ARGOMENTO PROPOSTO DA Mario PULIMANTI: IL CODICE DA VINCI AL CINEMA

E’ in arrivo nelle sale cinematografiche “Il Codice da Vinci”. Sarà la versione cinematografica del discutibile libro di Dan Brown. Con una prevedibile aggravante: il film ha tutte le premesse per risultare più accattivante del romanzo, perché un conto è leggere Dan Brown, che descrive il Louvre e Temple Church adoperando una prosa da guida turistica, un altro è vedere la piramide di Pei che emerge dal buio sul grande schermo. E un conto è cercare di mettere ordine nelle improbabili invenzioni dello scrittore americano, un altro è trovarsi il codice già bello e confezionato sotto gli occhi, con tanto di effetti speciali, musica ad effetto e conseguenti effetti collaterali, come la denigrazione della Chiesa cattolica. Tanto è vero che, quando ho letto il libro di Dan Brown, ho subito notato alcune anomalie. Premetto che sono un cattolico, ciellino ed ex allievo salesiano. Tuttavia, benché l'intestazione del libro assicura che si tratta di un romanzo, quindi di un'opera di fantasia, leggendolo capita una cosa strana. Infatti le parti più interessanti sono quelle presumibilmente didattiche, e questo a discapito della storia descritta nel libro, che parla, soprattutto del santo graal e di incredibili rivelazioni sulle opere di Leonardo. E un abile trucco dello scrittore è quello di far apparire i personaggi perfettamente credibili. Invero c'è un professore, una poliziotta-crittologa ed un importante studioso del santo graal, per cui, di fronte a personaggi così autorevoli, il lettore finisce con il credere alle loro parole. Oltretutto, è strana l'assoluta posizione negativa che Bown prende sul clero e sulla Chiesa, volendo farci credere che sono attendibili solo i vangeli gnostici, che non sono, peraltro, riconosciuti dalla Chiesa. Io, in ogni modo, nel corso della lettura, mi sono incontrato davanti a molte inesattezze. Infatti, per esempio, l'architettura gotica non ha niente a che vedere con i templari che non commissionavano mai la costruzione di Chiese. Inoltre non tutte le Chiese erano circolari nè questa forma era una provocazione, ma più probabilmente rendevano così omaggio al Santo Sepolcro. Ciò nonostante, a mio parere, l'osservazione più strana è quella in cui si dice che in due cattedrali gotiche ci sia un chiaro riferimento al sesso femminile in ogni suo dettaglio. Brown sostiene, effettivamente, che i moti del pianeta Venere traccino un pentacolo. Ma osservando i siti astronomia, ci si accorge che non è affatto un disegno perfetto e che quindi possono essere di facile interpretazione ed indurre in errore. Inoltre è strano anche il riferimento alle olimpiadi, dato che erano in onore di Giove e non di Afrodite. In un punto del libro lo scrittore afferma addirittura che nei cartoni animati di Walt Disney siano nascosti messaggi segreti e riferimenti biblici al santo graal. (Biancaneve viene dipinta come la nuova Eva che prende la mela del peccato dalla strega, i sette nani sono sette come i vizi capitali, ecc.). Brown ritiene che Gesù sia un falegname, discendente del trono di Davide e che Maria Maddalena appartenga, invece, al reame di Beniamino. Ma come si fa a pretendere di presentare un nuovo testamento post- Costantiniano? Dan Brown sostiene che Gesù non è stato riconosciuto Dio fino a circa il 1300 ad opera del consiglio di Nicea che per ordine dell'imperatore fece distruggere tutti i testi sacri. Invece anche prima del 1300 (e ci sono moltissime testimonianze) Gesù era considerato il Salvatore, secoli prima che Costantino lo rendesse ufficiale. Brown si diverte, poi, molto a giocare con gli anagrammi e con gli scambi di consonanti. Inoltre mi sembra che i tarocchi non abbiano nessun simbolo risalente al graal, nemmeno sulla confezione. Infatti furono inventati nel quindicesimo secolo e solo nel diciottesimo secolo hanno acquisito un significato occulto. Oltretutto, il simbolo dei pentacoli attribuito ai diamanti è sicuramente arbitrario. Per quanto riguarda, infine, il dipinto dell'ultima cena di Leonardo, lo scrittore afferma che la mancanza di un calice al centro del tavolo testimonia che il graal non è un recipiente materiale. Io ho sempre saputo che Leonardo, con questa sua opera, vuole rappresentare il momento in cui dice “uno di voi mi tradirà” e la persona che siede alla destra di Gesù non è Maria Maddalena, come vuole farci credere lo scrittore, ma San. Giovanni. E queste non sono che alcune inesattezze, ma ce ne sono molte altre: il libro ne è pieno. Secondo me il libro è scritto bene, a tratti è anche avvincente, ma è eccessivamente pervaso dal sentimento profondamente anti-cattolico dell'autore. Io vorrei andare al cinema, a godermi lo spettacolo, se non altro per curiosità. Ma il ciellino che è in me consiglia, invece, di boicottare questo film dato che, sulla falsariga del libro, non fa altro che ripresentare un membro dell’Opus Dei come un assassino regalando a chi, invece, avrà il coraggio di andarlo a vedere una grande dose di provocazione anticattolica. Difatti, come ha scritto lo scrittore e giornalista Luca Doninelli sulla rivista di CL, Tracce: “ Il Codice da Vinci è una grande bugia scritta bene”. Mario Pulimenti

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