Sanità. Regione nel mirino di Iannotti (PD)

Riceviamo w se ci sarà replica pubblicheremo: <Apprendiamo con grande rammarico e delusione che tra le linee di sviluppo della Legge Regionale 23/2015, approvate ieri dalla Giunta regionale, non solo non è inserito un capitolo dedicato alla “Sanità di Montagna”, ma la parola Montagna non è nemmeno citata.  Ancora una volta la Regione Lombardia considera la specificità montana della nostra provincia solo a parole>. Commenta così Michele Iannotti, segretario provinciale del Partito democratico, le linee guida per la sanità lombarda adottate dalla giunta Fontana.

<Ancora una volta - insiste -, la giunta lombarda sceglie di partire da logiche metropolitane che mal si adattano alle zone periferiche e per di più montane come la nostra provincia. Non possiamo immaginare che si pensi di utilizzare un identico modello di gestione sanitaria che possa andar bene sia per la pianura che per i territori  montani, sia per i centri fortemente urbanizzati, che per i territori periferici con una bassa densità abitativa. >

Iannotti ricorda ancora una volta come, proprio in virtù dell'essere completamente montana (unica in Lombardia) la provincia di Sondrio abbia potuto contare su un riconoscimento giuridico, quello dello Status di provincia interamente montana, inserito, sia all’interno della legge nazionale Delrio, la 56/2014, sia all’interno della legge regionale 19/2014, attuativa della Delrio,  e in parte ripreso anche nella LR 23/2015, la riforma sanitaria vigente, che infatti prevede la possibilità per i territori montani di dare vita a sperimentazioni gestionali, organizzative ed aziendali, oltre che di  particolari attenzioni al reclutamento del personale.  <Nonostante tutto questo la Regione Lombardia ignora il nostro territorio - continua Iannotti -. Chiediamo che la giunta regionale modifichi da subito le linee di sviluppo approvate, riconoscendo una specificità per la “sanità di montagna”, chiediamo che di questa richiesta se ne facciano carico anche i rappresentanti istituzionali regionali del territorio: l’assessore Sertori e la consigliera Pedrazzi.>

Un riconoscimento necessario visto che tutti i servizi pubblici nei territori montani, sanità compresa, costano di più che in pianura. Il territorio montano della provincia di Sondrio ha caratteristiche e peculiarità tali che rendono l’assistenza socio-sanitaria più difficoltosa che altrove;  da qui la necessità che si delinei un modello specifico di Sanità di montagna che venga remunerato in maniera differenziata con maggiori risorse economiche da utilizzare, sia per garantire servizi di qualità per tutti i cittadini della provincia, ovunque loro risiedano, sia per gli investimenti strutturali e tecnologici da destinare ai presidi sanitari provinciali esistenti.

<La situazione della sanità territoriale e degli ospedali provinciali è sotto gli occhi di tutti - conclude il segretario dem -, con tantissimi cittadini che nel vedere calare la qualità delle prestazioni ospedaliere offerte, scelgono di andare fuori provincia: è il risultato di politiche sanitarie regionali che mal si sono adattate al nostro territorio oltre che di un disinteresse totale, in questi ultimi vent’anni, da parte di una destra a trazione leghista che anziché affrontare il tema della sanità, e soprattutto quello della riorganizzazione ospedaliera, ha scelto di non scegliere,  lasciando al loro destino le strutture ospedaliere esistenti senza neanche provare timidamente ad ipotizzare risposte adeguate ai bisogni sanitari e socio-sanitari del nostro territorio. La montagna, il nostro territorio, non meritano tutto questo!>.

 

Sondrio, 1 giugno 2021

Angolo delle idee