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Scettico sulla democratizzazione russaRiceviamo. Argomento proposto da MARIO PULIMANTI

Non sono certamente io il primo a dire ad aver qualche
dubbio sull’attuale democrazia russa. Ed ai molti che
sono, al contrario, pronti a giurare che la Russia si è
adeguata in toto agli standard convenzionati dopo il G8,
vorrei far loro notare che le ventilate riforme, di cui
tanto si parlava, non sembrano esserci state. Del resto
non è, poi, quello che è avvenuto in Cina? Aperta al
capitalismo ma ferma all'organizzazione statale
comunista, dentro l'organizzazione mondiale del
commercio ma fuori dal rispetto dei diritti fondamentali
dell'uomo. Certo produce molto, trasgredendo, però, con
estrema disinvoltura diritti primari e norme morali.
Negli Stati Uniti sono considerati illegali i prodotti
realizzati dentro i lager cinesi. Aspetto fiducioso che
questo accada anche in Europa. Tanto è vero che in Cina,
tanto per fare un esempio, ai molti condannati a morte
-spesso con processi farsa- vengono spesso prelevati gli
organi per poi essere venduti, dato che sono di
proprietà dello Stato cinese. Lo stesso Stato che non
paga salari adeguati, che esclude i malati dagli
ospedali se non hanno i soldi per pagare, che non
informa tempestivamente su epidemie o gravi
inquinamenti, che viola allegramente i diritti
costituzionali. Russia e Cina sono l'antitesi della
globalizzazione. Infatti puntano sull'identità nazionale
per sbaragliare il mercato e poter, così, ottenere
risorse energetiche. Loro, a differenza dell’Europa, non
hanno intenzione di regalare a nessuno le loro quote di
sovranità, ma se le tengono, invece, molto strette. E
tutto ciò a discapito dei più elementari diritti
dell’uomo e della vera certezza del diritto.



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