Contributi esterni

1) Un plebiscito per i piccoli Comuni italiani 2) I due poli cancellano i piccoli comuni dal programma politicoRiceviamo. Argomento proposto da ANDREA GISOLDI

1) Un plebiscito

Una straordinaria risposta è arrivata da tutte le parti
d'Italia alla consultazione online lanciato sul sito
internet www.piccolicomuni.com sulla necessità di
chiudere gli enti inutili e spreconi come le Province e
le Comunità Montane e sulla denuncia di una condizione
socio-sanitaria nei piccoli comuni italiani da terzo
mondo. Una valanga di mail da parte di cittadini che
sentono il bisogno di ribadire il diritto sacrosanto
alla salute, alla qualità della vita. Migliaia di mail,
anche da parte di cittadini residenti nelle grandi città
che solidarizzano con il Coordinamento nazionale dei
piccoli comuni italiani e chiedono a gran voce una
catarsi della politica italiana e una classe dirigente
competente e onesta. Il Portavoce del Coordinamento
Nazionale dei piccoli Comuni italiani, impegnato ad
incontrare associazioni culturali e cittadini nei
piccoli comuni di Faeto, Celle di San Vito, Volturino,
Carlantino, Alberona e Casalnuovo Monterotaro in
Provincia di Foggia, una realtà territoriale emblema del
disagio sociale nazionale, ha sottolineato la necessità
di una grande azione culturale che parte dal basso, dai
cittadini per avviare il riscatto vero delle piccole
comunità. "La grande adesione alla nostra iniziativa
online ha commentato Virgilio Caivano testimonia la
bontà del nostro agire e soprattutto la necessità per i
cittadini di avere classi dirigenti sensibili e
soprattutto competenti. Il disagio sociale ha continuato
il Portavoce del coordinamento dei piccoli comuni viene
da lontano, dall'assenza di una politica vera a favore
dei piccoli comuni. Occorre, una seria azione
etico-morale in grado di riportare le Istituzioni
nell'alveo del servizio al bene comune e non perseverare
nell'utilizzo selvaggio delle stesse per rabbonire le
fameliche clientele politiche. Quanto sta venendo fuori
in questi giorni, ha concluso Virgilio Caivano, sulle
consulenze facili, sul loro costo e sullo spreco in
generale di risorse pubbliche in Capitanata è sola la
punta di un grande iceberg nazionale. Noi ribadiamo il
nostro orizzonte valoriale, più servizi ai cittadini,
meno soldi ai politici per costruire un futuro migliore
per i giovani". Il tour nazionale del Portavoce dl
coordinamento dei piccoli comuni proseguirà per tutto il
mese di dicembre con incontri, convegni e tavole rotonde
proposte ed organizzate in decine di piccole realtà
locali che stanno riscoprendo l'impegno e soprattutto il
dovere alla partecipazione consapevole.

2) I due poli

"Nel programma politico dei due schieramenti, L'Unione e
la Casa delle Libertà i piccoli comuni non sono presenti
nemmeno con un rigo, ha dichiarato il Portavoce del
Coordinamento dei piccoli Comuni italiani Virgilio
Caivano durante una riflessione sul tema: "Comunicare,
crescere, vincere", organizzato dalla Rete on line della
buona comunicazione. "E' impressionante ha proseguito
il Portavoce del Coordinamento dei piccoli Comuni, come
i due schieramenti siano dal punto di vista
programmatico uniti nella totale distanza dai piccoli
Comuni italiani. Abbiamo ascoltato con particolare
attenzione le dichiarazioni programmatiche della
Margherita a Milano e dei Democratici di Sinistra a
Firenze, nella speranza di udire almeno un semplice
accenno al futuro di dieci milioni di cittadini che
vivono nei 5836 piccoli Comuni. Nulla, il silenzio
assoluto. Per quanto riguarda la Casa delle Libertà,
nemmeno a parlarne, tanta è l'assenza
politico-programmatica verso le nostre piccole comunità
locali". "Il dramma, ha concluso Virgilio Caivano, è che
ci troviamo di fronte ad una classe politica vecchia,
superata e priva di grandi idee per il futuro del Paese
e dell'Europa. Le dichiarazioni programmatiche parlano
di una Italia che non c'è, fuori dai grandi circuiti dell'innovazione e della ricerca. Nonostante gli annunci
spot, siamo l'ultimo Paese d'Europa per quanto riguarda
l'internet veloce e lo stesso e-governement nella
pubblica amministrazione è un mero esercizio di
propaganda elettorale per nulla rispondente al disagio
reale delle piccole amministrazioni locali. Drammatico è
il silenzio della Margherita sul tema, nonostante
l'azione meritoria svolta nel recente passato da alcuni
esponenti politici del fiorellino. Dalla "Fabbrica" di
idee e proposte di Romano Prodi non viene fuori nulla e
intanto Borelli e i Radicali parlano di rivedere
Concordati di cui nessuno per la verità sente la
stringente esigenza.



GdS 10 XII 2005 - www.gazzettadisondrio.it

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