Sondrio. Altro Centro Commerciale nell'ex Fossati al Piazzo?

Premessa
Non è dato di sapere chi ha comprato l'ex Fossati al Piazzo. 
Non è dato di sapere che cosa si abbia in mente di fare.
Allora – può dire qualcuno - cosa vi salta in mente di scrivere se non sapete niente? Il lettore che così la pensa abbia pazienza e avrà risposta

Il 'marchingegno'
L'interrogativo nel titolo è per così dire un 'marchingegno' per attirare l'attenzione non avendo noi, come s'è detto dianzi, alcun elemento in proposito se non quello che pare diventato una costante. Quando si parla di nuove opere o di interventi le superfici commerciali infatti diventano regolarmente come il prezzemolo anche perchè la loro localizzazione comporta per i Comuni incremento di entrate, e magari anche di qualche posto di lavoro.

Non solo questo.
A suo tempo, quando il nostro concittadino Tremonti era potentissimo ministro sarebbe stato il momento di abbinare fantasia a competenza e  'di tentare' una soluzione ricomprendente exFossati e Moncucco con quella che sarebbe stata un'aggiunta successiva, San Lorenzo. Ragion politica portò, autolesionisticamente,  all'assenza di rapporti nonostante che il Ministro fosse spesso in Valle specie a sciare con amici valtellinesi. Il mondo è bello perchè è vario e capita anche questo. La ciambella sarebbe riuscita col buco? Non sappiamo. Sappiamo che non sarebbe stato facile e se fossimo stati richiesti avremmo risposto che una scommessa non ci sentivamo di farla. Il detto “tentar non nuoce” ha però portato in passato a realizzazioni importanti, in città e in provincia, quando chi se ne occupava veniva considerato un perditempo, che non c'era nessuna possibilità e così via. Per fortuna della Valle e della città i “perditempo” fregandosene delle critiche “hanno tentato”, centrato il risultato e scoperto che i critici erano spariti, addirittura qualcuno scrivendosi all'albo dei realizzatori.
Non si è tentato, neppure in linea teorica con un dibattito preventivo sul Piano di Governo del Territorio per cui ci troviamo oggi con un ex Fossati abbastanza in sfacelo, con un Moncucco in parte notevole in sfacelo, con un San Lorenzo in cerca di autore.

I due punti
Sono due i punti da mettere sotto le lenti del microscopio, per un verso per indicare al lettore elementi che domani potrebbero essere forieri di guai, senza rimedio come capita per tutte le cose che escono dal cappello del prestigiatore belle confezionate. Evitiamo, per essendovene, di fare esempi e veniamo al dunque.

Centro Commerciale
Una soluzione urbanistico-edilizia che prevedesse superfici commerciali sarebbe un vero e proprio tradimento della città. Una indagine commissionata tempo fa, su base volontaria peraltro, dal nostro giornale aveva registrato nel solo centro della città poco più di 100 vetrine recanti cartelli o con Vendesi o con Affittasi. Da allora lo stillicidio è aumentato ma solo in parte per via della crisi. E' evidente che all'aggiungersi a Castione capannoni a capannoni, negozi a negozi non poteva non svilupparsi in città l'epidemia del vendesi-affittasi. E non solo conseguenze economiche dato che a ogni vetrina che si spegne un pezzo di città se ne va e con quello il viavai delle persone, quello che fa vivere la comunità.
A Castione è arrivato un po' di tutto e l'immigrazione non è cessata. Adesso è arrivato anche il pesce. Si parla di due ristoranti e poi in autunno l'altra botta con l'ampliamento in corso delle superfici di vendita dell'Iperal. Ce n'è abbastanza a Sondrio: Iperal, i vari Simply, Conad, LD e, a due passi Lidl e Carrefour con i pochi dettaglianti dell'alimentare (preferiamo questo termina al 'food') rimasti che si difendono con la rete Crai. Meno difese gli altri negozi.
E' problema di tutti la vita della nostra comunità. Sarebbe non solo follia il solo pensare a destinazioni commerciali su al Piazzo sulle macerie dell'antico stabilimento ma come dianzi detto  un vero e proprio tradimento della città.

L'accesso
Quale che sia la destinazione sostitutiva dell'ex Fossati bisogna fare i conti con la strada. Bisogna che i nuovi acquirenti facciano i conti con l'accesso. A parte l'esiguità della larghezza che in certi punti non consente il contemporaneo incrocio di un bus e di un'auto ci sono vere e proprie strozzature. Vediamo le principali.
Partendo, a scendere, dal Piazzo:
1.   Si ha subito la curva a quasi 90 gradi che non è ampliabile oggi. Domani, e solo domani con abbattimenti sarebbe possibile; comunque con costi elevati.
2.   Il tornante nei pressi della condotta forzata che convoglia le acque alla sottostante centrale. Problematico l'ampliarlo.
3.   La curva quasi ad angolo retto in corrispondenza del ponte ex passerella ciclopedonale. Modificabile
4.   Il rettilineo in corrispondenza degli ex edifici della Società Operaia per lungo tratto a senso unico.

Quale che sia la destinazione, salvo che non sia una 'statica' e senza flussi veicolari aggiuntivi di qualsiasi tipo, la viabilità attuale, con un lungo tratto a una sola corsia e per il resto in doppia corsia ma ristretta, non è in grado di reggere razionalmente qualsiasi incremento:
Qualcuno a questo punto si chiederà allora cosa si possa fare lassù al Piazzo. L'ing. Direttore Generale dell'USL ing. Triaca aveva fatto la proposta di realizzare un nuovo, moderno ospedale su al Moncucco. Ovviamente il problema dell'accesso lo aveva ben presente e lo risolveva con un tunnel elicoidale . Tecnicamente fattibile, costi notevoli, problemi d'imbocco tra la Cà Bianca e il Cimitero (pendenza 5%), poco gradimento da parte dei cittadini anche il nuovo ospedale sarebbe stato al top.

La soluzione tecnicamente ineccepibile ci sarebbe ma sembra costare troppo se collegata al reinsediamento della sola zona ex Fossati. Il costo diventa sopportabile se si combinano contestualmente i due recuperi, quindi anche quello dell'area del Moncucco. Per cosa e per come, se occorre, se ne parlerà.

Prosit
Ci era stato chiesto come mai nessuno trattasse questo tema. Non sappiamo se è così ma che lo sia o non lo sia la nostra parte l'abbiamo fatta. E se qualcuno non concorda non ha che scrivere e pubblicheremo.

 

Alberto Frizziero
Angolo delle idee