Contributi esterni: argomento proposto da Ernesta Aloisi: L'inciviltà dell'Uomo "civilizzato" nei confronti di Roma

Contributi esterni: argomento proposto da Ernesta Aloisi:

Sono una testaccina -anche
se abito da anni alla Garbatella- e mi trovo spesso a
passeggiare nella mia stupenda città, Roma. Purtroppo a
volte devo constatare l'inciviltà dell'Uomo
"civilizzato" nei confronti Roma, che noi romani tanto
amiamo. Non passa giorno che non veda cartacce,
fazzoletti, mozziconi di sigaretta, sacchetti, perfino
scarpe gettati senza alcun ritegno fuori dei cestini.
Non passa giorno che non veda qualche straniero che con
superbia getta qualcosa noncurante del danno che provoca
all'ambiente e alla nostra città, tanto... ci siamo noi
romani a pulire. Gli stranieri si scordano troppo spesso
che se si comportassero così nei loro paesi, minimo
verrebbero multati. Ed io, mentre mi trovo con la mia
nipotina Serena a passeggiare all’’Aventino, al Parco
degli aranci, noto all’improvviso l’ennesimo straniero
che, invece di fermarsi in questo splendido parco ad
ascoltare il canto degli alberi, ad osservare lo
splendore di un fiore che si schiude, a guardare il volo
delle rondini, mangia le patatine, beve una birra
gettando poi la bottiglietta vuota e la busta dlle
patatine per terra proprio davanti a me, testimoni di
questa brutta azione. Mi ritrovo, quindi, spesso a
chinarmi per raccogliere l’immondizia che gli incivili
gettano ai loro piedi. Gli alberi del parco degli Aranci
non hanno bisogno di sporcizia d’oltre Alpe. L'unica
cosa che ci chiedono è di cantare per loro. Far del male
alla nostra città, la grande Roma che fu “Caput mundi”,
vuol dire, per questi stranieri, disprezzare chi li
ospita. Non so quanto possa servire questa lettera, ma
vorrei consigliare agli stranieri che vengono a visitare
la città più bella del mondo di prendere esempio da noi
romani quando andiamo a visitare le loro città. Ma forse
noi romani dovremmo capire che abitando a Roma, è
inutile andare a visitare altri posti. Del resto lo
tesso Albertone Sordi a chi gli chiedeva dove andava in
vacanza, era solito rispondere: “Io sono a Roma, il
posto più bello al mondo, casomai sono gli altri che
devono venire qui ad ammirare le nostre bellezze!”. Sì
avevi ragione Albertone, però gli stranieri dovrebbero
venire qui, ma rispettando Roma, altrimenti è meglio che
restino a casa loro, tra la nebbia ed il freddo, a
mangiare hot dog e patatine.

Ernesta Aloisi


GdS 30 V 2005 - www.gazzettadisondrio.it

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