Appello a tutti i genitori: Stanchi di pagare troppe tasse come genitori?

Riceviamo e pubblichiamo:

ITALIA, FANALINO DI CODA IN EUROPA

"L’Italia dedica appena lo 0,9% della ricchezza
nazionale alle politiche familiari. Tutti gli altri
Paesi dell’Unione a 15 spendono molto di più per la
famiglia, a partire dal Portogallo e dai Paesi Bassi che
destinano l’1,2% del loro Pil alle politiche familiari.
Seguono (in ordine

crescente): Irlanda 1,9%, Grecia 2,1%, Regno Unito 2,4%,
Belgio 2,6%, Austria 2,9%, Francia e Germania 3%,
Lussemburgo e Finlandia 3,4%, Svezia 3,5%, Danimarca
3,8%. L’Italia è pertanto abbondantemente al di sotto
della media dell’Unione Europea, che è pari al 2,3%.
(fonte EURISPES 2003)


LE AGEVOLAZIONI PER LE FAMIGLIE IN EUROPA L'Italia è tra
i Paesi europei che, sul piano fiscale, prevedono meno
agevolazioni per la famiglia e, in particolare, per
quelle numerose. Basti pensare che, se si considera un
reddito medio di 30 mila euro l'anno, un nucleo con due
bambini arriva a versare solo 1.000 euro in meno di
tasse rispetto a una coppia senza figli. Mentre la
differenza è molto più consistente in Paesi come la
Francia, dove ammonta a 3.000 euro, e la Germania, dove
raggiunge addirittura i 6.000 euro. I sistemi fiscali
prevedono meccanismi diversi di imposizione e di
deduzione dei carichi familiari. Se la Francia ha
adottato da tempo il quoziente familiare, esistono poi
metodi parzialmente diversi, come lo 'splitting',
applicato in Germania, Irlanda, Portogallo e Belgio.


DICHIARAZIONE DEL MINISTRO DEL WELFARE POLITICHE
FAMILIARI MARONI, MAGGIO

2004:

“E’ tuttavia la riforma fiscale la sfida che ci attende.
Il titolo di questo convegno chiarisce in maniera
puntuale che un sistema fiscale equo è uno strumento
imprescindibile per il raggiungimento della coesione
sociale.

Il Libro Bianco sul Welfare ha evidenziato come in
Italia, a differenza di quanto avviene in molti paesi
europei, il sistema fiscale non sembra riconoscere che
la capacità contributiva delle famiglie è influenzata
dalla presenza di figli a carico e dall’eventuale scelta
di uno dei due coniugi di dedicare parte del proprio
tempo a curare, crescere ed educare i figli”.


Il quoziente familiare - ha spiegato il ministro del
Welfare - è una misura che va inserita nella prossima
riforma fiscale. E' questo il compito del governo, e
spero che ci sia il sostegno del sindacato e
dell'opinione pubblica". Del resto, ha sottolineato
Maroni, "questa è l'impostazione contenuta nel programma
della Casa delle Libertà del 2001.


DA "IL PROGRAMMA DI GOVERNO BERLUSCONI, PRESENTATO AGLI
ELETTORI PER LE ELEZIONI POLITICHE 2001":

La famiglia è oggi un soggetto penalizzato dal punto di
vista fiscale, perché è chiaro che chi vive da solo e
fruisce di un certo reddito è più ricco ed ha una
capacità contributiva maggiore di chi ha lo stesso
reddito ma deve mantenere più persone: occorre invece
che soggetto del reddito imponibile sia considerata la
famiglia stessa più che la singola persona.
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GdS - 20 XI 04 - www.gazzettadisondrio.it

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