Di tutto un po': Festa del papà, non di quelli considerati un accessorio!

di Fausto Paesani

Spett.le Alberto Frizziero,

alla data del 19 marzo è stata da molti anni a questa
parte abbinata la Festa del Papà.

Come tutte le feste dovrebbe essere motivo di gioia per
ogni famiglia.

Purtroppo la realtà italiana è profondamente cambiata da
ormai diversi anni, infatti ci troviamo di fronte a
realtà sociali in cui il padre, per molti anni
considerato il punto di riferimento di ogni nucleo
familiare, è diventato un accessorio, riferendomi in
particolare ai genitori separati.

Come tutti gli accessori esso viene considerato,
principalmente dalle Istituzioni, una figura da
utilizzare o meno, a seconda della convenienza.

Nei casi di separazione dei coniugi il padre viene
rilegato, di fatto, a semplice supervisore e bancomat,
ma nella realtà non ha alcun potere di controllo
sull'andamento della prole.

Una prole che, nel 90 dei casi di affido esclusivo
all'altro genitore, il padre non riesce a vedere per più
di 5 ore alla settimana.

Non riesce neppure a controllare se il denaro, che un
giudice gli ha imposto di versare mensilmente al
genitore affidatario, viene speso per gli effettivi
bisogni dei suoi figli.

Quando all'interno del nucleo familiare comincia ad
aleggiare il fantasma della separazione, per il padre
inizia il calvario.

Esso sa perfettamente che al momento della separazione,
considerata l'attuale disumana ed ingiusta applicazione
dell'affido ad un unico genitore da parte di alcuni
giudici (la maggior parte), lui perderà la casa
coniugale, una cospicua parte del suo già misero
stipendio e, peggio ancora, il contatto continuo con i
suoi figli.

Gli stessi figli che il giorno prima poteva vedere e
curare costantemente e che, magari, rappresentavano
l'ultima ragione per cui valeva la pena continuare a
lavorare ed affrontare le inevitabili problematiche
giornaliere, vedendo inevitabilmente volgere al termine
quel rapporto di fiducia ed amore che lo aveva portato a
sposarsi ed a partecipare a quello che è la più grande
manifestazione di amore, ovvero la procreazione di un
essere umano fatto a sua immagine e somiglianza.

È scientificamente provato che ogni essere umano,
sottoposto allo stesso evento, reagisce in maniera
profondamente differente.

C'è il padre che lotta e manifesta pubblicamente, con
tutte le proprie risorse fisiche ed economiche, contro
l'ingiusta applicazione di alcune Leggi nelle aule dei
Tribunali che, di fatto, gli impediscono di continuare
ad avere rapporti stabili con i propri figli, cercando
in qualsiasi maniera di farsi riconoscere il proprio
Diritto di Genitore.

Purtroppo però c'è anche il padre che, visti i disumani
trattamenti subiti attualmente nelle cause di
separazione, non resiste e cede a gesti che a volte
giungono a livelli anche sconsiderati, come quello
accaduto proprio due giorni fa a Rimini in cui un
giovane padre, a causa di una prospettata separazione,
si è gettato dall'8° piano dell'abitazione insieme al
suo piccolo di pochi mesi.

Queste manifestazioni, seppure completamente differenti,
sono tutte conseguenza di ripetute ingiustizie subite
nei Tribunali o dello stress provocato dal timore di
perdere i figli nelle stesse aule giudiziarie.

Tutto questo nella completa indifferenza di alcuni
Operatori di Istituzioni Pubbliche che, insensibili alle
problematiche che sorgono durante le separazioni dei
coniugi, seguitano imperterriti ad applicare
l'affidamento dei figli ad un solo genitore.

La continua applicazione dell'affido monogenitoriale
alimenta

esponenzialmente entrambe le suddette manifestazioni le
quali non rappresentano di sicuro un segno di debolezza
del padre coinvolto, ma soltanto ed unicamente una
diversa reazione di fronte ad un evento, la separazione
e l'affido dei minori, il cui risultato si prospetta già
scontato, e sfavorevole, per il 90 dei padri.

Purtroppo entrambe le casistiche appena esposte sono in
continuo ed

esponenziale aumento, come si può facilmente apprendere

dall'innumerevole quantità di articoli contenuti nella
Rassegna

Stampa Nazionale ed Internazionale contenuta nel sito
del Ge.Fi.S. - Genitori di Figli Sequestrati - Comitato
Senza Scopo di Lucro all'indirizzo internet http://xoomer.virgilio.it/geni_e_figli.

Ogni giorno, purtroppo, abbiamo notizie di atti di
violenza perpetrata nell'ambito familiare dove ci sono
genitori in separazione che lottano per l'affido dei
loro figli.

Occorre che i Politici ed i Giudici assumano una chiara,
tangibile e definitiva presa di posizione a favore
dell'Affido Congiunto nei casi di separazione giudiziale
e consensuale, ovvero null'altro che l'applicazione
sistematica della Legge sull'Affido Congiunto che è già
prevista da molti anni, ma che risulta applicata
soltanto in una minima parte (4) dei casi, nonostante le
continue richieste da parte dei padri.

Un appello è rivolto anche alla Chiesa Cattolica
affinché svolga una costante e paritaria valorizzazione
di entrambe le figure genitoriali anche nei casi,
purtroppo sempre in aumento, di separazione dei coniugi.

Il tutto nel rispetto di quelli che sono i fondamentali
Diritti dei minori coinvolti, i quali rappresentano
sempre il risultato di un amore al quale hanno
partecipato entrambi i genitori, ognuno nelle sue
rispettive competenze.

Soltanto con l'applicazione sistematica dell'Affido
Congiunto il 19 Marzo sarà la Festa di ogni Papà, ma
soprattutto dei suoi figli.

Fausto
Paesani

http://xoomer.virgilio.it/geni_e_figli



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Fausto Paesani
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