ARGOMENTO PROPOSTO DA Gianni TOFFALI: CASO ENGLARO, LA VITA STA SEMPRE DALLA PARTE DELLA RAGIONE E DEL BENE

All'indomani del pronunciamento della Cassazione circa il caso Englaro, i laicisti italiani (leggasi atei che non credono in Dio) hanno dimostrato per l'ennesima volta di amare visceralmente il fetore della morte. Evidentemente la macellazione di un miliardo di bambini abortiti in vent'anni di aborto legalizzato, non è bastato a dissetare la sete di sangue che ribolle nella viscere dell'"homo laicus". Il gaudioso esultante cinismo dimostrato dai fans della morte nell'apprendere che dei giudici auto assurti a luminari della medicina hanno sancito per legge che l'idratazione e l'alimentazione artificiale sono pratiche disumane, lascerebbe sgomento persino Jack lo squartatore. Bene ha fatto dunque il Vaticano ad esprimersi con parole durissime contro gli incensatori di zolfo che hanno pressoché infettato la totalità delle istituzioni pubbliche. Ma non furono proprio gli illuministi lodatori delle moderne discipline scientifiche a considerare la scienza, la novella "deus ex machina" che avrebbe sconfitto le afflizioni dell'umanità? Ora le macchine ci sono, e stranamente non credono più nelle loro "magnifiche sorti e progressive" proprietà taumaturgiche. Persino sul piano della coerenza logica gli amanti di thanatos fanno a botte con la ragione. La vita sta sempre dalla parte della ragione e del bene. Non occorre essere Einstein per capirlo. Un solo dilemma: chi gode a violentare la natura, è accecato dall'ideologia, o è nato poco cima?

Gianni Toffali

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