Dopo Genova niente psicosi (foto)

Solidarietà per le vittime di Genova, per tutti coloro che hanno dovuto lasciare le case senza sapere se almeno potranno rivederle per recuperare il recuperabile, per una città praticamente per parte notevole tagliata in due con pesanti conseguenze

Ci siamo riletti, e ne abbiamo la ragione, le 125 pagine de “La corrosione nel calcestruzzo – Fenomenologia, prevenzione, diagnosi, rimedi” edito da Aicap – Progetto Ulisse scritto e presentato da Pietro Pedeferri, scienziato – valtellinese - di vaglia e inventore della “Prevenzione catodica”. Ne scriveremo specificatamente a parte in maniera approfondita riprendendo quanto già scritto alla sua scomparsa.

Ci siamo preoccupati vedendo una persona a Sondrio sul ponte, lato Via Adua verso monte, che ha richiamato l'attenzione di chi stava passando su quanto la foto documenta. Allora è bene soffermarci un istante per qualche riflessione.
Il ponte è stato realizzato all'inizio degli anni '60 dall'Amministrazione Schena, assessore ai LL.PP. Ing. Del Felice – tecnico di valore -  scegliendo fra diversi concorrenti l'offerta migliore, forse un 25 milioni. Particolare: la prima opera in provincia in precompresso che però poi richiese un'innalzamento della Via Adua (Il tradizionale era 25 milioni). Il ponte da allora non ha avuto bisogno di particolari interventi. Una verifica, vent'anni dopo, ma solo perchè dovevano passare carichi eccezionali, aveva riscontrato un buono stato di salute.

Queste le premesse. Quello che compare nella foto non pare riguardare affatto la struttura come confermeranno gli esperti, UT, Sindaco e assessore Mazza tecnici in primis.
Inutile quindi preoccuparsi senza motivo - quantomeno per quel che ci riguarda, liberi gli altri di pensarla in altri modi - e rincorrere voci e quant'altro che non fanno che altri guai.
Questa la ragione per cui abbiamo ritenuto di esporre quanto sopra.
f.

Angolo delle idee