LA BUFALA SU PAOLO CACCIA DOMINIONI

di Marino Amonini

Caro Friz,

andandomi a rileggere alcuni pezzi della tua Gazzetta
informatica colgo una bufala che ritengo, per l'onore del tuo
giornale e dell'informazione debba essere corretta. "ONORE AI
VALTELLINESI: PAOLO CACCIA DOMINIONI, EROE DI EL ALAMEIN".

In questi ultimi mesi mi sono occupato di lui per aver allestito
a Palazzo BIM una mostra che voleva rivelare ai valtellinesi in
generale ed ai sondriesi in particolare due progetti davvero
significativi.

Ha quindi avuto modo di ragionare a lungo sul personaggio con
l'arch. Roberto Romegialli, co-progettista, amico fraterno
dell'Uomo, come titola la splendida e rara monografia che
documenta la sua straordinaria, intensa e longeva personalità.

Ho avuto anche il piacevolissimo onere di accompagnare da e per
Milano la figlia, contessa Anna, (per mi Anna e basta!) e quindi
ulteriormente arricchirmi di aneddoti, risvolti caserecci, e
comunque di un profilo umano ulteriormente appassionante.

Figura sicuramente leggendaria PAOLO CACCIA DOMINIONI di
Sillavengo, purtroppo non ha nulla di valtellinese, se non le
sue frequentazioni per i suddetti progetti.

Quel sacripante di .... (omissis sul
collega)
ha imbastito una topica clamorosa su ....
(omissis sul giornale) e tu
l'hai presa per buona (la figlia Anna leggendola alla mostra ha
avuto un sussulto signorilmente celato da una risata).

“Paolo Caccia Dominioni, conte e barone, 14° Signore di
Sillavengo, è nato a Nerviano, in provincia di Milano, il 14
maggio 1896, figlio di Carlo, Regio Ministro Plenipotenziario, e
di Bianca, dei Marchesi Cusani Confalonieri, entrambi milanesi
di Milano.”

Così scrive l’interessato sulle proprie origini.

Trascorre i primi anni della sua infanzia in Francia, in
Austria-Ungheria, in Tunisia ed in Egitto al seguito del padre,
diplomatico in carriera; tornato in Italia, a 17 anni, nel 1913
si iscrive al Regio Politecnico di Milano frequentando il primo
anno la facoltà d’ingegneria.

Il secondo anno lo segue al Politecnico di Palermo per essere
più vicino alla famiglia che vive a Tunisi dove il padre è
Console Generale d’Italia.

Questa è la sintesi della genesi di Paolo Caccia Dominioni di
Sillavengo, che era solo cugino del ramo, in parte valtellinese,
di Annibale, già Sindaco di Morbegno e poi megapresidente della
BPS.

Analoga parentela per il novantenne architetto Luigi, insigne
figura che ha firmato Biblioteca E.Vanoni, chiesa di S.Giuseppe
e complesso di via V°Alpini a Morbegno ed il Tempietto di Cosio.

Concludo invitandoti a vedere la ripetizione della mostra PER I
NOSTRI ALPINI, a Morbegno dal 24 al 31 gennaio 2004 presso il
Museo di Storia Naturale.

Augurandoti serenità e letizia, invio un cordiale saluto.
Marino Amonini


kikiamo@tin.it


GdS - 28 XII 03 - www.gazzettadisondrio.it

Marino Amonini
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