ARGOMENTO PROPOSTO DA Virgilio CAIVANO: NO AL TERZO MANDATO AI SINDACI NEI PICCOLI COMUNI

Il Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni italiani riafferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di terzo mandato ai Sindaci nei piccoli Comuni.

Alla politica italiana si chiede impegno per affrontare seriamente le problematiche dei dieci milioni di cittadini che vivono nei 5634 Comuni con meno di cinquemila abitanti dove è in atto una potente spoliazione dei servizi primari ed una vergognosa desertificazione demografica.

I vari Storace, Napoli, si rioccupino dei problemi seri anziché imbastire discussioni sulle poltrone!

Conferire un terzo mandato ai Sindaci significa mortificare ogni ipotesi di ricambio alla guida delle istituzioni locali, favorendo quella logica di cristallizzazione di gruppi di potere ed impedendo ogni alternativa di ricambio.

Si contano a centinaia le situazioni locali con un Governo ombra: Sindaci che al termine del secondo mandato, continuano ad esercitare indisturbati il potere con la carica di Vice-Sindaco. Ciò è indegno per un Paese che si definisce democratico.

La nostra proposta è orientata alla diminuzione del numero dei Consiglieri Comunali al fine di evitare un inutile spreco di risorse, nonché il coinvolgimento nella attività politica dei ragazzi e delle ragazze sedicenni per favorire una maggiore partecipazione e presenza giovanile nelle istituzioni locali.

Il caso esemplare sulla inutilità del terzo mandato ai Sindaci viene proprio dal Coordinatore nazionale Anci piccoli Comuni, Secondino Amalfitano, il quale, ricandidandosi per la terza volta a Ravello è stato sonoramente bocciato dai suoi concittadini.

Il sistema Italia ha bisogno di grandi trasformazioni, dunque, va respinta l’idea di bloccare per decenni le istituzioni locali nelle stesse mani, come ancora accade oggi soprattutto nel Mezzogiorno d¹Italia.

Al Parlamento italiano un invito: si impegni seriamente per l’approvazione del disegno di legge proposto dai parlamentari Realacci alla Camera e Ferrante al Senato, proposta che trova la convergenza dei piccoli comuni italiani, e abbandoni quella logica devastante delle poltrone e delle carriere da garantire agli amici degli amici.

Riponiamo grande fiducia nel Ministro Amato che su questo tema è stato molto chiaro, ribadendo tutti i rischi di una concentrazione lobbistica del potere locale soprattutto nei piccoli Comuni.

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