Nelle uova di Pasqua quali sorprese?

Papa Francesco, La politica. Renzi, Berlusconi e anche il meteo

Le uova di Papa Francesco

Quella Piazza San Pietro così costantemente piena, segno di quella devozione popolare che così si manifesta, come al termine della processione del Venerdì Santo a Sondrio (ancora tanta gente ma pochi segni di saluto, di omaggio, di comunione, in luci o drappi alle finestra come era invece un tempo neanche lontano) ieri sera sottolineava l'arciprete di Sondrio mons. Zubiani. Siamo tutti Chiesa continua a dire Papa Francesco ma è ora di dimostrarlo. E lo facciamo con una mezza eresia. Il cattolico deve “santificare le feste”. Non farlo lo colloca in posizione negativa che potrà superare solo con la confessione, i propositi, l'espiazione. Si tratta però della violazione di una norma, quasi – ci si passi il termine – un aspetto burocratico (il precetto è 'santificare le feste e potrebbero esserci modi diversi) come spesso sono le penitenze post-confessione. Certo grave ma c'è qualcosa che è più grave, enormemente più grave. Ed è il non essere Chiesa come predica Papa Francesco. Un tempo si sottolineava quanto fosse negativo il cosiddetto “rispetto umano”, una sorta di viltà nel non palesare i propri sentimenti, la propria appartenenza a quella Chiesa. Scriveva nel suo libro “Maggio, mese di Maria” il P. Stefano Maria Manelli FI “Il rispetto umano è una piaga della vita cristiana. Ed è una piaga di molti, di troppi cristiani. Dove si vede Dio offeso, Gesù oltraggiato, la Madonna e i Santi maltrattati, bisognerebbe vedere i cristiani coraggiosi e coerenti che fanno muro di difesa e di onore alla loro Fede. Invece, quanto coniglismo e quanta viltà di animo! Addirittura, quanto sforzo di nascondersi fra gli stessi nemici della Fede, per paura di essere scoperti e segnati a dito!...”.
E' impressionante non solo la secolarizzazione in Europa ma una vera e propria offensiva contro la Chiesa e i suoi valori in nome di quelli che chiamano 'valori laici' spesso paravento del laicismo più bieco. Ci sono cose ancor più serie ma è ugualmente sintomatico quel che è successo in Belgio dove le scuole non sono in vacanza “pasquale”, ma nelle “vacanze di primavera”. E questo non per una bufala episodica come quella del Sindaco di Oxford che non avendo di meglio da fare si è pensato di abolire il Natale ma per una indicazione ufficiale con tanto di decreto e circolare. Ci saranno al posto del “congedo di Ognissanti” il “congedo di autunno”, le “vacanze d’inverno” al posto di quelle “di Natale”, persino via le vacanze di Carnevale, illuministicamente sostituite dal  “congedo di relax”. Viene in mente, a proposito di laicisti, la Rivoluzione francese con la sua invenzione della Dea Ragione, con la prostituta sull'altare di Notre Dame, con il calendario del 24 di ottobre del 1783, intelligentemente eliminato da Napoleone il 22 fruttidoro anno XIII ovvero il 9 settembre 1805, tornato in vigore con l'anno successivo. I belgi che hanno cambiato i nomi pensino al capolavoro dell'illuminismo francese ovvero il nuovo calendario: Autunno con i mesi Vendemmiaio Brumaio Frimaio - Inverno: Nevoso Piovoso Ventoso - Primavera: Germinale Fiorile Pratile - Estate: Messidoro Termidoro Fruttidoro e poi la balzana idea dei sei giorni supplementari di fine anno dal 17 al 21 settembre, 22 nell'anno bisesto, i Giorni Sanculottidi: della virtù  del genio  del lavoro  dell'opinione  delle ricompense  della rivoluzione con, infine, i dieci giorni delle decadi.
Non dimentichiamo poi quell'altro csecondoil quale "la religione è l'oppio dei popoli” eppure in Russia la religione ha resistito in uno Stato dichiaratamente ateo sino alla caduta del regime.
La successione delle attività anticristiane è impressionante e parte da lontano. Basti pensare al no al Nobel per la pace a Papa Wojtyla cui fu preferita una quasi illustre sconosciuta iraniana che poi non è rimasta in Iran a fare una battaglia di libertà ma se ne è venuta della riposante Europa. Si pensi al no per l'inserimento delle radici cristiane nella Costituzione europea. Si pensi alle posizioni di vario tipo evocanti “diritti” - catastrofico quello dell'adozione da parte di genitori omosessuali egoisticamente pensato come surrogato per i due dimenticando quello che dovrebbe essere il “diritto” prioritario, quello del bambino -.
Dove sono i cattolici? Vanno a Messa la domenica e con questo hanno esaurito il loro compito in classe domenicale. E intanto da un lato va avanti la scristianizzazione della società occidentale con laicizzazioni che, come s'è detto, non hanno nulla di laico – anche la laicità è un valore – ma sono il trionfo del laicista e dall'altro si compie il repulisti dei cattolici con la negazione del diritto di cittadinanza se va bene e con la negazione del diritto alla vita da altre parti (Nigeria, Irak ecc.). Si è un po' calmata la furia iconoclasta contro i crocifissi nelle scuole e in altri luoghi. Si è un po' calmata la bizzarra teoria in base alla quale si tien conto di scolari e studenti immigrati spesso senza accorgersi in questo caso di discriminare gli italiani, i loro valori e le loro tradizioni. E pur avendo dato diritto di asilo e possibilità di seguire la loro religione, cosa che non avviene nei loro Paesi d'origine, in alcuni dei quali è reato il semplice possesso di una Bibbia. Il Belgio che subisce una antistorica idiozia del suo Governo è l'esempio della viltà di cui si diceva prima. Offrire l'altra guancia a chi ti schiaffeggia, ricordiamolo, è grande virtù, ma dei Santi non delle persone normali che non devono offrire fiori a chi ti arriva con le armi spianate.

Le uova della politica. Un caleidoscopio. Nel nostro collegio che vede insieme i 15 milioni di lombardi, piemontesi, liguri e aostani, e con 14 liste, usciranno dalle urne 20 parlamentari (53 nelle altre quattro Circoscrizioni). Rappresentanza media di 750.000 abitanti per ognuno che andrà a Bruxelles. Noi ne possiamo mettere sul piatto 180.000. L'unico candidato valtellinese, il Presidente della Provincia Massimo Sertori, ne ha da correre e lui l'ha detto. La speranza del territorio è che, come l'altra volta Provera (circa 17.000 preferenze in provincia) i valtellinesi facciano il più possibile blocco scrivendo il suo nome sulla scheda. A prescindere dai discorsi politici e con tutto il rispetto per gli altri meglio un valtellinese nei luoghi che contano piuttosto uno di Diano Marina o di Moncalieri o di Gressoney o anche di Bagnolo Mella (centri scelti a caso in rappresentanza delle quattro regioni). No?

Le uova di Renzi
Dentro, rotta la parete di cioccolato, la sorpresa: non c'è niente. Possibile un esito così negativo? No. Il fatto che non ci sia niente sta ad indicare un esito positivo. Non ci sono sorprese. Quello che Renzi ha da dire lo dice, per toni e per contenuti in modi ai quali non eravamo abituati, quantomeno ai livelli centrali, non così dappertutto, sicuramente non in Valtellina.

Le uova di Berlusconi
Un contenuto positivo. Aperto l'uovo qualche giorno in anticipo è venuta fuori la soluzione migliore fra quelle possibili. Niente arresti domiciliari, un regime blando 'di recupero', una certa agibilità politica tale in qualche modo di essere ugualmente presente nella campagna elettorale. I punti interrogativi riguardano quale sarà la sorpresa nell'uovo del 26 maggio. Qualcosa Berlusconi ha subodorato se è vero come è vero che ha dichiarato che l'essere al 20% oggi per Forza Italia è una specie di miracolo. Noi facciamo un ragionamento molto semplice. Il suo piano enunciato qualche settimana fa si basava e si basa sui 12mila circoli da attivare in tutto il Paese. Facendo una media questo vuol dire che in provincia avrebbero dovuto essercene 35, numero del tutto irrealistico. Oltre 750 nel Milanese, una settantina nel Lecchese, 250 nel Bresciano e così via. E poi, andando a vedere nelle cosiddette regioni rosse circa 850 in Emilia e 730 in Toscana!!! In un tempo così breve, con un leader un po' “azzoppato”, con una linea un po' ondivaga con tensioni interne sarebbe già tanto metterne in piedi non 12mila ma 1200, e si parla di quelli non sulla carta, non fatti da quattro amici ma di quelli efficienti con i collegamenti con i cittadini, con uomini-simbolo locali e con donne in pista non perchè donne ma perchè più sensibili ad alcune tematiche. E poi la rissosità interna cui nemmeno il leader riesce a mettere freno, al di là della denunciata reverenza verso di lui di un po' tutti. Forse la rilettura del capitolo terzo dei Promessi Sposi potrebbe essere utile a far riflettere qualcuno. Ci riferiamo ai capponi di Renzo la cui agitazione “...faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”. Non siamo alla sventura ma, continuandosi così, semplicemente all'epilogo di una pur interessante esperienza e allo spappolamento della componente moderata, maggioritaria nel Paese ma perdente sul piano della rappresentanza specie dopo l'accentuazione delle divisioni con Alfano.

Le uova del meteo, per finire. Vigilia con la neve fino a 1000 metri. Una ragione c'è. Natale l'abbiamo passato senza. C'era da rimediare. E poi si sa che dopo una nevicata da noi arriva il bel tempo. Chissà! Auguri. A tutti. Non al Ministro belga delle vacanze laiciste.
a.f.

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