35.000 cardiologi a Roma. E Papa Francesco con loro

In questi giorni si e' tenuto a Roma il Congresso  annuale Europeo di Cardiologia.

Per la prima volta in Italia, l'assise ha visto la partecipazione di 35 mila cardiologi  provenienti da tutto il mondo.
Ospite d'eccezione Papa Francesco  che ha portato un saluto  con indicazioni preziose per tutti gli operatori sanitari.
Nella prima parte della  sua esortazione ha richiamato ad avere “ uno sguardo di particolare intensita' ai piu' poveri, ai piu' disagiati ed emarginati “... affinche' le cure mediche ed il sistema sanitario pubblico e privato non escludano dal loro imprescindibile compito i piu' poveri e quanti non possono permettersi  di pagare le cure mediche.
E se questo e' vero per le nazioni piu' povere  non possiamo dimenticare che anche in Italia  oltre 9 milioni di persone non possono pagarsi le cure mediche.
Ma nel suo breve discorso  il Papa e' stato particolarmente incisivo  nel richiamare la necessita' di allontanare le tossine che avvelenano la verita' ...” Guai a lasciarsi vincere dalla tentazione di soffocare la verita'”. Concetto che ha ribadito nella parte finale della sua esortazione “ Per questo è importante che l'uomo di scienza , mentre si misura con il grande mistero dell'esistenza umana, non si lasci vincere dalla tentazione di soffocare la verita”.
Un richiamo denso di significato che  mette al centro il rapporto medico, ma anche infermiere,  e malato. Dove al centro vi e' la verita' che non si puo' sottacere.
La questione della comunicazione della verita' alla persona malata  rappresenta un punto fondamentale della complessa relazione medico- paziente::
Conunicata nei giusti modi, la verita',  puo' rappresentare un contributo positivo per il percorso assistenziale dell'ammalato coinvolgendo  i famigliari.
Cetamente e' indispensabile , nelle situazioni dove  la prognosii e' grave ed e' ritenuta infausta ( esempio cancro in fase avanzato) , che  le informazioni debbano  essere fornite con prudenza , con parole non traumatizzanti, senza escludere elementi di speranza  rispettando e la cultura e la sensibilita'  della persona.
Mentre in altri percorsi assistenziali la comunicazione della verita' e' mandatoria.  Ad esempio nell'assunzione del consenso informato, nella scelta terapeutica con le vari possibili alternative soppesando i rischi ed i benefici.
Una situazione particolare e' quella della comunicazione relativa alle complicanze che possono accadere durante un intervento : in questo caso e' obbligatoria l'informazione corretta all'ammalato. Sottacere la verita' puo' avere implicazioni medico-legali e civilistiche che minano la fiducia dell'ammalato nei confronti degli operatori sanitari.
Dal punto di vista giuridico non vi sono dubbi: l'ammalato ha sempre diritto di conoscere la verita'. Tale legittima richiesta  si fonda sul diritto personale di poter disporre di se' stessi ( art 32 e 13 della Costituzione Italiana) .
Nel rapporto di fiducia (partnership) medico-paziente la comunicazione della verita' e' un elemento fondamentale che contribuisce al processo di cura.
Papa Francesco ha colto nel segno nel ricordarlo !

Gianfranco Cucchi, cardiologo

Gianfranco Cucchi
Angolo delle idee