Tagli ai Patronati: il dimezzamento non è accettabile

Disattesi gli impegni pubblici del Presidente del Consiglio Renzi e del Ministro Poletti

Riceviamo da Acli, Inas, Inca e Ital:

Il dimezzamento dei tagli al Fondo Patronati non è sufficiente a scongiurare il rischio di mettere in

ginocchio la tutela gratuita assicurata dai patronati; tanto meno è coerente con l'impegno che il
Presidente del Consiglio aveva assunto pubblicamente, confermato anche dal Ministro Poletti, che
sarebbero state trovate le risorse per salvaguardare l'esistenza di un servizio di pubblica utilità
indispensabile per tutti i cittadini. E' questo il commento a caldo di Acli, Inas, Inca e Ital rispetto alle
notizie pubblicate sui quotidiani di oggi, che annunciano l'intenzione del Governo di ridurre da 150
a 75 milioni di euro i tagli al Fondo patronati, contenuti nella legge di Stabilità.
75 milioni di euro continuano ad essere una cifra enorme, insopportabile per una rete che ogni
anno assicura a milioni e milioni di persone la gratuità dei servizi di tutela e assistenza in ambiti
che vanno dalla previdenza alle prestazioni socio-assistenziali.
Per questa ragione, Acli, Inas, Inca e Ital continueranno la loro campagna di sensibilizzazione
verso le istituzioni e il Parlamento, fino a quando non verrà cancellata del tutto una norma
inaccettabile sia sotto il profilo economico, sia per ciò che riguarda il merito e il metodo.
I patronati del Ce.Pa. sottolineano ancora una volta che il Fondo dei Patronati è alimentato da una
quota dei contributi previdenziali obbligatori versati ogni anno da lavoratori e imprese e non può e
non deve rientrare nelle disponibilità del bilancio dello Stato. Se le indiscrezioni di stampa
dovessero essere confermate, il Governo, di fatto, si renderebbe responsabile di introdurre una
tassa occulta a carico delle persone più bisognose che, pur continuando a pagare integralmente la
contribuzione previdenziale, dovranno rinunciare alla gratuità dei servizi offerti dal sistema
patronati, vedendosi sottrarre una parte dei propri soldi.
Già 700.000 persone hanno firmato la petizione “ No ai tagli ai Patronati” e si moltiplicano le
dichiarazioni di sostegno ai patronati da parte di enti ed istituzioni.
Per Acli, Inas, Inca e Ital, la partita, quindi, non è chiusa. Ci auguriamo – affermano i quattro
patronati – che l'annuncio sia solo un indizio positivo della disponibilità del governo a rivedere
l'orientamento espresso nella legge di Stabilità, un primo passo verso la cancellazione dei tagli.
Roma 20 novembre 2014