Valtellina e Valchiavenna.non Valtellina e basta... - E se andassero con Lecco?

S. Redazione
Sono anni che seguiamo il vostro giornale. Ci piace abbastanza tranne un aspetto. Troppe volte vi riferite a problemi o fatti provinciali definendoli “valtellinesi” Quello che succede fino alla Vedescia (in Comune di Dubino, 'Nuova Olonio' – ndr) sta bene ma se riguarda anche il territorio che da Verceia arriva fino ai due confini svizzeri non è giusto considerarlo “valtellinese”. Non abbiamo ancora costituito un Comitato ma ci stiamo pensando. Quello attuale è il momento buono per porre il problema dell'autonomia rispetto alla Valtellina. La Provincia sta per essere soppressa. Sorgerà un 'Ente d'area vasta' che potrebbe far superare il problema dell'appartenenza. Chiude la Provincia di Sondrio e nasce l'area vasta, tutta e sola valtellinese. Quanto a noi andiamo con Lecco, con un feeling naturale e una certa posizione autonoma che trae origine dalle profonde differenze esistenti con le caratteristiche particolari della nostra zona. L'area vasta sarebbe “Il Lecchese e la Valchiavenna”
Con preghiera di pubblicazione

Abbiamo sostenuto più di una volta che, esempio, dire che Chiavenna è in Valtellina è cosa che non sta nè in cielo nè in terra, come dire che i biscutin de Prost sono una specialità valtellinese. Detto questoci sono limiti. Ricordiamo quando, anni '50, il compianto Giovanni Rigamonti aveva avanzato la proposta del marchio per la bresaola per evitare 'scippi'. Non ci fu niente da fare per la irremovibile posizione dei chiavennaschi ai quali non andava giù che il marchio non comprendesse anche la Valchiavenna. Volevano 'bresaola della valtellina e della Valchiavenna' una dizione non idonea per un marco commerciale. Fu il mercato a imporre 'bresaola della Valtellina', primo incontro a Palermo dove nel menu del ristorante La Scuderia, ottimo, "la bresaola della Valtellina' campeggiava al primo posto.

Quanto alle aspirazioni pro-Lecco ne sono venute in superficie a periodi, mai decise. Non ci pare che nella Valle dove non c'è il Mera ma la Mera, dove non c'è la bresaola ma la brisaola, dove finiscono le Retiche e nascono le Lepontine e dove non ci sono a fare schola de umanità le cantine ma i crotti, spiri aria scissionista o vi sia un tenero languore per fiori d'arancio alle viste con "quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti...". E poi con un sesto della popolazione della Valtellina la Valchiavenna nell'unità provinciale ha avuto sicuramente sempre di più rispetto a quel sesto per cui ragioni culturali, etnografiche, storiche a parte, ha tutto l'interesse di restare 'Valtellina'. E se così non fosse basta riscriverci per chi lo ha già fatto e scriverci per chi lo fa la prima volta.

NdD

Angolo delle idee