ARGOMENTO PROPOSTO DA ERNESTO MIRAVOLI (Como):

(Il giornale riceve e in questa sezione pubblica, sia che concordi sia che dissenta dalle tesi esposte dai lettori. Il confronto è essenziale)

Gentili Onorevoli Signori,

ho ricevuto l'appello di Paolo Farinella, sacerdote di Genova con il quale sono in contatto, e che sottoscrivo appieno. So per esperienza che purtroppo gli appelli di noi elettori cadono nel vuoto una volta che lo scopo è stato raggiunto, ma come elettore del centro sinistra, vorrei che per questa volta ci ascoltaste. Abbiamo creduto in voi, nel vostro progetto, alle vostre parole. Vi abbiamo dato fiducia. I primi ad essere delusi del risultato, credetemi, siamo noi che pensavamo davvero che il popolo italiano fosse convinto della bontà delle nostre idee e del nostro progetto politico. La maggioranza sarà stata raggiunta a fatica, ma è stata raggiunta. Adesso abbiamo il dovere di governare. Di governare e non di fornicare nè con quella che si chiama Casa delle Libertà (quasi che la nostra fosse quella delle schiavitù), nè con quelli di noi che, fiutato il vento che tira, sono saltati sul carro del vincitore e, per dirla con il Parini "fingono nova esca al pubblico guadagno e, sommossa l'onda, pescano insidiosi nel turbato stagno" (Ode "La Caduta").

Se lo ritenete siamo pronti a collaborare con voi, per come possiamo e per come siamo capaci.

Vorremmo che la risicatissima maggioranza, libera di lacci e convenzioni da manuale Cencelli, desse al Paese un vero segno di rinnovamento in tutti i sensi al punto che, alla prossima campagna elettorale, divenga naturale, per moltissimi che ci guardano con diffidenza, dire:"Hanno operato bene, meritavano il mio voto che do adesso".

Giro questa mia - per conoscenza - ad amici pregandoli, se condividono, di sottoscrivere l'appello, girarlo ad altri amici ed inviarlo a voi. Vorrei che fossimo in tanti per farvi capire che vi siamo vicini nella vostra azione di guida del Paese, ma che non vogliamo fare sconti di nessun genere a chi abbiamo "deputato" il compito di governare a nostro nome.v Molto distintamente. Ernesto Miragoli - Como

Le richieste di Paolo Farinella prete cattolico datore di lavoro (pro quota) del prof. Romano Prodi e del suo governo

Premesso che nonostante il proprio autolesionismo il centro-sinistra ha vinto le elezioni politiche del 2006 non tanto per meriti propri quanto per ingordigia della destra berlusconiana (legge elettorale e italiani all’estero); considerato che nonostante una campagna elettorale abborracciata, confusa e dilettantesca, noi elettori, pur espropriati dal nostro diritto di scelta, abbiamo votato con la forza della disperazione della nostra speranza per avere un governo che riporti il paese entro i confini dell’etica, fondamento di ogni legalità, dopo avere superata anche l’oscenità dell’elezione del presidente del Senato della Repubblica,io Paolo Farinella, prete e in quanto cittadino elettore datore di lavoro pro quota del nuovo parlamento, chiede con forza, con coerenza e per civiltà quanto segue:

1. Per la Presidenza della Repubblica la maggioranza sia autonoma proponendo una persona di indiscutibile prestigio nazionale senza alcuna contrattazione con la minoranza che nella precedente legislatura ha operato un osceno «spoil system» raso terra. Risuonano ancora negli orecchi l'avvertimenti di Previti: "Non faremo prigionieri".

2. La maggioranza dia un segno di novità proponendo una donna come suprema Magistrata della Nazione per equilibrare lo squilibrio enorme che esiste già in un parlamento al maschile.

Eletta la Presidente della Repubblica, il governo emani un decreto «di emergenza democratica» a parziale risarcimento dei danni già provocati e prima che qualche «Francesco tiratore» lo faccia cadere:

3. Ritiro immediato (= senza indugio e contrattazione alcuna) delle truppe italiane in Iraq.

4. Impegno del governo e della maggioranza per il «no» al referendum costituzionale di giugno.

5. Impegno a tenere fede alla promessa solenne presa dal governo precedente e mai attuata di corrispondere ai Paesi del Terzo Mondo, lo 0,7% del Pil.

6. Istituzione di una commissione che riformi la controriforma della scuola morattiana.

7. Abolizione immediata della legge elettorale berlusconiana, rimettendo nella mani reali dei cittadini sovrani il potere effettivo di elezione del Parlamento.

8. Abolizione immediata della Legge Gasparri. Legge 3 maggio 2004, n. 112 (Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana Spa…). Ridefinizione completa del settore con reale concorrenza. Limite di una sola rete per proprietario privato. Aumento delle tasse di concessioni tv, proporzionate alle entrate dei singoli privati (tasse in %, al netto di Iva, fino ad un massimo del 30% del fatturato).

9. Togliere la tv dalle mani dei partiti e del governo e istituzione di una Autorithy gestionale totalmente autonoma del servizio pubblico (es come la BBC inglese). Togliere la pubblicità ad un canale da trasformare in servizio pubblico 24/24 ore. Porre in congedo tutti i giornalisti assunti su istigazione dei partiti e riassunzione ex lege di tutti quelli epurati dal precedente «liberale» (?) governo.

10. Emanare immediatamente una legge a tutela dei consumatori contro le truffe pubblicitarie, ormai divenute la norma, con pene severe come l’esclusione dalla pubblicità stessa per un periodo non inferiore all’anno e multe pari al 60% del fatturato. Istituire una Autorithy tecnica che valuti dalla parte dei cittadini la congruità e la correttezza della pubblicità, specialmente nel settore della telefonia. Obbligo di corrispondere ciò che si promette, pena l’esclusione dalla pubblicità anche fino a tre anni.

11. Abolizione immediata della legge che sovvenziona la stampa, eliminando l’ignobile norma che può usufruirne qualunque giornale, purché garantito da un parlamentare, o giornali come il Sole 24 Ore, ecc. Predisporre una clausola di salvaguardia per la libertà di espressione cui concorrono i giornali di partito, date determinate garanzie: assunzione a tempo indeterminato dei giornalisti, pagamento di tutti gli oneri sociali, tetto alle retribuzioni massime, n. di tiratura effettive, verifica da parte dell’Autorithy che può anche chiudere il giornale inadempiente.

12. Abolizione della Legge Cirami. Legge 7.11.2002 n. 248 (Modifica agli artt. 45, 47, 48 e 49 del codice di procedura penale)

13. Abolizione della Legge sulle rogatorie internazionali. Legge 5 ottobre 2001, n. 367 (Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra Italia e Svizzera sulle modalità di trasmissioni di atti giudiziari per allungarne i tempi).

14. Abolizione della Legge Cirielli.Legge n. 2055/A approvata solo dalla Camera dei deputati il 16 dicembre 2004, ripristinando provvisoriamente lo status quo ante.

15. Abolizione della Legge sulle successioni. Legge 18/10/2001 n. 383 (Riforma delle successioni e delle donazioni): Libera e gratuita da qualsiasi imposta, compresa la tassa di registro, in asse ereditario diretto fino ad una massimo di 2 milioni di euro; con % graduali oltre tale importo. Per le imprese: libera e gratuita da qualsiasi imposta, compresa quella di registro, fino ad un massimo di 100 milioni di euro; con % graduali oltre tale importo.

16. Reintroduzione del principio costituzionale di gradualità al concorso della tassazione.

17. Abrogazione immediata della legge sul conflitto d’interessi berlusconiana, Legge 20 luglio 2004, n. 215 (“Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi”). Dichiarare la funzione di parlamentare e membro del governo, di consigliere regionale e provinciale, della carica di sindaco e assessori comunali incompatibili con qualsiasi altro carica e professione. Chi è eletto lo è 24 ore su 24 perché è pagato per fare solo quel lavoro e cioè essere presenti sempre a compiere il dovere di rappresentanza. Dichiarare l’incompatibilità assoluta e quindi l’ineleggibilità di chiunque detiene una concessione dallo Stato di qualsiasi entità, direttamente o indirettamente, in linea discendente, ascendente e/o collaterale. Chi intende partecipare alla competizione elettorale, può farlo dopo che siano passati almeno tre anni dalla cessione a terzi delle proprie concessioni statali: la cessione a terzi avviene sotto la vigilanza della Corte dei Conti. In caso di truffa, interdizione perpetua e ergastolo.

18. Ripristino del delitto di falso in bilancio con pene severe e l’interdizione.

19. Nel caso di un parlamentare o simile inquisito e convocato nanti giudice, promulgazione di una legge che stabilisca la precedenza del tribunale sull’attività parlamentare e la sospensione dei diritti del parlamentare per tutta la durata del processo che ha una corsia privilegiata affinché sia celebrato nel più breve tempo possibile. In caso di condanna in primo grado, considerata la particolare condizione del parlamentare, questi sia sospeso dalle proprie funzioni e prerogative fino al terzo grado di giudizio. In caso di assoluzione, è ripristinato lo status quo ante.

20. Abolizione dell’immunità parlamentare, tranne la libertà di parola e di espressione del pensiero che non può mai essere perseguita penalmente.

21. Abolizione immediata del segreto di Stato sulle ville e abitazioni di Berlusconi Silvio. Decreto del ministro dell'Interno, datato 6 maggio 2004 con il quale si assoggettano tutte le residenze private di tal Berlusconi Silvio e dei suoi familiari, compresa villa Certosa in Sardegna, alla legge 801/77 che disciplina il segreto di Stato.

22. Ripristino della norma che vieta i cimiteri privati entro i confini delle abitazioni privati: lo scultore Cascella sta lavorando al mausoleo di Berlusconi a villa San Martino ad Arcore, in forza di una norma speciale fatta da Berlusconi.

23. Promulgazione di una legge con cui si stabilisce il principio che chiunque ha usufruito di un condono edilizio, in caso di frane, dissesto idrogeologico o danni di qualsiasi natura non hanno diritto ad alcuna assistenza da parte dello Stato, il quale può chiedere i danni se il condono riguarda abusi edilizi in zone dichiarate sismiche o pericolose. Gli eventuali «condonati» però possono avvalersi in giudizio contro chi il condono ha concesso, il quale ne risponde anche con il proprio patrimonio personale e/o aziendale.

24. Ripristino della tassa dell’ici sugli immobili a qualsiasi titolo adibiti ad uso commerciale.

25. Stabilire un tetto di 1.000 euro come soglia minima di sopravvivenza per persona e adeguare le pensioni minime e sociali (anche gradualmente entro un anno). Dopo agganciare le pensioni al costo della vita in modo automatico e permanente.

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