Mondiali di sci alpino e pubblico

Nota diffusa agli organi di informazione e pubblicata da diversi:

Agli organi di informazione – Loro sedi

In relazione alle polemiche sorte per la carenza di pubblico,
con larghi vuoti sulle tribune, fra l’altro addebitata al costo
dell’ingresso, vale la pena di ricordare quanto avvenne nei
precedenti mondiali del 1985.

Allora nella Prefettura di Milano ci fu una riunione con i
Prefetti di Milano, Como e Sondrio e tutte le Amministrazioni
dello Stato interessate. Inoltre il Presidente della Regione
Guazzetti e il sottoscritto, allora Sindaco di Sondrio. In buona
sostanza una riunione a tema: il blocco dei veicoli pesanti da
Lecco in su per tutta la durata dei mondiali. Violentissima
l’opposizione di chi scrive e del Prefetto di Sondrio, dr.
Piccolo, opposizione fondata sulla previsione di una
trascurabile affluenza di pubblico , escluse le domeniche. Si
parlava allora di un pubblico potenziale di 300 milioni di
persone in TV, ma era previsto un afflusso considerevole solo
nella giornata conclusiva dedicata alla discesa libera
(diventate due, in quasi contemporanea: a S. Caterina le donne
alle 10.30 e a Bormio gli uomini alle 12). Il Prefetto di Milano
era furibondo, al punto che alle successiva riunione io non fui
invitato. D’intesa con il Prefetto, e con il Direttore
dell’Unione Artigiani Squarcia con il quale avevamo concordato
un fermo minimo dei veicoli pesanti, partecipai lo stesso al
secondo incontro, avendo subito, il sottoscritto e il Prefetto,
appoggio dal generale De Angelis della Polizia Stradale e via
via da altri. La spuntammo con Il Prefetto di Milano rosso in
faccia. Ma avevamo ragione noi: il Presidente della Regione
Guzzetti , nella giornata conclusiva, lo ammise.


Non è cambiato niente.

Le gare le si vedono splendidamente in TV.

Nella discesa libera citata, dopo aver visto quel puntino
velocissimo che scendeva per primo, Zurbriggen, rimasto poi il
primo fino in fondo, gli altri ce li siamo visti sul tabellone
luminoso sulla destra, e guardando dal vivo solo a traguardo
superato.

Nessuna sorpresa dunque se ci sono vuoti sulle tribune, salvo
probabilmente nel week-end. Né crediamo molto al discorso dei
prezzi. Chi parte da Milano, o Lecco o altri posti lontani,
arrivato sul posto non è che rinuncia per qualche €uro in più.
Magari brontolerà ma l’ingresso lo paga.

Del resto chi dovrebbe affollare le tribune? Quelli che
normalmente lavorano tutti i giorni e che dovrebbero forse
prendere le ferie per partecipare alle gare, o i ragazzi che
sono a scuola?

Chi scrive ha ripetutamente detto e scritto –anche quando si
parlava di Statale 38 - che non c’era affatto da aspettarsi
folle di turisti, ma da auspicare che siano in tanti a seguire
gli eventi in TV perché l’investimento è quello. Non mi
sorprende constatare, anche questa volta, di non avere avuto
torto.
Cordialità
Alberto Frizziero


GdS 10 II 2005 - www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
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