VALTELLINA 2007

(e nota del direttore)

Il dibattito è aperto, posto che qualcuno voglia entrare in argomento. Una sola cosa vorremmo far presente ancora una volta. Tutti ce l’hanno con quella sorta di “città lineare” che costeggia la Statale 38 con un capannone dopo l’altro. Vorremmo far presente come sono, ordinate e razionali, le aree produttive di Morbegno, Sondrio, Tirano. Sarebbe stato così per titta la valle se il Piano predisposto dalla Comunità unica della Valtellina, quanto di meglio allora fatto in Italia, fosse andato in porto. Vorremmo far presente a chi non lo sa e ricordare a chi lo sa che quel brillante lavoro è stato vanificato dalla colpevole suddivisione in quattro della Comunità Montana unica. Dovrebbero, anche per i capannoni ma non solo, fare atto di contrizione e recitare il mea culpa quanti allora sono andati contro l’interesse della Valle appoggiando qui la volontà milanese di farla finita con la C.M. unica, che per laggiù era un fastidio grave. Contava troppo. Che ci risulti l’unico ad ammettere l’errore, e gliene va dato atto, è stato Natale Contini, in grado di valutare bene le cose vista la sua lunga permanenza come consigliere in quel del Pirellone… (ndd)

Egregio Direttore, sento il bisogno di esternare qualche informazione e impressione, che personalmente ho tratto dall’aver sentito alcune cose dette alla tre giorni di Morbegno.

Sono partecipato alla prima giornata di lavoro del convegno “Valtellina 2007, vent’anni di sviluppo e protezione del territorio”, promosso dalla Regione Lombardia in quel di Morbegno, lo scorso 11 giugno c. m..

Da parte, sia del Presidente Provera, sia dell’assessore Regionale Cattaneo sono state dette cose e fatte affermazioni politiche sicuramente interessanti e anche in qualche modo condivisibili per quanto concerne lo sviluppo futuro della Valle se non fosse che nella foga oratoria i due abbiano tralasciato pezzi importanti di storia, aggiunto meriti non loro e nascosto alcune verità che attengono alle vicende post-alluvionali, compresa la ricostruzione e rinascita economica della Provincia di Sondrio messa in ginocchio dalla catastrofe del 1987.

Infatti, l’impressione non soltanto mia, è che i due se la sono cantata e suonata a vicenda con la benedizione finale del Presidente Formigoni che non ha risparmiato loro elogi, encomi e ringraziamenti, avendone ben donde visto e considerato che con la loro complicità ha potuto presentarsi come elargitore benevolo di soldi già nostri, mantenendo però per sé il potere decisionale circa la gestione dei medesimi. Insomma, il Presidente Formigoni è venuto a Morbegno in pompa magna a dirci cose già note, ossia quelle di avere trovato un gruzzoletto di risorse per finanziare la tangenziale di Morbegno (appunto coi soldi già di competenza del demanio idrico della provincia di Sondrio) a completamento della traccia della SS. 38 fino al Tartano.

A conclusione del suo breve intervento, Formigoni non ha mancato di dichiarare, come è suo costume, che lui sta lavorando ad un progetto globale di assetto sociale, economico e culturale, per tutta la Lombardia, dentro il quale la Valtellina ha un posto prioritario e che al centro di tutto c’è la persona umana. Così dicendo ha concluso la sua performance (dieci minuti in tutto) abbandonando la sala con tutto il suo codazzo di funzionari e assessori (giunti a Morbegno con tre elicotteri) facendo così capire a tutti che “la persona al centro del suo progetto globale” è lui medesimo.

In prosieguo del dibattito a senso unico (nel senso che al pubblico, poco per la verità, non era permesso intervenire) Il dott. Provera, nel suo intervento ha accusato i valtellinesi di ritardi culturali e decisionali circa la destinazione, l’uso e la gestione del territorio di fondovalle. Li ha accusati di non possedere una cultura per l’uso e la valorizzazione della ferrovia; di aver permesso di fare scempio del territorio con la costruzione di capannoni lungo tutto il tratto stradale della SS. N. 38 da Piantedo a Tirano. “Dicano i valtellinesi se vogliono dedicarsi solo al mero consumismo o se desiderano dedicare maggiori energie all’assetto dell’ambiente e alla promozione del loro territorio!” ha esordito con una certa veemenza, mentre ammiccava con i suoi compari presenti in sala, dimenticando di aggiungere che lo scempio dei capannoni lungo la valle ricade anche sulle sue responsabilità per avere condiviso prima e praticato poi pesanti ritardi circa la approvazione del Piano di Coordinamento Provinciale: l’unico vero e importante strumento giuridico che avesse il potere di contrastare quell’orribile scenario lungo tutta la statale 38.

Ma, purtroppo, di valtellinesi presenti in sala ce n’erano pochini: io ne ho contati 39 in tutto compresi i suoi amici più intimi con i quali non ha risparmiato ammiccamenti, baci e abbracci.

In conclusione, almeno per quanto riguarda la prima giornata del convegno, devo dire che è stata di una delusione unica, sia per quanto concerne la presenza di amministratori pubblici, sia per il contenuto degli argomenti, che per la dispendiosità della manifestazione e per l’eccessiva ostentazione di potere.

L’unica cosa certa che di quella chermesse rimarrà al popolo valtellinese, ad eccezione delle rievocazioni storiche dell’ex ministro Zambelletti e del dott. Presbitero, sarà il pagamento delle spese.


Valerio Dalle Grave

Valerio Dalle Grave
Approfondimenti