Cambio di Nome del "Parrucchiere"? Per favore no "consulente d'immagine"!

Tutti i dati del settore compresa la forte concorrenza straniera

A L PARRUCCHIERE  RICONOSCERE IL RUOLO DI CONSULENTE D’IMMAGINE
Occorre combattere la concorrenza “sleale”  e la scarsa  professionalità
con la formazione e la qualificazione
L a  recente  ind agine  realizzata  da  Unioncamere ,  sui  parrucchieri  e  i
saloni di bellezza in Italia , recenteme nte riportata in un articolo d a “I l
Sole  24  ore ” rivela  che nel  settore persiste un  tendenziale  stato  di
generale  stagnazione,  con  un  trend  di  crescita dello 0,5% nell’ultimo
anno  e  dello  0,3%  in  cinque  anni  che ; dall’analisi dei  dati  risulta  un
aumento del 7%  delle imprese straniere ( + 8,7% in Lombardia) .
Un fenomeno  quest’ultimo  ancor più evidente su base quinquennale,
dal momento che le imprese straniere sono cresciute addirittura del 40% in 5  anni, mentre i saloni italiani hanno
evidenziato una flessione del 2%.
Tra gli imprenditori nati all’estero sono i cinesi i più attivi, considerando solo i titolari di impresa individuale,
costituiscono il 23% dei titolari stranieri e raggiungono il 45% in Lombardia.
Complessivamente  in Italia  le imprese  del settore sono  102.864 contro le 102.506 del 2017.
Dall’indagine e merge  un’immagine del settore così  suddivisa:  su dieci saloni di acconciature sei sono in forte
difficoltà, tre sono quelli che ‘vanno a vanti’ e uno è il salone che, a dispetto del periodo, continua a prosperare, a
conquistare clienti e a crescere.
“ Certo l’abusivismo, costituisce un grosso ostacolo allo sviluppo delle attività ; la
concorrenza  sleale  da  u n  lato  e  la  scarsa  professionalit à di  alcuni  operatori
dall’altro  contribuiscono  pesantemente  a  questa  stagnazione .  S e  gli  Italiani
vogliono  però  tornare  a  crescere  - sottolinea  Johnny  Oregioni presidente
provinciale  della  C ategoria  Parrucchieri  ed  Estetisti  di  Confartigianato  Imprese
Sondrio  - occorre    puntare    su la    qualità  acquisendo    una    visione    più
imprenditoriale  con  cui  affrontare  in  modo  vincente  il  proprio  business ed  è
altrettanto  indispensabile  far  percepire  tale  valore  ai  clie nti.  P arallelamente
al l’arrivo di quelli cinesi che stanno stravolgendo il mercato, offrendo servizi a
costi  bassissimi,  o ccorre  abbandonare  la  guerra  degli  scontrini:  abbassare  le  tariffe  per  adeguarsi  a  quelle
ultracompetitive di molti colleghi stranieri , alla lunga, infatti, risulta controproducente ” .
Secondo  il rappresentante di Confartigianato Imprese Sondrio , in un mercato altalenante una  spinta alla ripresa
che  coinvolga  tutto  il  comparto  arriva dalla  formazione  non  solo  di natura “ tecnica ” ma  anche  legata  al
marketing e alla comunicazione.
Il  parrucchiere  è  già  oggi  u n  vero  e  proprio  consulente  di  immagine che  offre  consigli  e  suggerimenti e  questo
valore aggiunto qualitativo va comunicato ai clienti. ​
Secondo lo studio nell’ultimo anno il 46,3%  degli  acconciatori  ha  partecipato  a  un  corso  di  specializzazione  sui
lavori tecnici e  il  32,2%  ha  seguito  corsi sulle  nuove  tendenze  in  tema  di  taglio  e  piega mentre solo il  17,5  %ha
seguito iniziative di tipo manageriale.
Occorre inoltre sottolineare  che il settore offre  fra quelle artigianali  le migliori prospettive di lavoro ai giovani ;
con questa attività posso  esprimere  a pieno  la propria creatività  con indubbie soddisfazioni.
E proprio in questa direzione si sta muovendo  Confartigianato  e le sue imp rese  che collaborano  da anni  con  le
scuole  ed  in  particolare  con  il  Polo  per  la  Formazione  Professionale    di  Sondr io  puntando  sulla  formazione
tecnica  e  umana dei  giovani.  Dallo scorso anno  infatti è iniziata l’impostazione di un programma e un metodo
che incentiv a sempre di più anche  la  formazione umana.
Dati  - Parrucchieri ed estetisti  in Lombardia.
Un settore che conta oltre 23 mila imprese (il 16,7% italiano), cresce dell’1,2% in un anno e in cui è forte la
presenza di donne e stranieri, rispettivamente il 69% e 8,7% del totale contro una media nazionale che si ferma
al 63,4% e 7,1%.
La  densità  dei  saloni  per  abitante  risulta  molto  elevata,  pari  ad  1  salone  ogni  650  abitanti.  Il  72%  di  essi  è  di
dimensioni medio - piccole (1 - 2 addetti) e solo il 5% impiega più di 5 dipendenti.
In particolare le imprese “rosa” sono 16.039 e oltre 2 mila quelle straniere .  Le  donne  sono  forti  soprattutto  a
Cremona e  Sondrio ( 78%), i giovani a  Sondrio ( 19,6%) e Brescia (17,8%), gli stranieri a Milano (14,4%, il doppio
della media italiana).
Ma dove si concentra il maggior numero di attività che offrono servizi di parrucchi eri ed estetisti? A Milano che
ne  conta  7.048,  il  30,3%  regionale,  seguita  da  Brescia  con  3.066,  Bergamo  con  2.710  e  Varese  con  2.262.  Tra
2016  e  2017  crescono  soprattutto  Bergamo  (+2%),  Milano  e  Sondrio ( 434  imprese  321  parrucchieri  – 113
estetisti ) +1,7% ciascuna.
Parrucchieri ed estetisti in Italia.
Sono circa 140 mila e crescono dell’1% in un anno. Il 63,4% delle imprese è a guida femminile, il 14,4% giovane e
il 7,1% straniero.
Il  settore  è  maggiormente  concentrato  nelle  regioni  meridionali,  s i  contano  oggi  ben  92  mila  saloni  (79%
unisex/donna, 20% uomo).
Prime  per  numero  di  attività  sono  Roma  con  9.525  imprese,  6,8%  nazionale  e  +2,2%  in  un  anno,  Milano  con
7.048  imprese (5%  e  +1,7%),  Napoli  e  Torino  con  quasi 6  mila.  La  maggior  concentrazione  di  imprese  femminili
sul totale si trova ad Aosta, 82%, e Biella, 81%, il primato per le giovani a Crotone (26%) e Isernia (24,3%), quello
per le imprese st raniere a Milano e Teramo (14%).
Sondrio, 5 settembre 2018 - Prot. n. 1.489

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