ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) PRIMA ROMA, POI BRUTTI PENSIERI 2) CIELLE

Esco dall’ufficio prima del solito per andare a ritirare un documento presso gli uffici comunali del Campidoglio, dove ho lavorato tanti anni fa. A quanto pare, è necessario per la ricostruzione della mia carriera. Oh, che bel pomeriggio di primavera! Il sole è ancora caldo. Traggo un profondo respiro. D’accordo, vado a piedi. Niente mezzi pubblici. Passo a piazza di Spagna, sotto i 138 gradini che risalgono il ripido pendio verso i campanili gemelli ai lati della Chiesa di Trinità dei Monti. Percorro via del Tritone. Arrivo alla confluenza delle tre vie ed ammiro l’enorme fontana di Trevi, con i suoi cavalli marini cavalcati da tritoni che trainano il cocchio di Nettuno a forma di conchiglia. Passo davanti al Pantheon. Entro e osservo l’interno della grande cupola che sembra sfidare le leggi della fisica, mentre il sole filtra attraverso il grande oculus al suo centro. Mi trovo davanti al Vittoriano, il monumento che molti paragonano a una colossale torta di nozze piazzata nel centro di Roma, inaugurato nel 1925 in onore di Vittorio Emanuele II, il primo re dell’Italia unita. Dopo aver attraversato una parte di Roma antica raggiungo il Campidoglio, l’unica testimonianza importante dei famosi sette colli di Roma, mentre la luce del sole comincia a svanire all’orizzonte attraverso gli archi e le colonne in rovina dei Fori imperiali. Perfetto, missione completata. Tornando sui miei passi decido di andare a prendere la metro alla fermata del Colosseo. Lungo il perimetro esterno dell’anfiteatro circolare giurerei di udire il cozzo delle armi dei gladiatori e il ruggito dei leoni. Poi la fantasia diviene cruda realtà quando penso alla mia situazione economica. Non posso mettere da parte il mio denaro in banca, sapendo di averne frequentemente bisogno per le mie transazioni giornaliere….beni necessari nel breve termine… Cavolo, gradirei diventare ricco per poter realizzare dei sogni incredibili che, però, fino a qualche anno fa, nel periodo pre-euro, riuscivo tranquillamente a realizzare. Non sto parlando certamente di un cottage in montagna, di una villa in riva al mare o di una villetta di campagna, sarebbe veramente troppo! Ma non sto alludendo nemmeno ad una macchina molto potente, perché servirebbe troppa benzina o al mangiare smoderatamente, perché ingrasserei! Desidererei, invece, essere ricco solo per il semplice gusto di pagare il bollo della macchina, cambiare gli pneumatici, aggiungendo chiaramente anche la convergenza, l’equilibratura ed il cambio periodico dell’olio. Visto che ci sono farei anche la revisione e il famoso bollino blu antinquinamento, giusto per il gusto di esagerare. Vorrei essere ricco anche per poter pagare l’Irpef qualche giorno prima della scadenza e non qualche mese dopo. Vorrei a questo punto strafare e pagare perfino l’Ici e la tassa dei rifiuti ed inoltre le bollette della luce, dell’acqua, del gas e del telefono. Aggiungo allora le spese del condominio e la mensa scolastica. Per non dimenticare l’abbonamento Rai, l’assicurazione della macchina, gli zaini, i quaderni, le tasse scolastiche ed i libri dei ragazzi che vanno a scuola, Alessandro in seconda media e Gabriele universitario presso la facoltà di Giurisprudenza di Roma 3. Insomma vorrei essere tanto ricco per poter fare tutte quelle cose che fino a qualche anno non mi intimorivano, mentre ora mi mettono in apprensione. Touchè. Ci siamo. Tra un pensiero e l’altro sono arrivato alla stazione della Piramide. Qui c’è il trenino che mi porterà a Ostia. Sono, infatti, un abitante del Lido della Città Eterna. Guardo l’orologio. Si è fatto tardi. Devo rincasare per cena. Corro per prendere la coincidenza. Ci riesco e mi siedo. Leggo il giornale. Non posso assolutamente accettare l’idea della guerra. Anche se argomentatori di professione tentano di rendere il tema più seducente. Uno sforzo di persuasione notevole, ma oggi ho ancor meno voglia di sentire certe idee. Non capisco, per esempio, come qualcuno possa giustificare la guerra in Afghanistan. Qui la guerra al terrorismo era iniziata nell'ottobre del 2001, appena qualche settimana dopo l'attacco alle Torri gemelle, a causa del rifiuto dei talebani di consegnare Bin Laden, nascosto nelle montagne. Riporto l’attenzione al giornale. L’articolo prosegue dicendo che la resistenza dei talebani durò solo qualche settimana e gli americani decisero di congelare il fronte afgano, rivolgendo tutta l'attenzione sull'Iraq che diventava l'obiettivo principale della politica americana in Medioriente. Poso il giornale e rifletto: cavolo, questo è stato un errore, anche se alcuni commentatori e politici hanno avuto modo di raccontare questi avvenimenti, a dire il vero, concentrandosi soprattutto sul tentativo di coinvolgerci con le loro tesi, spesso a spese della precisione storica. Non si possono fare a affermazioni avventate, senza solide prove. Tanto è vero che nulla, probabilmente, è stato fatto per portare la democrazia in Afghanistan, che era uno degli obiettivi dichiarati dell'Occidente. Difatti non era sufficiente costituire un Parlamento e un governo, come quello di Hamid Garzai, la cui autorità è sempre stata contestata dai signori della guerra. Forse i tentativi di raggiungere una pace più stabile e duratura non sarebbero stati accantonati se a quel governo fossero stati dati mezzi e strumenti per cambiare la realtà del Paese che, oltre ad essere povero, era anche stremato dalla guerra, quella con l'Unione Sovietica e quella civile che l'aveva preceduta e seguita. Oppure no? Mmh, a pensarci bene non sarebbe bastato dare i mezzi ad un governo afghano la cui rappresentatività era perlomeno discussa senza un aiuto diretto e sistematico da parte dei Paesi occidentali. Immerso nei pensieri, dopo un’ora di viaggio e vari rallentamenti arrivo a casa. E dire che, aumentare la quantità di servizio e migliorarne il comfort, dovevano essere i due obiettivi primari della Società Met.Ro. Entro a casa agitato. “Che c’è, amore?” dice mia moglie, stupefatta. “ Brutti pensieri” mormoro. Mangiamo una superba pasta fatta in casa. Assolutamente divina. Beviamo una bottiglia di Brunello di Montalcino. Perfetto. Andiamo a letto. Cercherò di dormire un po’ stanotte. Non voglio ammalarmi per colpa di queste riflessioni. Dico sul serio. Ciao.

2) CIELLE

Io, vecchio ciellino, oggi sono andato a San Pietro. Infatti Benedetto XVI ha concesso un’udienza in occasione del venticinquesimo anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di CL, avvenuto l’11 febbraio 1982, con Giovanni Paolo II. Che bel raduno è stato! Questa è la prima volta che CL si è incontrata ufficialmente con il papa, dopo la morte di Don Gius, avvenuta il 22 febbraio del 2005. Ed è toccato proprio a lui, come legato papale, presiedere la liturgia per il funerale del fondatore di CL. In occasione dell’udienza, don Julian Carron, il sacerdote che è succeduto a don Giussani alla guida del movimento, ha diffuso una lettera in cui ricorda che "Papa Benedetto ha avuto e ha un legame così singolare con la nostra storia e lo sentiamo particolarmente vicino". Al raduno, questa mattina, eravamo tantissimi. Perfetto. Del resto CL è un movimento diffuso in 75 paesi del mondo. Mario Pulimanti

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