on. Tentori: potature del verde urbano utilizzabili
"Sono soddisfatta perché finalmente una nota del Ministero dell'Ambiente riconosce la possibilità di poter impiegare le potature del verde urbano a fini energetici al di fuori della normativa in materia di rifiuti se rispettano i criteri definiti per i sottoprodotti" dichiara l'On. Veronica Tentori (PD) componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. La buona notizia è arrivata da parte della Direzione Generale dei Rifiuti del Ministero dell’Ambiente con la nota U. 0006038 del 27 maggio 2015 inviata alla Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili.
"Fin dallo scorso anno ho lavorato in questa direzione. Durante l'iter del collegato ambientale alla legge di stabilità si è aperta una discussione sul tema anche in seguito alla presentazione di un mio emendamento, conclusasi con l'accoglimento di un ordine del giorno della sottoscritta per impegnare il Ministero a sciogliere questo nodo" continua la deputata "Da anni e da più parti si richiedeva un chiarimento ed una semplificazione perché sfalci e potature del verde urbano non fossero considerati rifiuti quando destinati alla produzione di energia o alle normali pratiche agricole e zootecniche, per questo ho successivamente depositato a novembre una proposta di legge. La misura è stata adottata in via amministrativa, anziché legislativa e oggi questa nota che inserisce le potature tra i sottoprodotti per produrre energia rinnovabile mette finalmente ordine e fa chiarezza dopo troppi anni di interpretazioni restrittive. Essi infatti potranno diventare una risorsa: si potrà dare priorità al riutilizzo e al recupero e permettere che siano reimpiegati in un ciclo produttivo, invece di essere destinati esclusivamente allo smaltimento"
"Un importante risultato che consente anche risparmi ai Comuni" conclude Tentori "secondo i dati Fiper, nei Comuni italiani si producono 3-4 milioni di tonnellate/anno di potature del verde pubblico con un costo di smaltimento in discarica di circa 180-240 milioni di euro a fronte di un possibile ricavo, in caso di utilizzo energetico, di 80-120 milioni. Il beneficio economico complessivo per l’Amministrazione pubblica italiana potrà dunque aggirarsi tra 240-360 milioni di euro all'anno, senza contare la biomassa proveniente dalla gestione del territorio, ovvero pulizia degli alvei e argini fluviali, mareggiate e altri eventi atmosferici"