Piccoli Comuni 1) Ce n'é per il Presidente del Consiglio 2) Puntiamo alla termovalorizzazione dei rifiuti 3) Ahi, sottosegretario Vegas! 4) Mezzogiorno in rete

Riceviamo e pubblichiamo:

1)
Il Presidente del Consiglio, On. BERLUSCONI,

non
conosce il dramma dei piccoli comuni.

Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio a Genova
sui tagli in Finanziaria e sugli eventuali sprechi delle
Amministrazioni locali, mettono in risalto
plasticamente, la drammatica, mancata conoscenza delle
reali condizioni in cui versano i bilanci di migliaia di
piccoli comuni italiani. Il rientro nel patto di
stabilità anche per le piccole comunità ed il tetto del
2%, portano inesorabilmente al disastro finanziario
tutti i piccoli comuni al disotto dei 1000 abitanti. Il
Presidente del Consiglio non sa che anche l'accesso ai
finanziamenti comunitari passa attraverso forme di
cofinanziamento a carico dei bilanci dei piccoli comuni.
Una situazione finanziaria sull'orlo del baratro che
rende impossibile l'utilizzo di risorse comunitarie
destinate ai dissesti idrogeologici, alla
riqualificazione urbana, agli impianti fognari, alle
infrastrutture di primo e secondo livello,
all'innovazione tecnologica. Questa mancata conoscenza
delle problematiche che affliggono le piccole comunità
locali, dove vivono 10 milioni di persone è la ragione
portante dell'assenza di una chiara politica del Governo
a favore dei piccoli comuni che costituiscono l'identità
e la radice del popolo italiano. Altro che senso dei
cittadini, il Presidente del Consiglio con l'intervento
di Genova ha dimostrato di non avere nessun rispetto per
le autonomie locali, relegate ingiustamente ai margini
della politica nazionale e viste solo come una fonte di
spesa e di spreco inutile e dannoso. E intanto dimentica
la propaganda elettorale delle tre "i", impresa,
inglese, informatica. Tutti sogni rimasti nel cassetto
visto che nella scuola e nella vita quotidiana delle
famiglie che vivono nelle piccole comunità, l'inglese,
l'informatica e l'impresa, continuano ad essere un sogno
che molto presto si trasformerà in un vero incubo. Il
Presidente del Consiglio trovi un po' di tempo per fare
visita ai piccoli comuni di Morterone (46 abitanti) o
Celle di San Vito (256 abitanti) e si renda conto
personalmente del disagio reale in cui versano quei
cittadini di crede di avere un grande senso.


2)
LA TERMOVALORIZZAZIONE NEI PICCOLI COMUNI


Lo smaltimento dei rifiuti soli urbani è ormai una vera
emergenza anche nei piccoli comuni italiani. Le Regioni
titolate alla programmazione e soluzione del problema
non riescono per motivazioni diverse a dare le giuste
risposte. Le gravi difficoltà in cui versa la Campania,
letteralmente invasa dai rifiuti, richiamano tutti ad un
doveroso senso di responsabilità. Molto spesso i
Commissari straordinari individuano come sede di
discarica i piccoli comuni, perché ritenuti parte
marginale del sistema Italia, aggravando i problemi,
anziché trovare la giusta ed equa soluzione. Per queste
ragioni riteniamo sia giunto il tempo di aprire sui
termovalorizzatori una riflessione culturale nazionale
per individuarli come opportunità e non come un
problema. La termovalorizzazione è la parte terminale di
un processo virtuoso che ha nella raccolta differenziata
l'aspetto più importante, utilissima a risolvere oltre
al problema dello smaltimento dei rifiuti, il dramma dei
bilanci disastrati di centinaia di piccoli comuni. Per
queste ragioni chiediamo ai Presidenti delle Regioni di
aprire tavoli sociali con le comunità locali per
individuare un percorso comune al fine di arrivare a
definire, con scelta condivisa, l'allocazione di
termovalorizzatori anche a livello interregionale.Costruire
dei veri distretti dello smaltimento per aree omogenee,
dal punto di vista orografico, culturale e sociale.. Una
misura importante, sotto il controllo delle istituzioni
locali, in grado di arginare l'azione devastante della
delinquenza organizzata, il vero cancro del sistema,
aiutata da una diffusa ignoranza della pubblica opinione
sulla materia.Un gesto importante dei piccoli comuni che
ancora una volta offrono un contributo serio alla
soluzione di problemi che attraversano tutta la comunità
nazionale. Una stagione di nuova responsabilità per
contribuire a consegnare alle future generazioni un
mondo migliore.

3)
Il sottosegretario Vegas umilia gli amministratori e
blocca la legge a favore dei piccoli comuni.

Per il Sottosegretario al Tesoro, Giuseppe Vegas, le
preoccupazioni dei Comuni sui tagli della finanziaria
sono "uno spauracchio infondato, teso a giustificare
eventuali mancanze da un punto di vista amministrativo"
ed "arbitrarie" perché non ci sarà nessun taglio dei
servizi. Dichiarazione che offendono ed umiliano
migliaia di amministratori comunali che con puro spirito
di volontariato, quotidianamente cercano di dare
risposte concrete ai bisogni di migliaia di famiglie che
vivono nei piccoli comuni. Il Sottosegretario Vegas,
prima di lanciarsi in affermazioni affrettate, spieghi
ai dieci milioni di cittadini che vivono nei piccoli
comuni italiani per quali oscure ragioni tiene bloccata
al Senato la legge n. 1942 a favore dei piccoli comuni,
che vede come primi firmatari gli onorevoli: Ermete
Realacci della Margherita, Italo Bocchino di Alleanza
Nazionale e Marcello Lupi di Forza Italia. Una legge
votata alla Camera dei Deputati nel gennaio del 2003 che
potrebbe avviare, pur nei limiti della proposta sull'
impostazione, quel rilancio delle piccole comunità,
soprattutto dal punto di vista dell'approccio della
politica verso un patrimonio ambientale, culturale e
sociale del Paese. Al Sottosegretario Vegas, preoccupato
di non devastare il bilancio dello Stato con iniziative
a favore delle piccole comunità, ritenute un problema
economico e non una risorsa come modello sociale da
valorizzare in un mondo sempre più globalizzato,
proponiamo di stralciare dalla legge 1942 la parte
economica, perché non vogliamo un solo euro. La nostra
necessità sta nell'impedire per legge che la spoliazione
dei servizi in atto continui. Non è Possibile registrare
quotidianamente la chiusura di uffici postali, guardie
mediche, scuole, distributori di carburante, piccoli
negozi di vicinato, eccŠ perché ritenuti da una logica
perversa dei grandi numeri diseconomici. Con la
devoluzione i problemi aumentano perché non tutte le
Regioni hanno a cuore il dramma dei piccoli comuni, con
il rischio di cerare una divaricazione sui servizi
sempre più ampia ed incomprensibile. Il Sottosegretario
Vegas dovrebbe lavorare con la Legge Finanziaria alla
costruzione di una condizione di fiducia verso il
futuro, invece contribuisce a sprofondare nel buio le
speranze legittime di milioni di cittadini con una
finanziaria iniqua, inutile ed umiliante.


4)
MEZZOGIORNO IN RETE

All'assenza plateale del Governo sui problemi delle
infrastrutture telematiche nei piccoli comuni italiani
rispondiamo con un ambizioso progetto che parte dal
basso e coinvolge tutta la società meridionale. Un
progetto che punta ad essere pilota nel contesto europeo
e mira attraverso le reti informatiche alla promozione
dell'immenso patrimonio culturale, sociale ed ambientale
non solo dei piccoli comuni del Mezzogiorno ma di tutto
il contesto nazionale.

A Morra de Sancits in provincia
di Avellino su iniziativa del Sindaco di Morra, Gerardo
CAPOZZA e del Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni
Italiani si sono incontrati amministratori, dirigenti
scolastici, piccoli imprenditori, associazioni culturali
provenienti dalla Campania, Basilicata, Molise, Puglia e
Calabria per ragionare sul bisogno reale di dotare il
Mezzogiorno di infrastrutture informatiche.
All'iniziativa hanno partecipato i vertici di Ancitel,
(società dell'Anci che si occupa di innovazione
tecnologica), l'Amministratore delegato Antonio Cossu ed
il direttore generale,Paolo Teti. Dall'incontro è emersa
la necessità di dare vita ad un progetto condiviso ed
omogeneo dal punto di vista territoriale e culturale. Il
progetto denominato "Mezzogiorno in rete", prevede
diverse misure di intervento: a) dotare di tecnologia il
territorio; b)individuazione di aree omogenee come la
dorsale appenninica, irpina e calabro lucana. Gli
obiettivi sono molteplici, tra cui: a)privacy in comune;
b)servizi informatici telematici di base; c) inglese in
comune, eccŠUn progetto ambizioso che raccoglie i
piccoli comuni di cinque regioni nell'area verde più
grande d'Europa e che testimonia la decisa volontà di
non accettare supinamente il declino che una logica
sbagliata dei grandi numeri riserva a dieci milioni di
persone che vivono nelle piccole comunità italiane.
Nell'era delle tecnologie e delle comunicazioni, la rete
rappresenta la grande sfida globale per valorizzare il
locale, coscienti che attraverso nuove forme di
cooperazione nel principio della sussidiarietà,
riusciremo a garantire ai giovani quelle opportunità
necessarie, per affrontare e vincere la sfida globale
della vita.
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