Vogliono fare l'Islam Religione di Stato!
 Riceviamo e pubblichiamo:
 
 Su questo sito, i punti esclamativi sono davvero pochi. Ma 
 questa volta è successo l'inimmaginabile.
 Un autorevole quotidiano ha proposto, forse in sintonia con il 
 Ministero degli Interni, di trasformare la seconda religione 
 d'Italia in una succursale dello Stato. Una proposta che ricorda 
 la triste vicenda della "Chiesa patriottica" in Cina, oppure il 
 ruolo della chiesa ortodossa ai tempi della Russia zarista.
 Ecco i fatti. Il 23 maggio, sotto il titolo "Parla il ministro 
 dell'Interno dopo gli ultimi attentati", La Repubblica ha 
 pubblicato un'intervista di Magdi Allam con il Ministro degli 
 Interni, Giuseppe Pisanu. Il ministro ha detto che occorre 
 impedire l'utilizzo delle moschee italiane come basi per azioni 
 violente. Nulla da ridire, non ci voleva il ministro degli 
 interni per dirci che non si deve spacciare droga o tenere bombe 
 né nelle moschee, né nelle chiese battiste.
 Casomai preoccupa la riduzione della questione islamica in 
 Italia a una questione di ordine pubblico. Chi legge i giornali 
 probabilmente resta colpito dagli articoli che parlano di retate 
 di terroristi islamici. Sfuggono però ai lettori i trafiletti 
 molto più piccoli con cui i giornali ci informano, qualche mese 
 dopo, che tutti i sospettati sono stati rilasciati con tante 
 scuse. Le vittime della violenza islamica in Italia sono 
 numerose all'incirca come le vittime di rapimenti alieni. 
 Ovviamente ciò non toglie che un buon ministro degli interni 
 debba essere pronto a ogni evenienza, invasioni extragalattiche 
 comprese.
 Il giorno dopo però esce un nuovo articolo sulla Repubblica. In 
 prima pagina, Magdi Allam presenta un articolo dal titolo "La 
 sfida ai profeti di violenza nelle moschee." Ecco il rimedio che 
 propone:
 "Prendendo esempio dalle decisioni di molti governi musulmani 
 che hanno dovuto fronteggiare lo stesso problema, le moschee in 
 ltalia dovrebbero avere un rapporto organico con le istituzioni 
 pubbliche. Le finanze delle moschee e delle comunità islamiche 
 dovrebbero essere accuratamente registrate e controllate. Il 
 governo italiano potrebbe promuovere l'istituzione di un 
 Istituto universitario per la formazione degli imam, le guide 
 religiose, che devono essere cittadini italiani, rispettosi 
 delle leggi e dei valori fondanti della società e della 
 Costituzione italiana. In conclusione le moschee in Italia 
 dovrebbero essere delle "case di vetro" dell'Islam italiano."
 Traduciamo: sul principale quotidiano italiano, un noto 
 giornalista propone di:
 * Imitare la prassi delle peggiori dittature del Vicino Oriente.
 * Istituire un "rapporto organico" tra le "istituzioni 
 pubbliche" e una religione.
 * Creare, a spese dei contribuenti italiani, una facoltà 
 teologica dentro un'università dello stato italiano per formare, 
 secondo criteri decisi dallo stato, le "guide religiose" delle 
 comunità islamiche.
 Trasformando così l'islam in religione di stato de facto.
 Ci permettiamo di sollevare qualche domanda:
 * Il signor Magdi Allam parla a titolo personale, o ha 
 concordato questa incredibile proposta con qualcuno? Il tono 
 piuttosto ossequioso della sua intervista con Pisanu fa pensare 
 che Allam, forse abusivamente, voglia farsi passare per 
 portavoce ufficioso del Ministro. Che poi lo sia in realtà è un 
 altro paio di maniche.
 * Come è possibile che un quotidiano autorevole come La 
 Repubblica abbia potuto mettere, addirittura in prima pagina, un 
 articolo che invita sostanzialmente a porre fine sia allo stato 
 laico che alla libertà religiosa in Italia?
 * Poiché viviamo in uno stato di diritto, si presume che la 
 statalizzazione dell'Islam avverrebbe per legge. Tale legge 
 verrebbe applicata esclusivamente all'Islam, o verrebbero 
 statalizzati anche i seminari cattolici, le sinagoghe e le 
 chiese valdesi?
 * Comprendiamo che il signor Allam proviene dall'Egitto. 
 L'Egitto è un paese stupendo, che ho imparato ad amare 
 profondamente. Ma è un paese in cui mancano diversi fondamentali 
 diritti dell'uomo e in cui non si distingue sempre in maniera 
 netta tra stato e religione.
 Sarebbe forse però il caso di ricordargli che l'Italia è una 
 repubblica democratica e laica, fondata su una costituzione che 
 garantisce certi diritti a tutti i cittadini, compreso il signor 
 Allam stesso.
 Speriamo che il Ministero degli Interni si distanzi 
 pubblicamente dalla proposta del signor Allam e che la redazione 
 della Repubblica precisi di ritenere ancora che la laicità dello 
 Stato sia un valore positivo.
 A proposito, qui potete leggere una serie divertentissima di 
 articoli, scritti da Valerio Evangelisti, che descrive i metodi, 
 diciamo creativi, che Magdi Allam usa per scrivere i suoi 
 articoli:
http://www.kelebekler.com/occ/pinocchio1.html
Miguel 
 Martinez
Questo articolo può essere riprodotto 
 liberamente, sia in formato elettronico che su carta, a 
 condizione che non si cambi nulla, che si specifichi la fonte - 
 il sito web Kelebek http://www.kelebekler.com -
 e che si pubblichi anche questa precisazione.
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 Kelebek: Oriente e Occidente, religione,
 politica e potere nella Terza Guerra Mondiale
 "Il deserto cresce: guai a colui che cela deserti in se'!"
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