SI APRE LA PORTA DEL SENATO PER DIOLI?

Il suo panettone potrebbe essere senatoriale, visto il deciso aut-aut DS

Si apre la porta del Senato per l’ex Presidente della provincia, leader della Margherita valtellinese?

La bocciatura al Senato del decreto sugli sfratti è stata un vero autogol della maggioranza. Intanto il Governo non ha provveduto in merito alla censura della commissione bilancio per mancanza di copertura, il che ha fornito l’occasione di votare l’incostituzionalità. Poi, nel voto, si è verificata l’assenza di ben undici senatori della maggioranza. Questo ha fatto andare in bestia qualcuno che ha proposto che non ci siano più viaggi all’estero dei parlamentari – erano in viaggio autorizzato e ufficiale alcuni con l’ex Ministro Dini - ma nel mirino è andato soprattutto un altro aspetto, quello che interessa da vicino la Valtellina e specificatamente Enrico Dioli, primo dei non eletti.

Lo spunto viene dall’articolo “O al Governo o al Senato” autorevolmente scritto sulla prima pagina dell’Unità da Furio Colombo, già direttore dal 28 marzo 2001 al 27 dicembre 2004 e oggi senatore DS. Senza mezzi termini, come dice il titolo, la questione va risolta drasticamente. Sinora il Senato infatti ha respinto a voto segreto le dimissioni dei vari senatori con la sola eccezione di quelle del sen. Bubbico Sottosegretario allo Sviluppo Economico I “governativi” le dimissioni le danno ma poi nel segreto dell’urna qualcuno evidentemente …molto dispiaciuto di perdere a Palazzo Madama la compagnia degli amiconi ora al Governo, anziché il SI previsto, soffrendo soffrendo, sceglie il NO. E non cambia niente. E a chi è lì da mesi che attende di andare a fare il suo dovere al Senato non resta che prendere atto che ancora una volta è stato fregato e quindi deve aspettare la prossima volta, sperando che vada a finire come per l’ora ex. Sen. Bubbico

O l’una o l’altra soluzione, dice Colombo, dice l’Unità, dicono i DS, senza sovrapposizione o confusione di ruoli, come ha sostenuto Prodi sin dall’inizio. Ecco il punto cruciale: “La soluzione, fatalmente, è questa: Ministri, Viceministri e Sottosegretari eletti al Senato devono abbandonare le postazioni di governo e tornare a tempo pieno al Senato”. La pubblicazione con grande rilievo all’indomani del tonfo al Senato appare significativa e non, questa volta, una grida manzoniana.

Fra i “dimissionabili” c’è Franco Danieli, cinquantenne avvocato leccese residente a Bologna Sottosegretario agli Esteri dal 1 giugno all'11 giugno 2006 e dal 12 giugno Vice ministro sempre agli Esteri. Le resistenze sono certamente motivate dal fatto chi si dimette, nel caso di crisi, correrebbe il rischio di trovarsi a piedi, fuori dal Governo, fuori dal Senato, ma questa volta sembra che sia la volta buona. Così fosse a votare la fiducia sulla Finanziaria, alla vigilia del periodo natalizio, potrebbe esserci anche Dioli il cui panettone potrebbe dunque essere senatoriale.

Amarilli

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