ARGOMENTO PROPOSTO DA Andrea GARDINI (x): ALITALIA, SCRIVE UN PILOTA

(E nota del Direttore)

Riceviamo due lettere di replica all’articolo di Luca Alessandrini, pubblicato sulla scorso n. 13, con il titolo “UNO SCIOPERO (ALITALIA) INCONCEPIBILE. COMUNQUE LA SOLUZIONE ALLA CRISI CI SAREBBE. L’ABBIAMO SCOPERTA NOI

(e adesso di scioperi ne faranno un altro, sempre per il contratto; poi magari altri per avere i soldi, nostri, per evitare il fallimento)”.

Nel pubblicarle, con la presente nota in apertura di entrambe, sottolineiamo:

1) L’articolista non è un esperto aeronautico ma sente la gente e, in maniera anche provocatoria, ha tradotto il pensiero di tanti. Di chi dice che i disavanzi li dobbiamo pagare noi tutti e il sindacato non è certo immune da responsabilità. Conosciamo tutti persone che “fregate” da scioperi non volano più Alitalia

2) Prendiamo nota di tutte le cause del dissesto della Compagnia analiticamente indicata dall’assistente di volo (naturalmente gli errori sono sempre altrui), fra le quali – ignoravamo – quella imputabile ai giornalisti. Noi comunque non abbiamo mai volato gratis, né su aerei Alitalia né su arei di altri).

3) A proposito della “provocazione” Ryanair e del dato relativo alla flotta che l’assistente di volo contesta, l’articolista ci ha citato la sua fonte. E’, guarda caso, IL SITO UFFICIALE DI RYANAIE L’indirizzo: http://www.ryanair.com/site/IT/about.php?page=About&sec=fleet Obiettivamente la Compagnia irlandese ha un profilo diverso rispetto ad Alitalia. Attenzione però che questa “piccola” Compagnia, come scrive l’assistente di volo, porta a spasso in un annooltre 40 milioni di passeggeri. Alitalia, dato di marzo, poco più di due. Tipologie differenti ma non guardare fuori del proprio orticello è un rischio. Non ci si accorge neppure delle Compagnie, anche grosse, saltate per aria, non per terrorismo ma per bilanci, e quindi non si comprende che se Alitalia non fosse Compagnia di bandiera, e quindi se non avesse ciascuno di noi contribuito con il proprio portafoglio, avrebbe già da anni i suoi libri in tribunale

4) A scanso di equivoci siamo perché Alitalia resti e porti nel mondo il tricolore. Quando abbiamo volato sui suoi aerei ci siamo trovati bene e la preferiamo. Certo, ma se poi c’è toccato di andare a Parigi, o Barcellona per pochi spiccioli, non abbiamo rinunciato. E del Low cost, si converrà, bisogna tenere conto. Con meno furore sindacalese.

NdD

Scrivo questa mail alla Vs. Redazione in merito all'articolo allegato, a firma Luca Alessandrini.

Sono un Pilota Alitalia e anche a me lo sciopero degli Assistenti di Volo ha destato perplessità, non tanto per le ragioni (che non giudico perchè conosco parzialmente), quanto per la tempistica, a mio modo di vedere poco azzeccata. Dell'articolo però mi ha colpito la superficialità con cui sono stete presentate le "notizie":

1)Flotta: -sono stati rappresentati gli Airbus come tipologia differente, mentre A321-320-319 fanno parte della stessa "family" (stessi ricambi, manutenzione, qualifiche Piloti)

-la Lufthansa ha in carico Bombardier, Bae145, B737, A319-320-321, A300, A310, B747, MD11, A330, A340...e forse ne dimentico qualcuno...-Il B737 non ha 2 assistenti di volo, ma 3 o 4 a seconda del numero massimo dei passeggeri imbarcabili dalla macchina, come i nostri Md80 e A3XX (minime di certificazione europee ed italiane)

2)Hub

-è vero che ancora parte degli equipaggi provengono da Roma (dove sono stati assunti minimo 8 anni fa), ma sa l'articolista quanti già operano su Milano e quanti sono in via di trasferimento?

-come mai Linate continua ad operare come scalo internazionale in completa concorrenza a Malpensa, "azzoppando" qualsiasi Compagnia voglia operare come "hub" di quasi tre milioni di potenziali utenti? (caso unico ed imbarazzante in Europa; varrebbe la pena chiedere lumi alle amministrazioni regionali

Lombarde che si sono succedute negli ultimi anni...)

Per ora mi fermo qui, aggiungendo soltanto un ultimo stimolo; provi l'articolista ad immaginare perchè nessun Paese in Europa rinuncia ad avere una Compagnia di primo livello (inteso come rotte servite e capacità di "hubbing" nazionale ed internazionale), anzichè lasciare la gestione del proprio traffico a low-cost che operano "point-to-point" e con servizi di qualità a dir poco essenziale (chieda a chi ha dovuto esser riprotetto per

qualsivoglia motivo); possiamo preferire altri vettori ad Alitalia

(legittimo), ma presentare Ryanair come modello industriale può essere buono per uno spot pubblicitario, non come stimolo informativo ai lettori.

Vi ringrazio per l'attenzione e mi auguro di leggere in futuro altri pezzi su Alitalia, magari redatti con maggiore attenzione alle fonti.

(x)Pilota Alitalia

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