ARGOMENTO PROPOSTO DA Mauro TRESOLDI (x): IL PRECARIATO IN CROCE ROSSA ITALIANA

Carissimo Direttore,

sento il dovere di intervenire per cercare di fare un po’ di chiarezza in merito a quanto negli ultimi giorni stà accadendo riguardo al tema precariato in Croce Rossa Italiana.

Innanzitutto voglio spiegare il motivo per cui la CISL non ha aderito allo sciopero indetto alcuni giorni or sono. Poiché il Governo ha accettato, dopo pressanti richieste nostre, di instaurare ed aprire un tavolo di confronto non solo per la questione dei precari, ma anche e soprattutto per la importantissima questione della eventuale, doverosa e possibile “delega”, si è ritenuto inopportuno scioperare ancora prima di poter ascoltare, capire, valutare, parlare con i propri iscritti di eventuali proposte o indicazioni che il tavolo farà emergere. Come faccio a scioperare contro chi si è reso disponibile a riaprire un dialogo e un serio confronto? Contro cosa posso scioperare se non ho in mano alcuna proposta da studiare? E soprattutto lo sciopero deve essere fatto (come sempre abbiamo dimostrato essendo incisivi e penetranti) quando ormai i dialoghi e le trattative sono giunte ad un punto “di non ritorno”. Era forse questo il momento? Non direi proprio, anzi. Forse, ed è una mia personale riflessione, il fatto che il Governo abbia voluto instaurare e aprire un tavolo di trattativa con i sindacati confederali e non con altri ha scatenato l’invidia e la rabbia di qualcuno che pensando forse solo a miseri interessi di bottega non ha esitato a strumentalizzare reali problematiche inerenti ai lavoratori precari con la sola intenzione di farsi notare e sentire, come voler dire “ehi, ci sono anch’io!”. Ma senza di fatto costruire nulla di buono per i dipendenti nostri colleghi precari ma anzi rischiando di andare ad inficiare l’enorme lavoro diplomatico che ci ha portato a quel sottile filo di speranza positiva e che ci spinge a non considerare vani tutti i nostri sforzi. Per fortuna dei lavoratori precari, lo sciopero e la manifestazione romana è stata, si può tranquillamente dire, un vero “flop”. Credo con queste poche ma significative parole di aver fatto capire a tutti che trattare per il posto di lavoro (altrui! Nel caso degli amici precari) è cosa seria, non è cosa da “urlatori”. Ci vuole pazienza, sapienza, conoscenza profonda delle reali capacità di incisione anche politica, e soprattutto non bisogna perdere di vista una cosa essenziale, basilare e irrinunciabile: chi fa trattative (ed eventuali scioperi) deve sapere che dietro ogni nome ci sono famiglie, mutui, impegni finanziari. In poche parole non si parla di mere tessere. Si parla di PERSONE e delle loro famiglie. Ecco perché è meglio porsi sempre in una fase di seria riflessione ed ascolto, e solo dopo aver provato tutte le strade percorribili allora si può, anzi si deve, fermamente intervenire, anche con scioperi.

Entro fine luglio ci sarà il primo incontro al tavolo. Sarà mia premura informarvi di quanto realmente si dice e si fa.

Con l’augurio di buone ferie e di un ottimo rientro a tutti voi e alle vostre famiglie.

(x) Coordinatore FP CISL CRI Lombardia

Approfondimenti