Il carcere di Sondrio si amplia, il cinema Ciak sparisce

Quella del titolo potrebbe essere realtà se il problema venisse adeguatamente portato avanti nell'interesse di tutti, proprietari compresi. Vediamo la situazione. Il cinema, un tempo, era del cav. Celestino Pedretti, si chiamava Odeon e proiettava films serali così come così come il Teatro allora chiamato con il suo nome dato che la proprietà era la stessa. C'era stata una sistemazione ma poi 15 anni fa la chiusura. Era tornato alla ribalta quattro anni fa per caduta di calcinacci, sebbene di poco conto. Poi più niente.

Oggi, prospettive
In primis le possibilità di un intervento immobiliare che rasentano lo zero. Ai costi, alle difficoltà di ristrutturazione urbanistica, ad altri aspetti minori c'è anche la situazione del mercato in Sondrio, ben oltre la crisi generale che fa pensare a parecchi anni di stasi.
Parecchi anni di stasi sono da mettere in preventivo per un eventuale intervento del Comune. Non ci sono i soldi. Il Comune, come gli altri Enti pubblici, ha già edifici che crescono.
Resta una sola soluzione ed è quella dell'ampliamento del carcere. Per ragioni e di equità e di realizzabilità in tempi, e costi, ragionevoli la via potrebbe essere quella di una operazione urbanistica con aspetti di gestione connessi. La classica operazione di sintesi e di soddisfazione delle legittime, ma altrimenti contrapposte, ragioni del pubblico e del privato. E' evidente infatti che lo Stato non potrebbe pagare la cifra che la proprietà richiederebbe se pensasse in termini immobiliari. E' evidente che in alternativa ricorrere all'esproprio non sembrerebbe equo nei confronti della proprietà e poi allungherebbe a dismisura i tempi per l'inevitabile contenzioso.
La soluzione per migliorare la situazione, come si vede, c'è. Basta costruirla. In un tempo tra 1 e 3 mesi potrebbe essere definito il quadro. Poi la pratica a Roma, Spending Review alla mano, per attingere al fondo per l'edilizia giudiziaria e carceraria di solito capiente visto che i soldi li si stanziano ma poi non si è capaci di spenderli. Una dimostrazione chiara: quando è stato fatto, in tempi record e costi contenuti, 7,5 miliardi di lire,  addirittura con risparmi, il Palazzo di Giustizia di Sondrio, di soldi stanziati e non utilizzati ce l'erano ben 700 miliardi.
Se ce ne sono si proceda non perdendo l'occasione. Se non ce ne fossero, ipotesi improbabile, vista l'importanza dell'intervento ma anche i costi contenuti, ci si attivi per ottenere il finanziamento.
Quali i vantaggi?
1) Ammodernare una “Casa circondariale” vecchiotta e inadeguata
2) Riqualificare la Via Caimi nel tratto tra Via Trento e Via Mazzini
3) Per modesto che possa essere un intervento edilizio che qualche posto di lavoro lo richiederebbe.
Dica il Comune, o i consiglieri, cosa se ne pensa.
GdS
 

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