Carlo Mola, Mostre a Milano: Fattori, “La Belle Epoque”, Ciccarini, 'Tacà insema'

1 Fattori
Una conoscenza ed una passione di primordine  come quella di Francesca Dini e la presenza di due curatori attenti, precisi e meticolosi come Francesco Luigi Maspes ed Enzo Savoia hanno permesso  alla Galleria Gammanzoni di Milano una mostra di altissima qualità : “Giovanni Fattori. Capolavori da collezioni private” – Sono quaranta capolavori di cui alcuni  non erano mai stati esposti al  pubblico e giungono  da autorevoli collezioni private italiane, fra l’altro quelle di Mario Taragoni: il banchiere genovese che amava i macchiaioli e, Fattori in particolare, in un modo esclusivo e raffinato e del milanese Giacomo Jucker: erede ed amante di una fortuna anche nel campo della pittura dell’800.
Si deve risalire a 25 anni or sono alla mostra della Permanente di Milano o quella di Palazzo Cavalli Franchetti e Venezia per avere una visione così vasta e determinante dell’opera del grande maestro livornese. Giovanni Fattori (Livorno 1825-Firenze 1908) L’esposizione vuole essere un preciso riferimento della strada scelta dal maestro scegliendo fra le opere eseguite tra il 1860 e il 1905 circa, anni felici per la creatività e la perizia. Eccoci così ad ammirare le raffigurazioni dei militari dove fattori dimostra, come pochi artisti nel mondo, una antiretorica ed una poetica struggente. Dipinti sono Passaggio del Mincio (1865-1870 circa), Le vedette (1870-1875 circa), Cavalieri in perlustrazione (1875 circa), Cavalleggeri in avanscoperta (1875-1880 circa), Manovre di artiglieria (1880 circa), Le ordinanze (1883), Militari al bivacco (1885 circa), Ritorno dalla passeggiata (1885-1890) e L’appello dopo la carica (1895) E’ in questi quadri che si svolge un tipo di riflessione profonda e di poetica che fa trattenere il respiro all’ammirato visitatore. Ma certamente non possono sfuggire i paesaggi  della sua adorata  Maremma,  quella che Fattori “preferiva per istinto, sentendosi più libero e puro e più vicino all’essenza delle cose nella semplice e selvatica solitudine della natura”. Case nella campagna livornese (1866-1870 circa), Veduta di Poggio Pelato a Castiglioncello (1867-1868), Viale soleggiato (1870 circa), Uliveto (1875-1885) e il Bosco di San Rossore (1890-1900).  E’ in questi quadri che egli s’identifica distinguendosi però in parte, col movimento artistico dei “macchiaioli”. Ma spesso Fattori anche nei paesaggi non trascura la presenza dell’uomo, ad esempio, nella  tavoletta Silvestro Lega che dipinge sugli scogli (1867 circa), in cui con rara maestria utilizza le venature del legno per ricreare emozione del vento che batte sugli scogli. CARLO MOLA

GAM Manzoni, Centro Studi per l’Arte Moderna e Contemporanea di Milano (via Manzoni 45) Milano, dal 25 Ottobre 2013 al 21 Dicembre 2013  Orari: martedì - domenica 10.00-1300/15.00-19.00 Chiuso il lunedì. Biglietti:Biglietto intero: 5,00 euro (4 euro per i soci del Touring Club Italiano). Biglietto ridotto: 3,00 euro (ragazzi da 6 a 12 anni).Entrata gratuita: bambini da 0 a 5 anni; diversamente abili con accompagnatore; guide autorizzate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione).Offerta Famiglie: 2 biglietti interi e 1 gratuito, per famiglie composte da due adulti e a un ragazzo (da 6 a 18 anni).Offerta Scuola: 3,00 euro a studente per classi di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. Visite Guidate:Visite guidate su prenotazione, anche fuori orario (min. 10 persone – max. 25 persone) della durata di 45 minuti circa: 3,00 euro a persona. Catalogo: GAMManzoni edizioni http://www.clponline.it/mostre/giovannifattori-capolavori-da-collezioni-...)
Sito ufficiale della mostra: http://www.gammanzoni.com/default.asp

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2 “La Belle Epoque”
Sorella della Mostra dedicata a Fattori è questa “La Belle Epoque Da Boldini a De Nittis”. Cinquanta opere alla galleria Bottegantica  con una presenza ricca e di grande interesse di pittori italiani del secondo Ottocento Un periodo fertilissimo per il nostro paese. Se pensiamo che alcuni critici italiani ebbero il coraggio di dire che eravamo”provinciali” con personalità che vivevano a Parigi ed erano in “competizione” con i francesi. ! Qui in galleria sono presenti artisti come Antonio Mancini  ( non ancora completamente considerato  quanto merita) e poi Vittorio Matteo Corcos, Pompeo Mariani, e i due eccezionali Giovanni Boldini, , Giuseppe De Nittis, , ed altri ancora. Enzo Savoia e Stefano Bosi, hanno curato la mostra con passione e competenza e il titolo è rappresentativo per documentare il periodo così detto della Belle Epoque  Un tuffo in quel mondo osservato nelle sue mille sfaccettature, in tutti i suoi aspetti dalla vita mondana alle pause d’intimità, di rapporti e d’intenso vivere.  Ma come si accennava prima, in mostra non vi sono soltanto  quadri  della grande triade degli italiens de Paris, Boldini, De Nittis e Zandomeneghi, ma un copioso  numero di  opere di pittori italiani non così celebri e celebrati ma validissimi come Arnaldo Ferraguti,  Pablo Salinas, Leonardo Bazzaro e altri ancora. E’ la rievocazione di un mondo e tutti veramente all’altezza del compito. Ma se vogliamo fare una scelta si deve tornare, e senza escludere gli altri, a Giovanni Boldini e alle opere esposte tra cui la Lettera mattutina, Nudo di donna con calze nere, Nudo femminile seduto, Donna in riposo. Ma altri ancora è doveroso citare. Ettore Tito ad esempio di cui alcuni ricorderanno il suo affresco agli Scalzi di Venezia, Angelo Morbelli, Ulisse Caputo, , Federico Rossano. CARLO MOLA
La pittura italiana del XIX secolo al centro della mostra LA BELLE EPOQUE. Da Boldini a De Nittis, in programma sino al 21 dicembre 2013 alla Galleria Bottegantica di Milano (via Manzoni 45 a cura di Enzo Savoia e Stefano Bosi Milano, Orari: martedì  domenica 10.00-13.00; 15.00-19.00 Chiuso lunedì Ingresso gratuito Informazioni:tel.02.62695489051.331388Mail: milano@bottegaantica.net; info@bottegantica.comWeb: www.bottegantica.coma CARLO MOLA 

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3 Carmine Ciccarini
Giovanni Faccenda critico e storico dell’arte (che dal 2000 è direttore artistico della Galleria Comunale d’Arte moderna e contemporanea di Arezzo), ha dedicato tempo ed alta capacità per intendere e far intendere sino in fondo la pittura di Ciccarini, l’arte di Ciccarini. Egli scrive: “L’amore che egli prova per la pittura allaga ogni momento di fulminee emozioni. Abituato, com’è, a pensare per immagini, può, in un determinato frangente, essere bloccato con l’auto in mezzo al traffico e, allo stesso tempo, avere dinanzi agli occhi l’apparizione fascinosa di una sua metropoli. Scrivo sua, perché i contesti urbani che Ciccarini è solito rappresentare con estemporanea naturalezza, sebbene riprendano i tratti tipici di palazzi, strade e incroci nitidi nella memoria di chi vi è stato, in realtà ogni volta hanno agio di risorgere in una dimensione cosmica, come di città che è una, nessuna e, al contempo, centomila”.  Per un artista così figurativo il passo non è breve ma è recondito. Dopo il successo di tanta pittura contemporanea non figurativa restare agganciato come fissato all’immagine quasi “fotografica”, non è cosa da poco. Ecco, m’è scappata la parola che non volevo scrivere! Qui la fotografia non c’entra. Qui esiste un saper cogliere la pioggia, il fango, la poltiglia e non solo il colore ma l’odore, le esalazioni che promanano da quelle atmosfere. Atmosfere? Anche, ma non solo. Non ci accontentiamo; restiamo come agganciati, si diceva, sospesi in una sorta di sprigionamenti e sensazioni più reali del reale. Allora realismo magico? No. Piuttosto una poesia che non si spegne che non vuol spegnersi, non vuol terminare. Perché nella pittura di Ciccarini vi è veramente la poesia. Attendiamo questo pittore chietino ad altre prove belle come questa qui alla Matalon e dopo l’invito di Sgarbi al Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 2011 
CARLO MOLA
LUOGO: Museo Fondazione Luciana Matalon MILANO dal 6 al 30 novembre 2013.
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito Per informazioni: +39 02 45470885
E-MAIL INFO: fineart@fondazionematalon.org SITO UFFICIALE: http://www.fondazionematalon.org

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4 'Tacà insema'
Avevamo scritto dell’importanza che hanno assunto nuove tecniche nel campo delle arti figurative. Quello che un tempo si definivano le arti applicate, Andare oltre la pittura. Adesso siamo a parlare del collage. Per la verità un’arte e una tecnica non proprio recenti e che ci hanno dato, anche in passato, dei capolavori.  Si tratta ora della mostra”Tacà insèma” alla Galleria Costantini di Milano. In galleria sono esposte le opere di cinque artisti che hanno scelto il collage, allargando il concetto a varie decodificazioni di questa tecnica, quasi una trazione e attrazione poetica verso il collage. Altrimenti ogni tecnica non vale niente se non freddo esercizio. Solo così, ed è stato scritto il collage, diviene “espediente tecnico”. Un approdo. Se è vero, com’è vero, che la  società odierna  è una  mescolanza di differenti etnie e disparate  ideologie, eccoci allora alla risorsa del collage che, come si accennava prima, non è scoperta recentissima.  Già all’inizio del secolo XX questa tecnica fu patrimonio dei grandi Cubisti e successivamente, dei Futuristi, ed ancor oggi resiste per saper dialogare intensamente.  Sono presenti cinque artisti con le loro opere Silvia Beltrami dà vita con  piccoli  ritagli alla distruzione del rotocalco frivolo e mondano e ricostruisce un’altra realtà più concreta sul nostro saper intendere. Gianni Cuomo crea attraverso sculture di carta personaggi che vogliono interferire col nostro quotidiano e si interrogano ci interrogano sul nostro destino che vogliono indubitabile. Khalid el Bekay è consapevole della tecnica in modo straordinario ma anche assai misurato. L’artista si chiede e chiede a noi di comprendere l’origine delle cose. Maurizio Galimberti. Per lui si parlato di Dadaismo. In anni come i nostri non diventa un gioco, un divertimento, ma piuttosto un tornare indietro e riflettere a fondo anche attraverso “l’insieme di più riprese fotografiche”. Nicolò Quirico è magicamente legato al linguaggio dell’architettura rivisitata attraverso il collage di vecchie pagine di libri. Tutto eseguito con autentica maestria ed eleganza assai pregevoli. CARLO MOLA

“Tacà insèma”.Costantini Art Gallery Via Crema, 8 – Milano Sino all’8 dicembre 2013 Orari dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle  19,30 chiusa lunedì mattina e festivi Ingresso libero

Carlo Mola