ARGOMENTO PROPOSTO DA Mario PULIMANTI: RIFLETTERE SULLA SAGRA DELLA CROSTATA

Vivo ad Ostia, mi chiamo Mario e sono un cinquantunenne con i capelli talmente bianchi, che a volte mi dicono che assomiglio a Kit Carson, il pard di Tex, che tra i pellerossa Navajo è proprio per questo motivo soprannominato Capelli d'Argento. Anche se negli ultimi tempi ho ricordi simili ad istantanee sbiadite, vorrei parlare di una sagra: quella della Crostata. A Collevecchio, grazioso paesino sabino alle porte di Roma, domenica 2 luglio 2006 è tornato infatti, come ogni anno, il tradizionale appuntamento con la sagra della Crostata, organizzata dal Comune e dalla Pro-Loco. Così, una crostata lunga più di 300 metri, preparata dagli stessi collevecchiani suddivisi in contrade, si è snodata per il corso e lungo le mura di questo splendido borgo medievale. Una striscia continua di crostata, che ha raggiunto i 240 metri nel 2004 ed ha superato i 250 nel 2005 (record mondiale, segnalato nel Guinnes dei Primati) anche in questo 2006 è stata così ammirata nelle varietà dei colori e preparazione. Difatti, nel comune di Collevecchio la Sagra della Crostata è in voga dal 2000. C'era un gioco che facevamo da bambini. Bisbiglio, si chiamava, o gioco del telefono. Il primo bambino pensava qualcosa, una parola o una frase, e la bisbigliava ad un altro. Lo potevi sentire una volta sola, non erano ammesse le ripetizioni. Poi un bambino passava il messaggio all'altro, ciascuno riferendo quello che credeva di aver sentito. Ora che arrivava all'ultimo della fila, era qualcosa di completamente diverso e vi assicuro che c'era da spanciarsi dal ridere. Così è accaduto domenica: il rappresentante della contrada di Cicignano, situato all'inizio del nastro di crostate ha riferito al suo vicino una frase che quando è arrivata a me ed a mio figlio Alessandro, rappresentanti dell'ultima contrada, quella di Piedicolle, era stata completamente travisata. Immaginate: il primo a parlare, juventino doc, ha definito Moggi innocente, mentre la frase giunta a noi auspicava, al contrario, un deciso intervento di Borrelli e company contro calciopoli o moggiopoli che dir si voglia. Quindi, ammesso e non concesso che Moggi sia colpelvole, ritengo che non per questo anche i suoi amici debbano per forza esserlo anche loro. Difatti non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!

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