ARGOMENTO PROPOSTO DA Nemo CANETTA. LE ELEZIONI VISTE DALL’ESTERO

Carissimi Amici,

ogni tanto farebbe bene, sopratutto ai ns politici tanto sicuri di se, osservare le ns vicende dall'estero. Ma non " nelle stanze dei bottoni " ovattate ed ove ti dicono quello che (pensano) ti vorresti sentir dire ma mescolandosi alla gente, leggendo i giornali trovati in giro (e non solo quelli dei "poteri forti") e via discorrendo.

Come molti di voi sanno sono appena rientrato dalle Siberia e - ancor più di recente - dalla tranquilla Svizzera.

Ne ho tratto non buone impressioni sui politici italiani.

A molti di voi ho già scritto che, in Russia, non ne conoscono alcuno, Prodi compreso, salvo il Berlusca ma solo "... perché è amico di Putin ..".

Come segno (raccolto in 3 settimana, mica in un giorno ...) dell'importanza internazionale, del peso politico di questi personaggi mi pare deprimente.

Ma veniamo alla Svizzera: quando sono all'estero evito di interessarmi alla politica nostrana, a scopo di tenere il fegato calmo ma come non leggere i titoli?

PRIMA dei risultati delle elezioni in Ch si titolava " L'Italia sceglie tra Prodi e Berlusconi ed esce dal dubbio ... ".

Due giorni dopo i titoli erano " Italia ingovernabile " e " La politica italiana è un teatro ".

Tornato a casa mi sono letto il quotidiano La Provincia di martedì, mercoledì e giovedì ed ho capito.

Prodi vuol governare. Ne ha diritto, nulla da eccepire ma ...

... ma come fa a dire "d'aver vinto" quanto alla Camera il suo scarto (in voti) e di forse lo 0,5% ed al Senato addirittura sarebbe "sotto" senza i voti degli italiani all'estero?

Se aggiungiamo

1) che nella sua coalizione il Mortadella "ha raschiato il fondo" e riunito TUTTI ma proprio tutti i suoi possibili voti, dai No Global a Mastella, dai Com. Italiani (che qualificano Bush d'avere le mani sporche di sangue) ai Radicali (che manifestavano PRO GUERRA in Irak)

e che

2) basta che UNO SOLO dei suoi partiti d'appoggio (SVP dell'AAdige compresa) ritira l'appoggio per "andare sotto"

ed infine che

3) circa 2 anni orsono il CentroDx era dato per spacciato e "sotto" di circa 8 punti,

come possiamo accreditare il CentroSn di una vittoria da festeggiare e tale da respingere (come ha fatto Prodi, non D'Alema, di ben altra stoffa politica) un'ipotesi di accordo tra i 2 Poli, almeno sulle cose importanti?

Vi allego, cari amici di sn o che credo abbiate votato a sn, una lettera di un Ulivista che gira su internet.

Mi pare indicativa e condivisibile in toto.

Voglio solo fare un'aggiunta ( basata sulla mia esperienza CAI) su quello che - purtroppo - succederà.

Con il primo governo Prodi la SVP chiese ed ottenne che i rifugi dell'AAdige (già tedeschi prima del '18) andassero alla Provincia (cioé a loro). Nota bene: i rifugi NON ERANO SudTirolesi ma austriaci e tedeschi.

Alle proteste del CAI, il Ministro della Difesa, invero un buon uomo, ebbe l'ingenuità di affermare "...cosa volete che ci facciamo ... i 4 voti della SVP ci servono per tener su il governo ... ci hanno posto un ultimatum ...".

Temo che il Mortadella (che NON ha un suo partiti d'appoggio) sarà in assoluta balia di TUTTI i partiti dell'Unione. Come la prima volta.

Forse torno in Svizzera!

Ovviamente gradirei molto che qualcuno dei miei numerosi amici tifosi dell'Unione mi convincesse che ho torto e che in futuro tutto andrà bene, nel ns Paese, e che il nuovo Governo sarà solido e sicuro ...

A presto, fatevi sentire.

Nemo Canetta

L'ALLEGATO

Centrosinistra incapace di vincere e convincere. Come l'Inter. Hai voglia a dire, hai voglia di far finta di festeggiare. Le elezioni non le abbiamo vinte. Se avessimo un pizzico, solo un pizzico del senso della decenza e delle istituzioni che pure da piccoli ci avevano insegnato ad avere, ammetteremmo l'ovvio: ci siamo mangiati otto punti di vantaggio, per una fase finale della campagna elettorale confusa e disastrosa sul tema del fisco.

Oggi siamo nettamente sotto al Senato (solo la tanto vituperata legge elettorale ci salva) e alla Camera si vince per un niente. Il minimo che Piero Fassino dovrebbe dire, questo segretario che ha portato i DS ad un risultato umiliante, è: «Scusate, mi dimetto». E il curato di campagna, bollito come non mai, Romano Prodi, dovrebbe aggiungere: «Sono vecchio e stanco, all'età mia si va in pensione. Adesso ci vado». Massimo D'Alema, quello che a metà pomeriggio di ieri annunciava una «vittoria schiacciante», dovrebbe ammettere: «Non ne azzecco mai una». Alfonso Pecoraro Scanio, che ha superato il quorum alla Camera di uno 0,05, dovrebbe annunciare l'addio alla politica. No. Questi qui dicono che hanno vinto. Non si rendono conto di far passeggiare l'Italia sull'orlo di un baratro se non ammettono quel che è realmente accaduto. Cioè che governeremo, se va bene, grazie al voto di Giulio Andreotti, Emilio Colombo e Rita Levi Montalcini.

Non c'è stato neanche un passaggio di autocritica nella lunghissima nottata elettorale. Neanche uno. Allora ve lo dico io, semplice elettore ulivista: cari dirigenti, gestite al meglio il passaggio che porta a nuove elezioni, tanto lì si va a finire. E se osate ripresentarvi a quella tornata elettorale, vi prendiamo a selciate, incapaci che non siete altro. Siete come l'Inter. Prodi è il nostro Moratti, D'Alema il nostro Adriano. E pure se per noi tifa tutta la bella gente (Paolo Mieli e Luca Cordero di Montezemolo, pure loro abbiamo inguaiato), lo scudetto con voi non sarà mai nostro.

Il partito democratico, sì, subito. A una condizione. Non lo possono fare loro. Non ci riproponete il parroco settantenne che voleva festeggiare alle sei di pomeriggio. Non il marinaretto che vedeva vittorie schiaccianti. Non il segretario del Partito comunista torinese di trent'anni fa. Neanche il vecchio Signor Hood (e chi vuole capire, capisca, riascoltando un De Gregori di trent'anni fa). E non può decidere tutto un Ingegnere un po' decrepito che se ne va sempre in giro in barca ed è invidioso del Cavaliere.

Il partito democratico lo facciamo, ma lo facciamo noi: a questo punto la questione generazionale diventa questione politica. Perché tra le ragioni di questa finta vittoria numerica e vera sconfitta politica, dati i punti di partenza, c'è anche di non aver suscitato un'idea nuova che è una. E questo è un problema o no? Nel 2007 si finirà per rivotare e se non ci inventiamo subito qualcosa le destre ci asfaltano e non ci rialziamo più.

* dal blog www.marioadinolfi.ilcannocchiale.it

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