Concerti di giubileo per i 10 anni del coro La Cantata

di Piergiorgio Evangelisti

Concerto sabato, 3 aprile 2004
alla Chiesa Cattolica di Poschiavo


Quest’anno la scelta di un programma adeguato per il decimo
anniversario del nostro coro non è stata per niente facile.

L’allettante idea di togliere il meglio da ogni programma delle
passate stagioni si è dimostrata sin dall’inizio improponibile.
Infatti, dopo la brillante esecuzione nel 2003 del Requiem di
Verdi, si sarebbe potuta rivelare un’ardua impresa la
ripetizione di tale successo. L’ispirazione ha fatto capo allora
al periodo (marzo 2004) in cui si terranno i concerti di
quest’anno, che coincide con l’arrivo della primavera e col
tempo della Passione, in piena vigilia pasquale. A ciò si
riferisce anche la chiara suddivisione del concerto in due
parti: nella prima verranno eseguite opere tratte da precedenti
concerti come “Tenebrae facte sunt” di Michael Haydn e “O Padre
nostro” di Giuseppe Verdi. Ma ci saranno anche nuove esecuzioni
tratte dall’ Oratorium “Die sieben letzten Worte unseres
Erlösers am Kreuz” di Josef Haydn di cui si presenteranno due
strofe e l’ „Overture“ a mo’ d’introduzione.

Nella seconda parte, dopo la pausa, il coro presenterà tre mie
opere. Tutte e tre hanno un forte legame con il coro. Il canto
“Risvegl tar nova veta” rappresenta di fatto la “nascita” del
Coro La Cantata, avvenuta esattamante dieci anni or sono. Esso
verrà riproposto al pubblico arricchito con un nuovo
accompagnamento orchestrale.

L’introduttiva “Sinfonietta Retica” è una mia recente
composizione e godrà in questo concerto della sua prima
esecuzione in pubblico. Consiste in quatto movimenti
orchestrali, ispirati a dei testi del poeta surmirano Peder
Cadotsch, ove le parole si intrecciano con la musica,
riprendendone la trafila melodica. Formalmente si tende inoltre
a seguire dei principi sinfonici.

La terza opera il “TE DEUM” sarà il mio vero regalo di giubileo
al coro. Fra tutti i coristi che da dieci anni lavorano con
entusiasmo al mio fianco c’è un rapporto d’amicizia molto forte.
Con il TE DEUM restituisco loro una parte di me stesso, un
ringraziamento che viene dal più profondo del mio cuore. Il
testo -attribuito a Sant’ Ambrogio (339-397)- ha per tema il
rapporto tra l’uomo e Dio. Il TE DEUM è stato musicato da molti
compositori: fra i più noti ricordiamo Anton Bruckner, Giuseppe
Verdi e Antonin Dvorak. La mia opera non mira certo a risultati
così eccelsi. Ho soltanto cercato di conferire a una semplice ma
eterna poesia un’equa veste musicale. La musica deve essere
comprensibile anche per i nostri ascoltatori. Per questo non ho
insistito su aspetti modernistici. Molto mi è passato per la
mente in modo spontaneo, facendo delle lunghe passeggiate
meditative; il resto si è aggiunto in casa durante il mio
silenzioso comporre.

Anche il quartetto dei solisti è molto legato al nostro coro. La
soprana Seraina Buchli e una giovana cantatrice che voglia
finire la sua studie di musica quest anno. Hitomi Kutsuzawa è
una mia collega della Scuola media di Schiers. Sono sicuro che
al suo primo debutto nei Grigioni lei toccherà il cuore di ogni
ascoltatore. Il tenore Silvan Müller ha già già riscosso grande
successo al nostro ultimo concerto con le arie di “Idamantes”, e
per Alvin Muoth, con la sua forte e inconfondibile voce di
basso, ogni presentazione è superflua nei Grigioni.

L’Orchestra da camera dei Grigioni sarà la nostra ‘fida
compagna’ nel garantire un’impeccabile esecuzione orchestrale e
canora di alto livello. (Schiers, 16.11.03, U. Simeon)
Piergiorgio Evangelisti


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Piergiorgio Evangelisti
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