ARGOMENTO PROPOSTO DA Angelo SANDRI (SEGNALATO DA PINO CASTI): IN DIFESA DELLA VITA

E' legale, ma non bisogna parlarne nè farlo vedere l'aborto, come in Italia per il piccolo Hevan così in Gran Bretagna.

In Gran Bretagna sia sta intensificando una persecuzione contro gli attivisti pro-life. Un pacifico attivista per la difesa della vita umana, Edward Atkinson, sta andando in prigione per aver mandato foto di un bambino abortito all'amministratore di un ospedale. E' stato accusato - leggete bene - di aver spedito "materiale offensivo" via email.

Come racconta il Population Research Institute, il prologo della storia si ha un anno fa, quando la Gran Bretagna fu scossa per il caso di un aborto che finì su tutti i media. La fine di "Baby A", così fu chiamato il bambino abortito, fu fotograta e filmata. L'evidenza della sua fine brutale fece il giro del Regno Unito.

L'aborto ha preso piede anche al Queen Elizabeth Hospital in Kings Lynn, Norfolk, dove abita Edward Atkinson, un signore di 75 anni, che ha deciso di scrivere a Ruth May, direttore dell'ospedale per protestare e informarla sulla gravità di questa pratica. Nell'occasione spedisce anche immagini di aborti.

Nel ricevere le foto la signora May sporge denuncia alle autorità. Il Pubblico Ministero ordina immediatamente l'arresto del battagliero vecchietto cattolico, che ha l'artrite, e lo portano da casa in prigione fino alla data del processo.

In Tribunale il personale dell'ospedale ha detto che la loro sensibilità delicata è stata gravemente disturbata dalle immagini. La signora May poi ha sostenuto che il Servizio Sanitario e l'Ospedale che dirige curano con passione e abnegazione i loro pazienti. Verrebbe da dire: tutti meno quelli che vengono abortiti.

Atkinson ha detto che le immagini le ha spedite per informare ed ha aggiunto "accetto che la documentazione possa disturbare. E' orrendo, è mostruoso, è un peccato...ma rappresenta la verità di quello che si fa nel nostro mondo. Ognuno in questa corte sa che l'aborto è morte, ma nessuno ha il coraggio di dirlo".

Sulla base delle parole dello staff dell'ospedale l'arzillo signore è stato condannato ad 1 mese di prigione, il giudice Philip Brown gli ha detto "è chiaro che tu volevi scioccare ed io so per certo che ciò ha causato stress e ansietà".

Il signor Atkinson dovrà pagare 500 sterline per le spese legali, che gli saranno decurtate direttamente dalla pensione, e dovrà stare sotto controllo cinque anni per comportamento antisociale. Il giudice lo ha avvertito che disobbedendo all'ordine potrebbe ritornare in carcere entro cinque anni. Il signor Atkinson ha risposto "puoi chiudermi dentro e buttare via la chiave".

Tra l'altro il vecchietto è stato punito anche in altro modo dall'ospedale cancellandolo dalle liste d'attesa per una operazione all'anca e formalmente gli ha negato l'esenzione dal pagamento delle cure mediche per le malattie gravi.

Tutto questo per aver esercitato la libertà di espressione e per dare voce a chi non ne ha come i bambini non nati.

Ora però in quest'ospedale si vedono sommersi da cartoline e lettere. E' partita una campagna a favore di Mr. Atkinson e numerose organizzazione inglesi e americane stanno mandando cartoline a questo indirizzo:

Ms. Ruth May

Chief Executive

Queen Elizabeth Hospital

Gayton Road, Kings Lynn

Norfolk, England

PE30 4ET

E' ora di stare a fianco di Edward Atkinson, che ha più vitalità di molti giovani, e di chi non ha voce come questi bambini.

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