Contributi esterni

1) Roma, attenzione ai borseggiatori! 2) Per la signora SaraRiceviamo. Argomento proposto da MARIO PULIMANTI

1) Roma

Mi dispiace mettere una nota amara sulla città che io
amo moltissimo, la mia Roma. Ma...attenzione ai
borseggiatori! A me hanno nuovamente rubato il
portafoglio sulla metro B. E dire che sento
continuamente dire che sul bus o sulla metro si deve
stare attenti ai borseggiatori. Ora sono io a dirvi di
non mettere il portafogli nella tasca posteriore dei
pantaloni, come facevo io, e di tenere sempre sotto
controllo le vostre borse. Mi hanno anche detto di
prestare particolare attenzione al momento in cui si
chiudono le porte della metro, in quanto il particolare
avviso immediatamente antecedente alla chiusura puo’
facilitare i borseggiatori. Che mi hanno rubato il
portafogli sulla metro B di Roma, me ne sono reso conto
solo quando, uscito dalla metro, vado dal mio solito
giornalaio a comprare il giornale. A questo punto, dopo
aver regolato i conti con l’edicolante pagandolo in
natura (scherzo!), decido di andare a denunciare lo
scippo subito, come chiunque nei miei panni avrebbe
fatto. In questura però mi viene precisato che un
borseggio compiuto da ignoti non si può denunciare come
reato di borseggio, ma come semplice smarrimento. La
denuncia di borseggio si può fare solo se il malvivente
viene colto in flagrante e portato in questura con il
corpo del reato e testimoni, altrimenti sei solo uno
sprovveduto che si e' perso il portafoglio. Quindi se ti
rubano la borsa o il portafogli devi acciuffare il
borseggiatore o almeno saperne nome e cognome, da quanto
ho capito io. Mi sembra una cosa nella maggior parte dei
casi difficile da fare. Stasera fa freddo fuori, e la
metro è di nuovo strapiena. Mentre ritorno a casa, mi
trovo a pensare, dondolato dal vagone della metro, che
d’ora in poi dovrò stare più attento per non farmi
sorprendere per l’ennesima volta dai borseggiatori e,
intanto, con la coda dell’occhio controllo le due
zingare dall'odore di pancetta affumicata. All’angolo un
giovane parla distrattamente con una sua amica che,
anche se è nel fiore della sua giovinezza, sembra
ispirargli sentimenti d’intimorita curiosità medica più
che un eccitamento sessuale. Intorno a loro noto uomini
ciarlieri, uomini faceti e uomini arroganti; pettegoli,
pensatori, sognatori e disadattati. Ma nessun
borseggiatore. Intanto due anziane turiste inglesi si
siedono vicine ad una studentessa che legge una rivista
e a due signore che parlano di bambini. Arrivo a
Piramide che è scuro e prendo la coincidenza per Ostia.
Ormai è ora di tornare a casa. Tanto, i borseggiatori,
saranno ancora lì sulla metro ad aspettarci domani.
Assurdo! Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma) Autorizzo
la redazione a usare i dati, compresi il mio nome e
cognome, forniti nella mia lettera.

2) Per la signora

Carissimo Direttore, ho letto solo oggi la lettera della
signora Sara del 20 gennaio, perché sinceramente mi era
sfuggita. Ho gradito moltissimo la risposta che ha dato
alla lettrice nello spazio "Contributi esterni" . Nello
scusarmi per le molte lettere che mi permetto di
inviarle e che Lei gentilmente pubblica, gradirei
aggiungere che l’altra domenica mattina, quando una
Testimone di Geova mi ha svegliato per darmi una rivista
chiamata “Svegliatevi!”, mi ero appena addormentato
perché io e mia moglie eravamo tornati tardi a casa,
avendo cenato fuori con alcuni amici. E, anche se erano
le 9 invece delle 7, a me è sembrato lo stesso molto
presto. Comunque nella mia lettera questo episodio l’ho
descritto scherzandoci un po’ sopra, mentre scherzavo un
po’ di meno nella seconda parte della lettera quando ho
parlato di casi condizionamento psicologico che
subiscono alcuni appartenenti a varie sette religiose o
pseudo-religioni, senza nemmeno rendersene conto.



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