Ove si parla di Posizione dei Sindacati sulla SS 38

di Mauro Romeri CGLI, Daniele Tavasci CISL, Ezio Ferrari UIL

Ai Sindaci

Ai Presidenti delle 5 CC.MM.

e, p.c., al Presidente della Provincia

Oggetto: Comitato di mobilitazione permanente per la
S.S. 38 e 36 proposto dal Presidente della

Provincia di Sondrio.

Egregi Signori

Le Segreterie Unitarie di CGIL-CISL-UIL di Sondrio,
ravvisiamo la necessità di Informarvi direttamente dei
motivi per i quali hanno deciso di non aderire al
comitato di mobilitazione di cui all’oggetto.

Noi ravvisiamo la assoluta esigenza che, da parte del
Presidente della Amministrazione Provinciale si dia
seguito all’impegno di convocare il tavolo territoriale
di confronto tra le parti sociali e l’istituzione
provinciale, condizione che noi riteniamo fondamentale
per trovare una posizione unitaria.

Non è chiaro su quale idea di viabilità provinciale ci
si sta muovendo, e pertanto riteniamo doveroso che su
questa questione ci si confronti e si faccia chiarezza
almeno per quanto riguarda le linee generali.

Ci permettiamo quindi di riportarVi sinteticamente il
nostro pensiero, allo scopo di contribuire in uno
spirito di ricerca della unitarietà, al fine di
raggiungere al più presto, la soluzione per la viabilità
provinciale.


Tutti sappiamo che il progetto esistente, per la
viabilità Provinciale, prevede una nuova strada 38 a
quattro corsie e la sistemazione della statale 36, con
un costo complessivo che supera ampiamente i 2000 Mil.
di Euro.

Tutti abbiamo chiaro che questa previsione di spesa è
oggettivamente incompatibile con le risorse finanziarie
disponibili, e stante la situazione economica del Paese
non è credibile pensare che in tempi ragionevoli si
possa risolvere il problema.


Abbiamo appreso dalla stampa locale, anche per bocca
dello stesso Presidente Provinciale, che ciò a cui
possiamo aspirare, pur con un grande sforzo corale, sono
le risorse necessarie per la realizzazione di un sub
lotto di strada a quattro corsie, dal trivio di Fuentes
sino a Cosio, dimezzando di fatto il primo lotto
funzionale previsto nel progetto generale che doveva
giungere sino al Tartano.


Con un semplice ragionamento, noi, riteniamo che il
dimezzare la lunghezza di un lotto funzionale ne
pregiudichi la funzionalità stessa, infatti lo stralcio
al progetto “Fuentes-Cosio”, lascerebbe immutato il nodo
di Morbegno.

Viceversa crediamo debba essere possibile perseguire la
strada di uno stralcio che consenta di mantenere intatta
la funzionalità del lotto, lasciando inalterato il
progetto originario delle quattro corsie, che invece
potranno essere realizzate in futuro.

In pratica seguendo la logica che dice “nel grande ci
sta anche il piccolo” riteniamo si possa seguire la
strada di uno stralcio che preveda in prima istanza la
realizzazione di due sole corsie, con aggiustamenti
tecnici finalizzati al contenimento dei costi, che
permetterebbe di arrivare al completamento del lotto
Fuentes/Tartano, pareri tecnici confermano questo nostro
pensiero.


Crediamo che questa impostazione, oltre a consentire di
vedere realizzato in tempi brevi un tratto significativo
di una nuova Statale 38 alternativa all’esistente, possa
diventare anche l’impostazione del percorso operativo e
della modalità pratica con cui si proseguirà per la
realizzazione della intera viabilità provinciale.

Nella situazione data di assoluta difficoltà
economico/finanziaria, il privilegiare le soluzioni che
accelerino il superamento di tutti i nodi critici
(tangenziale di Tirano ecc.) della nostra viabilità
provinciale deve essere prioritario rispetto al grande
sogno di una mega autostrada.


Riteniamo, in oltre, opportuno ricordare che esistono
anche i problemi di adeguamento delle Strade Statali 36
nel tratto della Valchiavenna e la 39 per l’Aprica.

Puntualizziamo che queste strade statali sono di
primaria importanza per lo sviluppo e l’economia della
nostra provincia.

Infatti l’adeguamento della S.S. 39 dell’Aprica
consentirà di migliorare l’unica alternativa valida al
passaggio lungo il lago di Como.

Per quanto concerne la S.S. 36 della Valchiavenna oltre
ad esprimere un parere nettamente negativo nei confronti
della ipotesi di un suo declassamento, ricordiamo come
gli avvenimenti calamitosi dell’agosto 2003 hanno
causato gravissimi disagi alla economia della intera
Comunità Montana, mettendo in evidenza la necessità di
superare in sicurezza gli snodi di Novate Mezzola e di
Verceia.

La messa in sicurezza ed il potenziamento della statale
36 in Valchiavenna è in oltre decisivo per poter
continuare a pensare ad un futuro collegamento
internazionale della nostra provincia con il resto
dell’Europa.

Oltre al traforo summitale dello Spluga noi riteniamo
strategico per lo sviluppo della nostra economia il
traforo della Mesolcina.


Oltre a quanto sopra esposto noi riteniamo che le
risorse che ancora esistono nella Legge Valtellina a
distanza di 15 anni dalla sua emanazione, rimaste quindi
inutilizzate per gli scopi originari, possano con una
azione unitaria delle forze politiche, essere dirottate
e destinate alla viabilità.

Abbiamo sollecitato il Presidente della Amministrazione
Provinciale a chiedere che il Consigliere Regionale
Bordoni, in qualità di presidente il comitato Legge
Valtellina, faccia il punto sullo stato della legge a
tutte le forze istituzionali, politiche e sociali della
provincia.

Questo fatto ci consentirebbe una valutazione sulla
utilizzazione delle somme residue per iniziare cosi un
percorso che porti all’utilizzo completo delle risorse
già disponibili.

Crediamo che uno sforzo di questa natura, fatto dalle
forze del nostro territorio, possa esigere una risposta
altrettanto significativa da parte dello Stato e
rafforzi quindi il potere e la portata contrattuale dei
nostri Rappresentanti Istituzionali locali nei confronto
del Parlamento.


Vogliamo, infine precisare che la mobilitazione delle
organizzazioni Sindacali comprende il coinvolgimento di
moltissime persone alle quali noi dobbiamo dare messaggi
chiari ed obiettivi realizzabili.

Respingiamo la pregiudiziale posta dal Presidente
Provinciale di voler legare la scelta sulla dimensione
della strada in base al risultato conseguito nel
reperimento delle risorse, in quanto senza prospettiva,
su presupposti non chiari e contenuti poco precisi.

Come abbiamo già detto siamo certi che le risorse a
disposizione saranno limitate, quindi pur mantenendo il
progetto iniziale la scelta sul numero di corsie da
realizzare va fatta a monte.

Questo è determinante per mantenere l’unità e la
coesione di tutto il territorio, su un progetto che
potrà dare dei benefici a tutti in tempi brevi.


La mancanza di chiarezza, l’anomalia del fatto che una
proposta di mobilitazione e di protesta venga dal
presidente della amministrazione provinciale, che è
rappresentante diretto del governo, la esclusione dei
partiti, una parte fondamentale sia della società che
per recuperare risorse, non ci ha consentito di dare una
risposta positiva alla proposta di far parte del
comitato di mobilitazione permanente.

Le segreterie di CGIL-CISL-UIL continuano a reiterare al
presidente della provincia la richiesta di convocare un
tavolo territoriale di confronto tra le parti sociali ed
istituzionali, aperti ad un dialogo positivo.

Gradiremmo conoscere la vostra opinione in merito alle
posizioni da noi qui esposte. Cordiali saluti.
Mauro Romeri CGLI, Daniele Tavasci
CISL, Ezio Ferrari UIL


(Un nostro commento sul prossimo
numero - ndd)




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Mauro Romeri CGLI, Daniele Tavasci CISL, Ezio Ferrari UIL
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