Sondrio, il CAMPUS SAVERIO VENOSTA

C'era un protagonista venerdì scorso, uno che si accompagnava a quelli maggiori. Con il Capo dello Stato e il (non 'la') Ministro della Pubblica Istruzione gli altri responsabili delle maggiori istituzioni. Ma c'era lui, questo grande abbraccio di tutti gli studenti, dei docenti, dei collaboratori che gli danno e li hanno dato vita: IL CAMPUS DI SONDRIO. Oggi per così dire e 'una cosa come un'altra'. Ieri, quasi 50 anni fa, era una cosa per i più incomprensibile. Secondo gli oppositori creare un campus, localizzare lì gli Istituti scolastici, sarebbe stato un ghettizzare gli studenti. Non pochi anche nella e dell'Amministrazione Comunale erano perlomeno perplessi.
Siamo negli anni '60. Un po' dappertutto nelle città, grandi e piccole,  le scuole sono disperse nel territorio urbano. Ma Sondrio, nell'anticamera dell'ufficio del Sindaco, ha quello che purtroppo pochi sanno. Si tratta della prestigiosa “Medaglia d'oro della Pubblica Istruzione” assegnata al Comune di Sondrio, Sindaco allora Arturo Schena, per la nostra organizzazione scolastica e per essere stati i primi in Italia ad eliminare i doppi turni quando da qualche parte c'erano perfino quelli tripli! Opportuno per coglierne il significato sottolineare come per legge ne possono essere concesse ogni anno solo 40 (in precedenza 20)
Discussioni e opposizioni ma siamo la terra che ha dato al Paese un Ministro della P.I., Luigi Credaro (governi Luzzatti e Giolitti IV) e che aveva sperimentato in maggior misura le classi post-elementari. Sesta e settima a Ponte c'erano ma qualcuno ricorda che vi fosse anche l'ottava. Innovazione meritoria: in tempi di analfabetismo diffuso, di esami oltre che di quinta anche di terza elementare investimento della comunità per il futuro con queste classi per andare incontro a chi non proseguiva gli studi. Siamo terra, come ha detto il Presidente Mattarella, di frontiera e di avanguardia con punte di eccellenza.
Incontro dunque con l’idea. Il Sindaco di allora Saverio Venosta, confortato nell'iniziativa dal consenso e dalla collaborazione di un gruppo ristretto di collaboratori, segue il delinearsi di questa ipotesi per cui ha affidato ai progettisti del PRG, EURA di Milano, uno “studio di coordinamento per il centro scolastico di Sondrio”. Un sistema scolastico quindi, quello di allora, per il quale valgono le parole di oggi – le ripetiamo - del Presidente Mattarella che ha definito l'attuale “sistema di frontiera e di avanguardia con punte di eccellenza”. Il Capo della Stato quando interviene in eventi ufficiali è, con il suo staff, approfonditamente documentato. Quelle parole non sono dunque rituale saluto ma riconoscimento.
Lo studio è ambizioso sì ma di quella saggia ambizione che è il motore del progresso. Campus, lo si vede a distanza quasi di mezzo secolo dal concepimento, è stata una grande idea bene studiata, bene elaborata, bene avviata. I soggetti interessati erano diversi e non tutti guardavano avanti. E così un edificio, l'unico non di competenza comunale, crebbe non integrato in quelli comunali come invece previsto.  E così – lodevole eccezione il Professionale Fossati diretto dall prof.ssa Tidori – la scelta 'autarchica' delle scuole non inclini ad avere biblioteca e parti dei laboratori in comune. E così nella parte sud del Campus il formidabile cosiddetto Palazzone di 120 metri per 60 idoneo, oltre che per le attività scolstiche nelle sue palestre, per ogni tipo di evento che, finanziato e appaltato, trovò di diverso avviso la nuova Amministrazione. Sarebbe stato possibile spostare il Liceo Scientifico, dalla scomoda posizione nei pressi del Cimitero se l'USL avesse accettato lo scambio di immobili proposto. Non lo accettò, anche se poteva essere suo interesse farlo.
Non era una scelta solo funzionale, ma urbanistica nel pieno significato del termine (ancora oggi c'è chi pensa che edilizia e urbanistica siano la stessa cosa!). Il Campu nacque con la prospettiva di integrarsi nel contesto urbano ma con servizi e dotazioni adeguati.In sequenza si aggiunsero sottopasso di Via Fiume, sottopasso di stazione e civico, il più recente ampio sottopasso mentre la stazione degli autobus come localizzata è stata la miglior scelta per gli studenti di fuori città. Infine gli ampi parcheggi.
Un intero e documentato capitolo del libro di chi scrive è dedicato al Campus Scolastico che nella sostanza ha un nome.
Il Comune di Sondrio dedica, positivamente, molta attenzione alla comunità presente. Sono tante le attività sostenute e patrocinate, poi il Ligari d'argento, poi lo sportivo dell'anno, poi la cittadinanza onoraria, poi iniziative ulteriori. C'è anche il Lions  con il suo prestigiosissimo riconoscimento. Tutto per i viventi.
Ci ricorda il Foscolo che 'A egregie cose il forte animo accendono. l'urne de' forti,'. Urne che in Sondrio meriterebbero pur loro di essere ricordate così come s'è fatto e si fa per i viventi. Difficile trovarne traccia. Piccole eccezioni al di fuori del manto dell'oblio il ricordo recentissimo  di Padre Nobili. Poi, andando a ritroso, Don Viganò e Don Borghino.
Un tempo si diceva 'onore al merito'. In questo caso il merito è indiscusso per cui non facendolo nessuno, poco che conti, siamo noi a onorarlo.

Come?
Chiamandolo com'è giusto:

CAMPUS SCOLASTICO SAVERIO VENOSTA
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Chi volesse documentarsi trova il capitolo dedicato al Campus Scolastico di Sondrio Saverio Venosta all'indirizzo:
http://www.gazzettadisondrio.it/speciali/07022007/capitolo-terzo-campus-...