Tempo di transumanza. La Festa in Aprica come simbolo

Quella di Aprica per tutte quelle in provincia, omaggio agli allevatori, ai caricatori d'alpe, ai ragazzi che 'coltivano' ancora l'attaccamento alla terra

Quaranta capi, rigorosamente di razza bruna alpina, hanno sfidato sabato 30 agosto un tempo uggioso, sfilando per le vie di Aprica a beneficio dei turisti. I rudi malgari locali, col presidente dell'associazione Achille Bozzi in testa al corteo a fianco del sindaco Carla Cioccarelli, preceduti soltanto da alcuni bambini e da una donna in costume tipico, seguiti dal decano Gianfranco Corvi, dall'allevatore-maestro di sci Paolo Stefanini e da altri tosti colleghi, hanno accompagnato la mandria dalle falde del Palabione ai prati dei Campetti per la consueta festa di fine pascolo, prendendosi anche un bella lavata di pioggia.

A consolarli all'arrivo c'era almeno la presenza di alcune centinaia di turisti, che hanno applaudito loro e ammirato le fiere bovine inghirlandate. Sono seguite - con le limitazioni causate dal tempo non ideale - la mungitura, la lavorazione del latte e l'offerta di prodotti caseari ai presenti. Che hanno ben gradito, infoltendo la fila ai tavoli degli assaggi. Stesso gradimento hanno dimostrato i rappresentanti istituzionali, compreso il vicesindaco Bruno Corvi, rigorosamente in costume, la cui presenza dimostra anche la loro sensibilità per i problemi dei pochi allevatori rimasti.

Appuntamento per la fiera del bestiame il 19 settembre.

Per la prima pagina: www.gazzettadisondrio.it (oppure cliccare sulla testata)

Antonio Stefanini