CACCIA E PESCA: LA PROVINCIA CONTRARIA

A distanza di poco più di quattro mesi dal precedente incontro, gli assessori e i funzionari delle undici province della Lombardia competenti per caccia e pesca si sono riuniti lunedì scorso a Bergamo, presso la sede di Agripromo, nello specifico Gruppo di Lavoro dell’Upl, l’Unione delle Province Lombarde. La Provincia di Sondrio era rappresentata dall’assessore Severino De Stefani, che ha commentato positivamente l’esito dell’incontro: “Il confronto tra amministratori e cacciatori si è rivelato fruttuoso, poiché sono emerse le problematiche e le necessità di riorganizzazione del settore in Lombardia. Tra le varie proposte ve n’è stata una particolarmente importante relativa alla richiesta che le Province intendono inoltrare alla Regione per l’istituzione di una sorta di ‘cabina di regia’ per l’applicazione della normativa comunitaria Natura 2000 che ha introdotto aree protette che interferiscono con la pianificazione faunistico-venatoria provinciale”.

La riunione si è aperta con l’audizione dei presidenti regionali delle associazioni venatorie che hanno richiesto, oltre all’aumento dei trasferimenti regionali alle Province degli introiti derivanti dalle tasse di concessione regionale, una maggiore mobilità dei cacciatori tra le diverse zone, per la quale sarebbe necessaria una modifica della legge regionale vigente. Un’ipotesi, quella dell’apertura, che trova decisamente contraria la Provincia di Sondrio, intenzionata a difendere il proprio Comprensorio Alpino, come spiega l’assessore De Stefani: “Ci siamo opposti a questa richiesta delle associazioni venatorie per il rapporto fra cacciatori e territorio già per noi svantaggioso e per tutelare il patrimonio faunistico locale. La caccia alla tipica alpina attirerebbe infatti sulle nostre montagne, come su quelle delle province limitrofe, un numero eccessivo di cacciatori per gli spazi di cui disponiamo”. CS

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