ARGOMENTO PROPOSTO DA Emilio CIMMINO (x): ALITALIA, SCRIVE UN ASSISTENTE DI VOLO

(E nota del Direttore)

Riceviamo due lettere di replica all’articolo di Luca Alessandrini, pubblicato sulla scorso n. 13, con il titolo “UNO SCIOPERO (ALITALIA) INCONCEPIBILE. COMUNQUE LA SOLUZIONE ALLA CRISI CI SAREBBE. L’ABBIAMO SCOPERTA NOI

(e adesso di scioperi ne faranno un altro, sempre per il contratto; poi magari altri per avere i soldi, nostri, per evitare il fallimento)”. Nel pubblicarle, con la presente nota in apertura di entrambe, sottolineiamo:

1) L’articolista non è un esperto aeronautico ma sente la gente e, in maniera anche provocatoria, ha tradotto il pensiero di tanti. Di chi dice che i disavanzi li dobbiamo pagare noi tutti e il sindacato non è certo immune da responsabilità. Conosciamo tutti persone che “fregate” da scioperi non volano più Alitalia

2) Prendiamo nota di tutte le cause del dissesto della Compagnia analiticamente indicata dall’assistente di volo (naturalmente gli errori sono sempre altrui), fra le quali – ignoravamo – quella imputabile ai giornalisti. Noi comunque non abbiamo mai volato gratis, né su aerei Alitalia né su arei di altri).

3) A proposito della “provocazione” Ryanair e del dato relativo alla flotta che l’assistente di volo contesta, l’articolista ci ha citato la sua fonte. E’, guarda caso, IL SITO UFFICIALE DI RYANAIE L’indirizzo: http://www.ryanair.com/site/IT/about.php?page=About&sec=fleet Obiettivamente la Compagnia irlandese ha un profilo diverso rispetto ad Alitalia. Attenzione però che questa “piccola” Compagnia, come scrive l’assistente di volo, porta a spassoin un anno oltre 40 milioni di passeggeri. Alitalia, dato di marzo, poco più di due. Tipologie differenti ma non guardare fuori del proprio orticello è un rischio. Non ci si accorge neppure delle Compagnie, anche grosse, saltate per aria, non per terrorismo ma per bilanci, e quindi non si comprende che se Alitalia non fosse Compagnia di bandiera, e quindi se non avesse ciascuno di noi contribuito con il proprio portafoglio, avrebbe già da anni i suoi libri in tribunale

4) A scanso di equivoci siamo perché Alitalia resti e porti nel mondo il tricolore. Quando abbiamo volato sui suoi aerei ci siamo trovati bene e la preferiamo. Certo, ma se poi c’è toccato di andare a Parigi, o Barcellona per pochi spiccioli, non abbiamo rinunciato. E del Low cost, si converrà, bisogna tenere conto. Con meno furore sindacalese.

NdD

Caro direttore

per puro caso, solo per puro caso mi sono imbattuto in un articolo del suo giornale scritto di un personaggio che si spaccia per giornalista, certo "Luca Alessandrini". Mi dispiace per la testata giornalistica che lascia spazio a questi personaggi di dubbia professionalità, il rischio è che continuando a dare notizie non vere o peggio opportunamente manipolate, prima o poi si rischia di fare pessima figura. Il c.d. giornalista sa benissimo che Ryanair è una società low cost, ma continua volutamente a fare paragoni sbagliati; comparando una Compagnia di bandiera con una piccola società di trasporto aereo.......(la prossima volta diremo a S.S Benedetto VII di usare Ryanair per i suoi viaggi).

Posso garantire con matematica certezza che il costo del personale di Ryanair è pari al 17.8% del bilancio aziendale, sa invece il nostro scrivano quanto incide il costo del personale in bilancio in ALITALIA?? del 20.1% ......ma lui questo lo sa, forse non lo sa o volutamente lo omette che Alitalia per anni ha dovuto pagare un pizzo alla categoria dei giornalisti con migliaia di biglietti gratis, avevamo aeromobili pieni di NULLA, gente che si spostava da un capo all'altro del mondo senza tirare fuori una sola lira e non le dico poi a bordo quali erano le pretese (Top Class, il cofanetto firmato,che giornali avete oggi, non mi va quel vino mi apra un'altra bottiglia,oggi non regalate nulla a bordo). Ma come tutte le cose belle, poi finiscono, ed ecco che giustamente per far fronte a tanti sprechi anche i giornalisti hanno finito di ciucciare alla tetta grassa e da quel momento tutto il male possibile è stato scritto contro ALITALIA

L'ultimo contratto di lavoro, siglato nel settembre del 2004, ha visto una riduzione della retribuzione del personale TUTTO tra il 20 ed il 30% con la relativa perdita della previdenza, ma chi crede nella propria azienda ha ritenuto giusto fare il sacrificio; a i lavoratori è stato chiesto di diventare azionisti investendo denaro nell'azienda, è stato fatto; tutti hanno perso il proprio investimento, a i lavoratori è stato chiesto di non percepire danaro a fronte di lavoro ed in cambio sono stati emessi appositi warrant che si sono poi rilevati solo pezzi di carta straccia

Il sacrificio però ha un inizio ed una fine; scelte industriali sbagliate, personaggi di alto rango nella dirigenza che non hanno portato che danni e desolazione a fronte di esorbitanti parcelle ma di questo il nostro giornalista non ne parla?

Il nostro giornalista sa quali sono oggi i limiti di lavoro giornalieri di un navigante Alitalia? Sono quasi il doppio delle sue e non esiste la parola Lavoro Straordinario! Il signore che ha scritto quell'articolo ha una vaga idea di che cosa significa avere una vita media di 63 anni, con la previsione di poter lasciare il lavoro in maniera decorosa non prima dei 55anni?

Caro direttore oggi la società Alitalia è sotto gli occhi di tutti e come è avvenuto in altre realtà sociali, stanno emergendo gli enormi disastri fatti da chi è stato nei tempi a i posti di comando; stia pur certo che oggi tutti i dipendenti Alitalia sono coscienti che finalmente si è arrivati al punto di non ritorno, si augurano solo che questo momento finisca presto.

Il fattore produttivo del personale Alitalia è oggi ancora in netta ripresa e proiettato a raggiungere target di prestigio, ma uno degli ostacoli da sormontare è eliminare sprechi ed incompetenze. Motivare il personale è una delle prerogative di qualsiasi buon imprenditore, in Alitalia tutti i dipendenti onesti si aspettano che finalmente arrivi chi saprà valorizzare il LAVORO.

Hub Malpensa, il fallimento più grande per una società come Alitalia che assoggettata dalle scelte politiche non ha potuto opporsi, con hub giganteschi come Parigi e Francoforte a meno di un'ora di volo da Milano, come si poteva ipotizzare una veritiera funzionalità di Malpensa. Appena è arrivata Alitalia a Malpensa,come benvenuto hanno scritto la maggior parte dei quotidiani che le abitazioni circostanti si scoperchiavano al passaggio degli aerei, poi per una strana formula magica tutta italiana le case hanno smesso di scoperchiarsi, sono bastati i soldi dello stato a far ritornare tutto nella norma. La porta sul medio ed estremo oriente, quella non l'ha presa in considerazione nessuno, Fiumicino come vero hub italiano, guarda caso è una idea da realizzare dalla maggior parte delle compagnie aeree europee.

Leggo ancora :"OCCORRE UN PIANO INDUSTRIALE DEL TUTTO NUOVO: bisogna cioè semplicemente copiare Ryanair. Vediamo la flotta. Ha 120 aerei, 161 li ha ordinati e 137 opzionati. Quanti tipi? UNO SOLO, il Boeing 737 della serie 800 (l’ultima) e tutti da 189 posti. Di assistenti di volo ne ha due". La falsità di queste affermazioni è pari allo srittore, la Ryanair ha opzionato ( e non si sa quando lo riceverà) un B737/800 ed è l'unico aereo che avrà una disponibilità di 189 posti tutta Economy Class, e dovrà obbligatoriamente per normativa JAR avere a bordo un numero minimo di 4 assistenti di volo, dice la legge:" 1 assistente di volo per ogni 50 passeggeri"; se ha solo due assistenti faccia lei, caro direttore, le dovute proporzioni di quali aeromobili stiamo parlando e che capacità possono avere, dimenticavo al passeggero non viene servito nulla sulle rotte Ryanair neanche l'acqua se non a pagamento. Purtroppo voler tentare di spiegare realmente le cose come vanno non bastano queste poche righe e di questo sono pienamente cosciente, ma non posso che esprimere il mio disprezzo per tutti coloro che come sciacalli solo per puro spirito di protagonismo attaccano chi non può si può difendere e non parlo della società, ma di quei lavoratori che hanno fatto dell'Alitalia l'Italian Style nel mondo.

Sono un Assistente di Volo Alitalia, 27 anni di volo, dirigente sindacale e per gli anni 2005 e 2006 sono stato costretto a fermarmi nel rispetto della normativa di legge vigente perchè raggiunti i limiti operativi di volo. Il mio volato annuo è aumentato di circa 180 ore di volo la retribuzione è diminuita del 15%, vorrei che il giornalista che ha scritto l'articolo potesse dire la stesa cosa del suo operato.

(x) assistente di volo

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