ARGOMENTO PROPOSTO DA Mario PULIMANTI: E’ ENTRATA IN ESERCIZIO MA…

Provengo dall’associazione Gioventù Studentesca (GS), condivido da sempre le idee di Comunione e Liberazione (CL) -il movimento ecclesiale fondato da don Luigi Giussani-, sono un ex allievo salesiano di 51 anni e sono un abitante del Lido della Città Eterna. Lavorando al centro di Roma tutte le mattine prendo il trenino nella stazione di Lido Centro. Recentemente è entrata in servizio sulla nostra ferrovia Roma-Lido la “Freccia del mare”. E noi utenti stiamo, ora, cominciando a prendere confidenza con queste nuove vetture, che comunque non sono proprio come le hanno descritte. Non essendoci ancora l’aria condizionata, fa molto caldo dentro i convogli perché i finestrini si aprono a compasso e, specialmente se questi treni sono stati in sosta prolungata nella stazione capolinea della Piramide, è indescrivibile il surriscaldamento delle vetture, ma è ben immaginabile il conseguente disagio per noi sudatissimi pendolari di questi mesi estivi. Ci sono, oltretutto, pochi posti a sedere. Mi hanno detto che la “Freccia del mare” è così chiamata perché doveva garantire corse speciali dirette tra la Piramide (Porta San Paolo) ed Ostia senza fermate intermedie. Invece le fermate sono rimaste le stesse. L’entrata in esercizio della “Freccia del mare” doveva anche ridurre i tempi medi di frequenza sotto i cinque minuti. Anche queste promesse non sono state mantenute. E dire che, aumentare la quantità di servizio e migliorarne il comfort, dovevano essere i due obiettivi primari della Società Met.Ro. Del resto, lo stesso Sindaco Veltroni aveva definita un’operazione strategica importante quella di non acquistare nuovi treni, ma di ristrutturare quelli vecchi. A suo dire un nuovo convoglio della “Freccia del Mare” sarebbe costato 10 milioni di euro, contro i 600.000 euro spesi per la sua rimessa a punto. Addirittura si parlava di collegare la Roma Lido con la linea B, in modo che Roma avrebbe finalmente avuto una vera metropolitana del mare che avrebbe collegato Rebibbia ad Ostia. Come dicevano Mina ed Alberto Lupo: “Parole, parole, parole…” Mario Pulimenti

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