Orso di nuovo alla ribalta. Le novità

Un momento cruciale. A Trento si sono resi conto che la situazione è insostenibile

Orso di nuovo alla ribalta. Nei giorni scorsi infatti la notizia che è stato individuato il bestione che a Cadine di Trento ha assalito e quasi ammazzato una persona che se ne andava per i fatti suoi facendo trekking. Detto e fatto, il  Presidente della Provincia di Trento, dopo la novità  ha scritto al Ministro. Pressato da un mare gi gente (mondo agricolo, operatori turistici, gente comune che vuole sicurezza) e anche, sul versante opposto, da animalisti e ambientalisti, ha preso carta e penna destinazione il Ministro per l'Ambiente. Sene parla in altro articolo all'indirizzo http://www.gazzettadisondrio.it/costume/19072015/orso-preoccupatissimi-t...

L'orso è analfabeta e quindi non è in grado di leggere quanto scrivono i suoi sostenitori. E così non sa di essere inoffensivo per l'uomo per cui quando vede passare uno che fa trekking col suo cane lo assale e lo concia come da foto il cui indirizzo diamo in calce. Conciato ma è andata ancora bene perchè per fortuna la vittima della furia del plantigrado - ironia della sorte il sign. Valdimir Molinari era, ripetiamo 'era', favorevole all'orso! - sapeva bene come affrontare il bestione e aveva dalla sua quello che la stragrande maggioranza di noi non ha e cioè una prestanza fisica di carattere atletico. Tutti gli esperti hanno detto che poteva lasciarci le penne. Aggiungiamo che la stragrande maggioranza di noi non sarebbe stata in grado di reggere.

Il Presidente della Provincia di Trento ha dichiarato che l'orso responsabile dell'aggressione recente, - tentato omicidio verrebbe rubricato - “è stato individuato attraverso la caratterizzazione genetica e, sempre sulla base all'archivio genetico costruito in questi anni, è stato possibile definire l'area e i percorsi tradizionalmente frequentati da questo animale”. In base a questo “in corrispondenza dei punti a più alta frequentazione sono state attivate tre trappole tubo, localmente attivati lacci da cattura, predisposti punti di alimentazione e messe in campo foto-trappole. Inoltre, è stato intensificato il monitoraggio per intercettare possibili segnali di presenza e materiale biologico sul quale condurre ulteriori analisi genetiche”. Non solo ma nella nota inviata al Ministro Rossi è esplcito: Presidio del territorio, monitoraggio, intensificazione delle attività  di informazione non sono più sufficienti". Pesa evidentemente ul fatto che è stato “per un caso fortuito in occasione dell'ultima aggressione, se le conseguenze non sono state estreme e che da allora ci sono aree del nostro territorio che non vengono più frequentate". E conclude che “sono in gioco la sicurezza di un'intera comunità, la sua possibilità di godere ed utilizzare in modo equilibrato e sostenibile delle risorse territoriali che sono uno dei valori fondanti di questa terra",  ha concluso Rossi. 

Cosa ne dice il Prof. Michele Corti Ruralista

Anche in Lombardia si firma per la legalizzazione dello spray anti orso

Il sito www.ruralpini.it partecipa da tempo alla campagna per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla pericolosità degli orsi reintrodotti in Trentino denunciando le informazioni propalate dai fautori del progetto Life Ursus e tendenti a presentare la non pericolosità dei plantigradi. Ma 4 aggressioni in 12 mesi (di cui l'ultima del 9 giugno avvenuta a freddo con la vittima presa alle spalle  e solo per miracolo non conclusasi in tragedia) dicono che gli orsi sono pericolosi.

Nelle valli lombarde si è registrata la presenza di diversi orsi nelle provincie di Brescia, Sondrio, Bergamo e Lecco. Essi, oltre a provocare stragi di animali domestici, si sono rivelati potenzialmente pericolosi (tanto che uno, sconfinato in Svizzera, è stato abbattuto perché seguiva le persone ed è penetrato in una baita). E' necessario pertanto porre anche da noi in Lombardia il problema della sicurezza dei frequentatori della montagna. Con queste premesse Ruralpini.it aderisce con slancio alla campagna proposta dall'avv. Mario Giuliano di Trento e da altre persone delle valli trentine finalizzata chiedere attraverso una petizione popolare rivolta al Ministero degli interni la legalizzazione dello spray al peperoncino anti-orso (ben più efficace di quello anti stupro).

Uno strumento non risolutivo ma efficace per difendere la vita dei lavoratori della montagna (contadini, allevatori, pastori, boscaioli, apicoltori) degli abitanti dediti alla raccolta della legna, dei funghi, dei piccoli frutti, delle piante officinali e commestibili e di tutti coloro che cercano sui sentieri di montagna, nei boschi, nel territorio agrosilvopastorale, un ambito umanizzato da migliaia di anni dove poter svolgere attività sportive all'aria aperta, ma anche godere delle bellezze del paesaggio e ritemprare lo spirito.

I moduli e le indicazioni per la trasmissione delle firme sono reperibili su www.ruralpini.it alla pagina  http://www.ruralpini.it/orsi(19.06.15)Liberalizzazione_spray_anti-orso.html

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Foto di Valdimir Molinari pubblicata dal quotidiano lavocedeltrentino.it

http://lavocedeltrentino.it/index.php/arte-e-cultura/71-anno2013/il-punt...