ARGOMENTO PROPOSTO DA Alessandro PULIMANTI: IL RAGAZZO, IL COMMERCIANTE E I CAMMELLI

C’era una volta, in un paese molto , molto lontano, un vecchio commerciante buono come il pane, che era rimasto vedovo da tanti anni. Egli aveva un giovane ed educato figlio che, essendo molto garbato, portava tanto rispetto al padre e gli voleva molto bene anche perché era l’unico parente che aveva. Un giorno, il commerciante, dovette andare col figlio al centro della città a vendere dei cammelli. Incominciarono il viaggio cavalcando i cammelli, quando ad un certo punto un gruppo di suore con il crocifisso al collo cominciarono a dire: "Vergognatevi voi, ma non sapete che tali bestie muoiono, se tenute senza acqua e senza cibo? E poi non resisteranno a lungo, perché non sopporteranno tutti questi sforzi". I due scesero immediatamente dai cammelli e li cominciarono a trainare. Si trovavano davanti a una locanda, quando si udì la voce di un gruppo di uomini che cominciarono a schermire i due dicendo: "Che razza di stolti, da quando in qua un cammello si traina e non si cavalca?". E scoppiarono a ridere. In preda al panico, "obbedirono" alle prese in giro. Furono presi in giro anche da una maga Araba, da un arciere a cavallo e da un moschettiere munito di corazza,di elmo e di alabarda e armato di lancia, di spada e di fioretto.

Arrabbiatissimo, fece salire l’amato figlio su un cammello, li afferrò per le redini e andò in città. Prima di sera era tornato a casa che era riuscito a vendere i cammelli ad un ottimo prezzo.

Proverbio: chi fa da sé fa per tre.

Significato: chi spesso ragiona e pensa con la propria testa, fa molto meglio di quando glielo dicono o suggeriscono gli altri.

20.IV.2006 – www.gazzettadisondrio.it

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