QUESTA VOLTA: Da che pulpito.....

di Valerio Delle Grave

Da qualche giorno alcuni personaggi dalla passata
militanza politica caratterizzata da rigidità mentali e
ideologicamente condizionata, oggi hanno scoperto il
lato positivo della democrazia e del pluralismo,
facendone però un uso non propriamente costruttivo.

Le simpatie che ciascuno per i propri meriti, o per le
proprie furbizie, può suscitare nell’opinione pubblica,
non autorizza e non giustifica il fatto di arrogarsi il
diritto di sputare sentenze e gratuite critiche verso
l’operato altrui.

Inoltre, chi per mero opportunismo ha pensato strada
facendo, di cambiare casacca, ha ancora meno titoli per
dare lezioni o rimbrotti a chicchessia.

Che i sindacati siano fatti oggetto di critiche anche
dure non è sconveniente anzi, se fatte nel verso giusto
e in termini costruttivi sono più che salutari. Un conto
però sono le critiche altro è la denigrazione quando non
l’offesa sul loro operato e sulla loro storia.

Le critiche che infastidiscono di più riguardano
l’autonomia del sindacato specie se queste sono mosse da
personaggi che nel loro passato hanno agito spesso e
volentieri contro l’autonomia dei sindacati e in
particolare modo contro l’autonomia della CISL perché
intralciava i loro percorsi di basso profilo.

A conferma di ciò, è sufficiente consultare l’ampia
documentazione giacente negli archivi della storia
sindacale di questa provincia che riguarda il periodo in
cui il sig. Contini, sindacalista della CGIL e poi
consigliere regionale eletto altrove, e il sig. Del Nero
segretario provinciale del PCI, per riscontrare
comportamenti, fatti e dichiarazioni probatori del loro
operato.

Il sig. Del Nero in particolare, non ha mai fatto
marciare nessuno davanti a se, se mai, per dovere di
rappresentanza si è aggregato, e qualche volta a “grugno
duro”, alle manifestazioni organizzate dai sindacati
contro l’insipienza delle istituzioni e dei partiti e
non solo quelli al governo, relativamente ai problemi
che riguardavano lo sviluppo integrale di questa
provincia.

Il sig. Del Nero, si attarda anche ad accusare i
sindacati di essere stati condizionati nelle loro scelte
da “settori di partito”. Dica quali e per quali ragioni.
Dal momento forse, che Lui se ne intende di
condizionamenti, probabilmente è infastidito dal fatto
che la sua nuova collocazione istituzionale e politica
non gli consente più quel tipo di “ginnastica”, che ieri
in qualche modo riusciva ad esercitare.

Dovrebbe anche spiegare, il sig. Del Nero come fa ad
accusare di mancanza di autonomia decisionale i
sindacati, quando questi prima di aderire a qualsiasi
mobilitazione dei lavoratori, chiesero e chiedono, come
è loro dovere e diritto, di conoscere gli obiettivi e le
ragioni vere per cui mobilitarsi.

Prima di rimbrottare altri, forse il Del Nero avrebbe
dovuto consigliare al suo Presidente di rispondere agli
inviti avanzati dalle organizzazioni sindacali sul
merito di quella e di altre questioni sul tappeto. E’
anche una questione etica e di buona educazione.

Ma probabilmente, vista la cultura di cui è ben farcito,
abituato com’era a ricevere , eseguire e dare ordini
dall’alto, più che ad usare la propria materia grigia in
modo autonomo, considera scelta decisionale autonoma
quella di obbedienza incondizionata alla chiamata di sua
maestà il Presidente della Amministrazione Provinciale,
il quale si è attribuito il compito di mobilitare le
masse contro il governo centrale, dimenticando di essere
lui stesso uno tra i bersagli della protesta.

Questo non è ideologismo, peraltro estraneo alla cultura
della Confederazione alla quale sono affiliato, questi
sono fatti demagogici che denotano lo scarso livello
etico della compagine che sta governando la
Amministrazione Provinciale.
Un po’ più di rispetto delle persone, delle Istituzioni
e delle organizzazioni che tentano di rappresentare al
meglio gli interessi particolari della gente, forse
aiutano meglio ad affrontare i problemi che assillano
queste valli alpine, da troppo tempo depredate di
risorse nobili e mal ripagate da uno Stato patrigno e
una Regione matrigna.
Valerio Delle Grave

valeriodallegrave@virgilio.it


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