Il 2030 secondo i giovani

Ricerca BNP Paribas Cardif: Next Gen 2030. BNP Paribas Cardif ha chiesto ai giovani tra i 15 e i 30 anni di immaginare il mondo nel 2030. Dalla società, all’ambiente, dalla sanità alla scuola, dal lavoro alle assicurazioni: ne emerge uno scenario con la tecnologia che cambierà tutto, ma c’è grande voglia di un nuovo “umanesimo” un viaggio nel futuro tecnologico, inclusivo e sostenibile. I lombardi più ottimisti rispetto alla media nazionale

Viaggiare nel tempo è ancora impossibile…ma niente ci vieta di immaginare il futuro. Come sarà il mondo nel 2030? Quali cambiamenti ci aspettano? BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], con la ricerca Next Gen 2030, in collaborazione con Eumetra MR, lo ha chiesto anche ai giovani lombardi tra i 15 e i 30 anni [2]. Ne emerge una visione ottimista, con l’80% dei ragazzi lombardi convinto che si vivrà meglio rispetto ad oggi - un dato che supera la media nazionale (73%) - e un profondo senso di “umanesimo”. È certo che la tecnologia farà ulteriori balzi in avanti andando a trasformare tutti gli aspetti delle nostre vite, ma i giovani sognano una società tech che sia più a “misura d’uomo”.

Così la nuova generazione lombarda immagina un 2030 in cui le nuove tecnologie rivoluzioneranno il mondo del lavoro, con pc intelligenti, assistenti vocali e sistemi di monitoraggio della salute e del benessere del lavoratore (39%) e dove lo smartworking sarà per il 55% alternato con la presenza in ufficio, se non addirittura preponderante (39%). La digitalizzazione porterà anche a una riduzione dell’orario di lavoro, che per tanti intervistati (39%) diventerà di 5 ore al giorno. Ma in tutto questo mondo tech, i ragazzi sono convinti che vivremo in una società in cui le discriminazioni di genere saranno pressoché superate, l’aspetto fisico non sarà più fondamentale nelle relazioni sociali (entrambe al 36%) e avere una donna alla Presidenza della Repubblica o del Consiglio (30%) sarà la normalità.

La ricerca di BNP Paribas Cardif ha sottolineato anche l’importanza dell’efficienza delle strutture ospedaliere, emersa durante l’emergenza Covid, e nel 2030 i giovani immaginano ospedali dotati di sale operatorie intelligenti con assistenti virtuali e tecnologie integrate (35%), ma non solo. Il cambiamento atteso riguarda tutto il mondo della sanità, che nella visione delle nuove generazioni, riuscirà a riconvertire lo sforzo per lo studio dei vaccini per combattere anche altre malattie (46%). Quando si parla di scuola, invece, ben la metà degli intervistati (54%) crede che cambieranno le materie studiate, in un modello che prevede alcuni giorni in DAD (36%) e altri in presenza, ma in strutture in stile campus/college americano (29%). Anche qui torna il leitmotiv dell’intelligenza artificiale, che per il 62% rappresenterà il corso universitario del futuro.

Un mondo nuovo, però, porta con sé nuove minacce. Ma quali sono i rischi del futuro per la Next Gen? Al primo posto non potevano non esserci i rischi cyber (40%), come il furto dell’identità digitale, seguiti dai danni provocati dal malfunzionamento della guida autonoma (35%) e da nuove pandemie (31%). Immaginano, quindi, uno scenario assicurativo dove ai rischi emergenti corrisponderanno forme di protezione innovative, digitali e attivabili in pochi secondi (33%), personalizzabili in base allo stile di vita (29%) e sempre più integrate con la tecnologia (25%). A cambiare sarà anche il rapporto con le compagnie, con un terzo che crede che si gestirà tutto online (37%), ma sempre con la possibilità su richiesta di incontrare un consulente direttamente a casa.

Per i giovani, un’evoluzione in positivo della società sembra, quindi, essere quasi inevitabile, con un impatto anche sull’organizzazione delle città, che per i ragazzi lombardi rispetto alla media nazionale si riempiranno sempre più di aree verdi (41% contro 30%) e di spazi aggregazione e condivisione (37%), e sulla mobilità, con un’intelligenza artificiale che gestirà il traffico anche tramite semafori intelligenti (29%). Lo stesso ottimismo non si riscontra sempre per l’ambiente. Se da una parte molti immaginano la scoperta di nuove tecniche per riciclare e riutilizzare i prodotti (47%), non mancano, dall’altra, i pessimisti che prevedono un peggioramento del riscaldamento globale e dell’inquinamento (25%, inferiore alla media nazionale del 31%).

La digitalizzazione già avviata nell’universo dei pagamenti compirà poi un ulteriore passo verso l’economia cashless, con il 48% che crede in operazioni che avverranno quasi sempre senza contanti. Secondo i giovani, l’e-commerce diventerà la modalità d’acquisto dominante (il 37% crede che si comprerà tutto o quasi sul web) ma anche l’esperienza fisica potrebbe migliorare grazie a negozi senza casse (29%) o alla vendita a domicilio/in ufficio su appuntamento (23%).

Passiamo al mondo dei social, dell’intrattenimento e della casa. Come sarà nel 2030? Secondo quasi un terzo dei giovani intervistati (34%) i social attuali non esisteranno più e saranno sostituiti da altri, ed è ancora più avveniristica la visione di chi crede che ognuno avrà il suo social, impostato come desidera, da condividere con gli amici (29%). In casa si immaginano, inoltre, tv più grandi, più sottili da stendere e srotolare sul muro (40%), con il cinema che lascerà il passo alla tv on demand (33%). Ma c’è di più. Secondo i ragazzi le nostre abitazioni diventeranno tecnologiche, grazie alla domotica, presente in tutte le case (44%), salubri, con sistemi di purificazione dell’aria e di riduzione del rumore (38%) e sostenibili, alimentate esclusivamente da energie rinnovabili (42%).

Al fine di creare un legame emozionale con i giovani a cui l’indagine è rivolta, BNP Paribas Cardif ha scelto di raccontare i risultati anche attraverso un video, strumento che più si avvicina al loro linguaggio, con uno storytelling fresco e con protagonisti tre ragazzi appartenenti alla Next Gen. Il video, realizzato da Brandstories in collaborazione con Italiaonline, è improntato su una logica di gaming dove i tre giovani, riuniti attorno a un touch table si divertono a “toccare il futuro” con mano, provando a indovinare come sarà il mondo nel 2030. Il video è disponibile a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=0LMWuGTf4mE

Fabio Micali

Angolo delle idee