’opera che voglio segnalare precedente alla mostra e dalla quale intendo trarre un qualche senso rispetto alla sua prerogativa architettonica e artistica. Riguarda una serie di trenta fotogrammi, che descrive con immagini progressive la costruzione di un’abitazione abusiva nei dintorni di Napoli. Il tutto avviene in trentacinque giorni – poco più un fotogramma al giorno – compresa la recinzione con i cancelli, il giardino con le palme e gli inquilini. La sua ricerca irrompe copiosamente nel campo dell’architettura con esiti che, oltre a offrirci il gusto d’una realtà spesso fraintesa, aprono successioni di piani in tutto privi di contraddizioni con la sostanza della più recente ricerca architettonica. Ora alla mostra intitola  “Romeno è Giulietta: Verona cambia musica Studio la Città” fino al 24 aprile 2015. In “Red Verona” Eugenio Tibaldi “accosta e rivisita brand e stereotipi del comune scaligero”. Sonda singolarità e contrasti del territorio, ridisegnando la città e riscrivendone addirittura la colonna sonora. Leggiamo “Eugenio Tibaldi -Alba, 1977; vive a Napoli riporta la sua esperienza di Verona, frutto di un lungo percorso di avvicinamento: escursioni, conversazioni, collaborazioni con enti, associazioni e aziende locali. E attraverso Verona, divenuta archetipo e scenografia inconsapevole, ci apre la sua visione socio-economica di questa parte di Occidente. Una sorta di mappa mentale, innescata dalle Geografie economiche e dipanata nei trenta metri di Landscape Verona,  e mostra una città come intelaiatura, rete di connessioni in cui ogni punto è collegato e risente di tutti gli altri. Edifici in degrado o in disuso sconfinano nel centro storico monumentale e commerciale, creando inedite interazioni e apparentamenti, restituendo quella complessità del tessuto urbano con cui molti cittadini, anche tra coloro che ne hanno conoscenza consapevole o latente, hanno smesso di confrontarsi. Con l’intento non solo di denuncia, ma di riapertura di nuove possibilità di esistere”. Questa bella introduzione è di Roberta Morgante “Roberta Morgante è curatrice e operatrice culturale indipendente. Si è laureata in filosofia all'Università di Verona, dove vive. Ha collaborato con enti e associazioni culturali, per i quali ha realizzato esposizioni, festival, spettacoli, cicli di incontri e conferenze, dedicandosi prevalentemente a progetti su suolo e in spazi pubblici, nonché all'ideazione di percorsi di avvicinamento e partecipazione attiva di pubblici trasversali alle forme espressive artistiche contemporanee la mostra è a cura di  Adele Cappelli (Ascoli Piceno, 1967) che si occupa di arte contemporanea, formazione e comunicazione in ambito culturale- e artistico. Docente di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino e docente a Storia dell’Arte Contemporanea all’UNICAM-Corso di Laurea Disegno Industriale e Ambientale, Scuola di Architettura e Design. Segnalazione  A CURA DÌ CARLO MOLA
(Verona// fino al 24 aprile 2015 Eugenio Tibaldi – Red Verona a cura di Adele Cappelli STUDIO LA CITTÀ  Lungadige Galtarossa)

Pompei
Siamo ancora nel campo dei restauri importanti come la volta scorsa e che possono veramente interessare tanti nostri lettori. Pubblicato sabato 21 marzo 2015. Il Ministro Franceschini  ha annunciato  i notevoli  miglioramenti e il mutamento di percorso nel sito archeologico più importante d'Italia: Pompei. Eravamo in attesa di questo mutamento dopo le tristi vicende degli ultimi anni. E non solo degli ultimi. Eccoci allora nel primo giorno di  Primavera con una sorpresa non irrilevante, per quanto riguarda i beni culturali italiani. A Pompei, infatti, è di nuovo visibile la Villa dei Misteri. Dice Franceschini «Nell’ultimo anno, grazie al forte impegno della Soprintendenza e della Direzione del Grande Progetto, il Paese ha compiuto sforzi considerevoli. Come recentemente riconosciuto dall’Unesco, i risultati sono "tangibili e significativi" dal momento che sono state eseguite sostanziali opere di restauro, principalmente nel contesto del Grande Progetto Pompei ma anche nell’ambito del programma di manutenzione ordinaria». «C’è stato un vero e proprio cambio di passo e questo ci fa guardare con ottimismo alla rinascita di Pompei». Lo  speriamo vivamente e veramente. Ed ecco alcune notizie sulla magnifica “Villa”.La Villa dei Misteri, chiamata in passato Villa Item, fu portata alla luce tra il 1909 e il 1910 grazie ad uno scavo condotto dallo stesso proprietario del terreno nel quale si trovava; un'indagine  studiata a fondo venne svolta tra il 1929 e il 1930, in conseguenza dell'esproprio decretato dallo Stato Italiano. Nel 1931 furono rese pubbliche alcune tavole a colori che rappresentavano gli affreschi della villa, ad opera dell'archeologo Amedeo Maiuri; ad oggi lo scavo non è stato ancora  definitivamente concluso, ma la piccola parte di costruzione che manca, secondo gli archeologi, non contiene elementi di grande qualità. Durante lo scavo non furono ritrovati oggetti di particolare interesse e soprattutto la zona d'otium apparve quasi priva di suppellettili, segno che la villa era in ristrutturazione; reperti invece furono ritrovati nella parte rustica. Nella villa fu inoltre rinvenuta la statua di Livia in abiti da sacerdotessa, oggi conservata all'Antiquarium di Pompei. Importanti lavori di restauro e conservazione si svolsero dal 2013 al 2015. La villa fu costruita nel II secolo a.C. ed ebbe il periodo di massimo fulgore in età Augustea. Era originariamente una villa d'otium con vaste sale e giardini pensili, in una posizione panoramica, a vicino al mare, ma in seguito al terremoto del 62 d.C. cadde in rovina, così come il resto della città, e fu trasformata in villa rustica “con l'aggiunta di diversi ambienti ed attrezzi agricoli come torchi per la spremitura dell'uva: la costruzione fu, infatti, adibita alla produzione e alla vendita del vino”. Della villa non si conosce il proprietario, ma solo il nome del custode che l'ha abitata durante l'età augustea, Lucio Istacidio Zosimo.  CARLO MOLA

Droghe (Ifc-Cnr)
Lo studio dei ricercatori dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr ESPAD®Italia 2014Droghe descrive questa ultima drammatica comunicazione: sono le sostanze ‘sconosciute’ usate da oltre 50 mila ragazzi, assieme agli psicofarmaci assunti senza prescrizione medica, soprattutto dalle ragazze, l’inquietante novità del consumo di droghe, che compromette circa 700 mila studenti italiani di 15-19 anni.  Cresce il consumo di cannabis, che resta la sostanza psicoattiva più propagata e per la quale aumentano i consumatori abituali, la cocaina è meno usata e l’eroina è ferma. Circa 54mila studenti delle scuole medie superiori, il 2,3% dei 15-19enni, nel 2014, hanno assunto sostanze psicotrope senza sapere cosa fossero. “Droghe: mi faccio ma non so di che” Eccoci alla frase sentita più volte.  “La novità dello studio, che ha coinvolto 30mila studenti di 405 istituti scolastici superiori italiani, riguarda proprio il numero significativo di ragazzi che utilizzano sostanze senza conoscerle né sapere quali effetti procurano”, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Ifc-Cnr e responsabile dello studio. “Il 56% circa di questi 54mila ha assunto senza sapere cosa fossero sostanze per non più di 2 volte, ma il 23% di essi ha ripetuto l’esperienza più di 10 volte. Il 53% di questi studenti ha utilizzato un miscuglio di erbe sconosciute, che si presentavano per il 47% in forma liquida e per il 43% sotto forma di pasticche o pillole. Questo consumo ‘alla cieca’ coinvolge il 3% dei maschi e poco meno del 2% delle ragazze, soprattutto tra coloro che hanno utilizzato anche altre sostanze illecite diverse”.In qualche modo legato a questo fenomeno, quello degli psicofarmaci “che negli anni hanno registrato un discreto incremento e che, se prescritti da uno specialista, fanno parte di un percorso terapeutico, altrimenti si trasformano in sostanze illegali a tutti gli effetti”, afferma Molinaro. “Sono quasi 400mila gli studenti che almeno una volta nella vita li hanno utilizzati senza prescrizione e poco più di 200mila quelli che lo hanno fatto nell’ultimo anno (rispettivamente 17 e 9% degli studenti italiani). Si tratta prevalentemente di farmaci per dormire, utilizzati soprattutto dalle ragazze (8% contro 4% dei maschi). Minori prevalenze risultano per farmaci per l’attenzione/iperattività (quasi il 3%), per regolarizzare l’umore e per le diete (2,4% ciascuno), anch’essi usati più dalle ragazze: 3,7% contro l’1,2% dei coetanei”. Passando alle sostanze tradizionali, è aumentato il consumo di cannabis. “Il 26% degli studenti, oltre 600mila, ne ha utilizzata nel 2014, secondo una tendenza che parte dal 22% degli anni 2009-2012 e passa per il 25% del 2013”, afferma la ricercatrice Ifc-Cnr. “In questo caso i ragazzi sono più coinvolti delle coetanee (31% contro 21%) e i consumatori aumentano in corrispondenza dell’età: tra i 15enni la percentuale risulta dell’11%, tra i 18enni raggiunge il 32% e tra i 19enni il 36. Per la maggior parte si tratta ancora di consumatori occasionali, quasi la metà l’ha utilizzata non più di 5 volte nell’anno e l’86% non l’ha associata ad altre sostanze illegali. Va però notato che poco meno di 400mila studenti ne hanno fatto uso nel mese che ha preceduto lo studio e, soprattutto, che l’andamento dei consumatori frequenti (20 o più volte nell’ultimo mese) risulta in crescita: nel 2014 sono 86mila, poco meno del 4% dei 15-19enni, mentre nel 2009-2011 erano il 2,5% e nel 2012 il 3%. Inoltre per quasi 140mila studenti, il 6% del totale, il consumo di cannabis è definibile problematico attraverso il CAST-Cannabis Abuse Screening Test”.Per quanto riguarda la cocaina, ne ha fatto uso almeno una volta nella vita il 4% degli studenti italiani, cioè circa 90mila 15-19enni, mentre il 2,6% l’ha utilizzata nei dodici mesi precedenti lo studio, ossia poco più di 60mila studenti. Sono soprattutto ragazzi (il 4% contro il 2% delle studentesse) e le prevalenze più consistenti si registrano tra i 19enni, anche se non mancano consumatori di 15 e 16 anni. Nonostante la leggera ripresa nel corso degli ultimi anni, l’eroina resta una delle sostanze meno utilizzate: circa 34mila studenti italiani (pari all’1,4%) l’hanno provata nel corso della loro vita e 27mila nell’ultimo anno (1,1%).Tornando alle sostanze di sintesi, le ‘smart drugs’ (droghe furbe) commercializzate anche on line sotto forma di prodotti naturali, “sono utilizzate da circa 40mila studenti, 26mila dei quali hanno fatto uso nel 2014 (rispettivamente l’1,6% e 1,1%). Circa 90mila ha provato allucinogeni (LSD, francobolli, funghi allucinogeni) nella vita e 60mila nell’ultimo anno, rispettivamente 3,9% e 2,5% di tutti gli studenti. I consumatori sono soprattutto maschi (3,5% contro 1,5% delle coetanee), con prevalenze che aumentano con l’età, per raggiungere tra i 19enni il 4,6% dei maschi e il 2,4% tra le femmine”, conclude Molinaro. “Per il consumo di allucinogeni e gli stimolanti si osserva una stabilizzazione dei consumi, ma i giovani che utilizzano frequentemente queste sostanze aumentano: nel mese antecedente lo studio quasi 20mila ha assunto 10 o più volte stimolanti, altrettanti allucinogeni con la stessa frequenza”. CARLO MOLA
 

Cultura e spettacoli