Violenza negli stadi: l pannicello caldo

Riceviamo e pubblichiamo:



Egregio direttore, la reintroduzione della "flagranza
differita"per arginare l'intollerabile violenza negli stadi, è
simile ad un pannicello caldo su una metastasi tumorale. Un
decreto palliativo che non risolverà alla radice un problema che
non è di ordine pubblico, ma sociale, psicologico ed azzarderei:
psichiatrico. La violenza è espressione di un disagio
esistenziale che assolutamente non può essere sradicato a suon
di leggi repressive. Solo attraverso l'educazione e lo sviluppo
di una coscienza civica è possibile arginare o ridurre il
fenomeno. Partendo da questo presupposto si potrà ben sperare...tutto
il resto è inutile simulacro terapeutico . Pertanto, o le
squadre si dovranno accollare l'onere"educativo"di tentare il
recupero dei propri tifosi, o, prendendo semplicemente atto
dell'utopia di una simile proposta, si provvederà diversamente.
Non vorrei sembrare cinico, ma perchè non prendere spunto dai
già esistenti bus-gabbie (bus adibiti al trasporto dei tifosi
più esaltati a cui sono stati tolti i sedili e in luogo dei
vetri sono state poste delle inferriate) presenti in molte città
e riproporre lo stesso"modello"su grande scala? Negli stadi si
potrebbero creare delle specifiche aree delimitate da robuste
sbarre in acciaio(la prudenza non è mai troppa...con tanti
energumeni dopati...) in cui rinchiudere i facinorosi, spartani
luoghi senza poltroncine e altri accessori smontabili o
pericolosi . Al massimo gli ingabbiati, se avranno voglia di
nuove manesche emozioni lo potranno fare tra loro, con buona
pace degli altri tifosi che godrebbero di un ulteriore
spettacolo. Ieri avevamo le "Arene"e i Colossei, oggi gli stadi,
nulla di nuovo sotto il sole. A parte gli scherzi (ma non
troppo) la constatazione di una simile"umanità"mi intristisce e
mi ricorda la risposta che diede Einstein ad un convegno in cui
gli venne chiesto di spiegare con parole semplici il concetto di
infinito, la sua risposta fu tanto lapidaria quanto eloquente:
"la stupidità umana".

Mai più parole tanto vere furono pronunziate...
Gianni Toffali



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Gianni Toffali
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