TERREMOTO NEL MOLISE. IN PRIMAVERA LA CASA NUOVA A CHI L'HA PERSA. BASTA FARE COME SI E' FATTO IN VALTELLINA.



Lo strazio di San Giuliano di Puglia é stato condiviso
da tutto il Paese.

Cosa si può fare per questa gente, che ha manifestato
nel dolore una compostezza e una dignità che meritano
attenzione e riflessione?

Sono state aperte sottoscrizioni. I soldi, pure
indispensabili, non bastano. Si faccia qualcosa di più:
in primavera si consegnino le chiavi delle loro nuove
case a quanti hanno visto la propria andare in rovina
.
Si può farlo, semplicemente copiando quello che é
già stato fatto in Valtellina per la calamità del 1987.
Il 18 luglio era cominciato l'inferno, con lo zero
termico altissimo, tanto che sulla vetta del Bernina, a
4050 metri, pioveva e i 1300 Km di corsi d'acqua che ci
sono in provincia sembravano impazziti.. Il 5 agosto il
CER a Roma stanziava i fondi per le case. Il 23 dicembre
dello stesso anno venivano consegnate le chiavi a chi
era rimastto senza abitazione.

Chiunque può andare a visitarle, a 15 anni di distanza,
per verificarne l'elevata qualità e le perduranti ottime
condizioni. E pensare che erano state costruite in tre
mesi e a un costo sostanzialmente uguale a quello dei
containers!

Si può farlo anche in Molise, seguendo le stesse
procedure, gli stessi criteri costruttivi, lo stesso
coordinamento operativo. E crediamo che, se richiesti, i
valtellinesi non avrebbero alcun problema a mettere a
disposizione la loro esperienza.

Le case a primavera.  Ci venisse data carta bianca
la data non sarebbe una speranza, ma una certezza.

(E poi, si potrebbe finalmente capire, cosa che non é
avvenuta in questi anni, che quanto allora realizzato in
Valtellina può essere copiato ovunque, in occasione di
questi disastri che sembrano essere una ciclica
maledizione del nostro Paese).
Alberto Frizziero

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GdS 1/11/2002 
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