SANITA’: INTERVIENE IL SINDACATO FIALS. FORTE CRITICA ALL’AMMINISTRAZIONE OSPOEDALIERA DELLA PROVINCIA

Riceviamo e pubblichiamo, aperti alla pubblicazione di chi volesse inserirsi nel dibattito.

Il Sindacato FIASL - CONF. S.A.L. con un comunicato della sua segreteria provinciale si è rivolto agli organi di informazione della provincia di Sondrio, all’Azienda Ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna, al Presidente della Conferenza dei Sindaci – Sondrio, all’Assessorato Regionale alla Sanità – Milano, al Presidente dell’Amministrazione Provinciale – Sondrio con una nota avente per oggetto: “Realizzazione di un centro di emodinamica invasiva presso l’ospedale di Sondrio”.

Il comunicato: “In questi ultimi mesi l’Azienda Ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna, e per essa il suo Direttore Generale Dr. Roberto Rotasperti, il più delle volte assistito dal Direttore sanitario Dr. Angelo Landucci, ha illustrato a mezzo stampa e tramite i media in genere, l’iniziativa di potenziamento delle strutture cardiologiche presso l’Ospedale di Sondrio con la decisione di aprire un servizio di emodinamica invasiva, piuttosto che aprire un vero confronto sulle necessità cardiologiche provinciali. Questo è mancato e si denuncia.

In questa logica, ciò quella di illustrare ai media le iniziative, senza un adeguato ed ampio dibattito interno soprattutto con la componente medica ed anche con le OOSS, può essere valutata in termini discutibili la scelta di effettuare trasmissioni televisive a pagamento dal costo di € 1.400,00 oltre iva, di cui 12 trasmissioni a carico di sponsor/fornitori dell’Ospedale e 8 a carico dell’Azienda con un costo, per essa, di € 13.440,00 (spesa che potrebbe diminuire in caso di aggiunta di nuovi sponsor). Queste trasmissioni “monocorde” non sono da privilegiare, se si devono pagare con fondi pubblici, non fosse altro per gli interessi economici sottostanti proprio dei media e che qualcuno potrebbe leggervi come una rinuncia ad una informazione “indipendente”.

Il Direttore Generale ha privilegiato evidenziare la scelta di aver destinato 1 milione di euro propri, oltre a circa 200 mila della Fondazione Tirelli, come se l’intervento dell’Amministrazione fosse quasi un atto dovuto per seguire le finalità proprio della Fondazione Tirelli, quindi, di per sé, fosse già una risposta esaustiva a tutte le problematiche.

Si è in tal modo sorvolato sulle vere necessità, indicazioni e giustificazioni di tale intervento.

Inoltre, l’Amministrazione Ospedaliera ha dato vita, con molta stizza, a strumentali polemiche nei confronti delle ACLI della provincia di Sondrio, e del suo Presidente, che hanno avuto il merito di porre il problema di fronte all’opinione pubblica provinciale.

L’Azienda Ospedaliera ha glissato sulle indicazioni tecnico-scientifiche e, fatto grave, come già evidenziato, che si denuncia come tale, non ha coinvolto, anche solo per un confronto, le risorse tecnico-professionali interne prima di adottare provvedimenti di tale portata.

Infatti, le polemiche si sono incamminate sull’ubicazione e struttura del servizio e sul pronto soccorso dell’ospedale, piuttosto che aprire un confronto sulle nuove iniziative.

Necessita, in questo quadro, porre alcuni problemi, nella speranza che venga ripreso e adeguatamente dibattuto il ruolo dell’Ospedale di Sondrio di fronte ai problemi cardiologi seri, nel precipuo interesse della popolazione di Valtellina e Valchiavenna.

Già alcuni anni fa a Sondalo, sotto il “regno” discutibile del Dr. Spaggiari, si iniziò ad operare con una sala angiografica invasiva e con successivi interventi chirurgici. Fu già riportato ed aspramente criticato, purtroppo senza risposte e conseguenze, il fatto che tale iniziativa poggiava su una convenzione con privati (tra l’altro anche con affitto di attrezzature) e, dopo gli esiti nefasti registrati, dopo aver pure speso qualche miliardo delle vecchie lire, tutto fu abbandonato e dimenticato, senza che nessuno pagasse per quanto fatto.

Oggi come allora, senza adeguato confronto, si ripete, anche se con qualche variante, l’infausta esperienza di Sondalo. Si tenga presente, intanto, che per partire a Sondrio con l’emodinamica invasiva, si è soppresso un posto di “primario” di cardiologia a Sondalo ed istituito a Sondrio.

Non commentiamo questa decisione.

Ci preme evidenziare che l’utilizzo di “fondi propri” (termine “improprio” in quanto sono poi dei cittadini) e quelli “privati” della Fondazione Tirelli cui va comunque un plauso ed un ringraziamento, potrebbe portare ad una situazione di grave pericolo allorquando, a seguito di un intervento in loco di emodinamica invasiva, si manifestasse l’esigenza di un ulteriore intervento vero di cardiochirurgia : potrebbe non esserci più nemmeno lo spazio temporale per un trasferimento presso una struttura cardiochirurgia rispondente alle necessità, in quanto l’urgenza potrebbe imporre un immediato intervento chirurgico da effettuarsi in loco. E questo non è possibile!

Il ricorso ad una “angiografica primaria”, per la provincia di Sondrio, di attesterebbe su circa 25 – 30 pazienti all’anno(una tale struttura, secondo i tecnici, avrebbe bisogno di almeno 150 interventi all’anno) e, scendendo più nei particolari, non tutti necessiterebbero di un tale intervento, in quanto una “trombolisi” sarebbe più efficace.

Nel 2006, l’ASL di Sondrio ha pagato complessivamente 250 DRG per tutti i ricoveri cardiologici extra provincia.

Si tenga conto che il paziente, nell’atto di firmare il consenso informato, prende atto che la struttura è in grado di soddisfare : …….

- gli effetti collaterali del trattamento proposto

- le complicanze immediate o differite del trattamento proposto e i problemi di recupero

- la capacità della struttura di far fronte alle eventuali complicanze

- le conseguenze del mancato trattamento

- ……….

Ecco, perché si insiste che nelle emergenze, in particolare del territorio, ma potrebbero essere anche quelle interne ai vari reparti ospedalieri, si deve privilegiare l’interesse dei pazienti e, nell’emergenza, la scelta più importante deve essere quella di una prima loro “stabilizzazione”, in modo che l’eventuale trasporto, con qualsiasi mezzo utilizzabile, verso strutture ritenute idonee, possa avvenire in sicurezza.

Ora, se invece di discutere a fondo su queste problematiche, si preferisce evidenziare in modo pomposo (vedasi la presentazione mediatica di 5 punti abilitati, per l’eliambulanza, al volo notturno e di altri punti che a breve otterranno tale autorizzazione, beh, siamo alle solite, perché oggi 14 maggio 2007, le aree di riferimento abilitate al volo notturno sono solo due, quella di Sondalo e quella di Livigno (vedasi a tale proposito la comunicazione ufficiale della Giunta Regionale – Direzione Generale Sanità del 26.04.2007).

I valtellinesi ed i valchiavennaschi vogliono solo delle risposte concrete, se vuole “comunicare”, dica le cose esatte e suffragate da validi argomenti tecnico-scientifici.

Il volo notturno, a meno che i tecnici da Lei interpellati non siano stati compresi, non pensiamo altro di loro, di fatto è da considerarsi quasi inefficace e quindi inutile e, a tale proposito, ove lo ritenesse opportuno, Le potremmo fornire noi una dettagliata relazione compiuta da tecnici in cui vengono analizzate tutte le problematiche.

Qui non è in gioco la politica, ma la pelle dei cittadini.

Si tenga inoltre presente che proprio la natura di questo servizio potrebbe anche cozzare proprio contro la realizzazione di una struttura di emodinamica invasiva in quanto il compito primario del servizio sul territorio, per di più con l’utilizzo di mezzi di trasporto aerei 24 h su 24, è quello di fare in modo che esso possa rispondere alle esigenze di una prima “stabilizzazione” del paziente, come sopra detto, che permetta il suo trasferimento in sicurezza, ove vi siano chiare e specifiche indicazioni, presso i presidi ritenuti pienamente idonei per soddisfare appieno le sue esigenze.

Ma vi è ancora da evidenziare le contraddizioni dell’Amministrazione Ospedaliere, sempre a proposito di trasporto a mezzo elicottero (e non): quando gli operatori del servizio hanno avuto indicazione di trasportare a Gravedona e Lecco i craniolesi? Se la prima “stabilizzazione” del paziente è stata effettuata, perché non lo si trasferisce a Sondalo presso la divisione di neurochirurgia?

A chi giova, poi, od interessa, trasportare i pazienti in un ospedale privato quale quello di Gravedona? Si attendono risposte, perché è un problema già sollevato in riunione sindacale presso l’Azienda Ospedaliera sia al Direttore Generale Rotasperti che al Direttore Sanitario Dott. Landucci.

Questo non è un problema di campanile o di vanto.

Rispondano su questo il Direttore Generale ed il Direttore Sanitario, perché non possiamo accettare che essi si nascondano dietro polemiche strumentali, per esempio nei confronti delle ACLI che hanno sollevato il problema e nei confronti di un loro dipendente con messaggi diretti che hanno il sapore di intimorire, fatto quest’ultimo non consono nella nostra provincia. Forse, capiamo i motivi che stanno alla base della scelta, ancora una volta, per l’Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna, di un Direttore Generale proveniente da fuori provincia.

Auspichiamo un serio confronto ed invitiamo le ACLI, cui ci accomunano i medesimi valori cristiani, ad organizzare un pubblico dibattito, anche approfittando dell’esperienza e della qualificazione scientifica di operatori sanitari di fama nazionale ed internazionale che sono originali proprio della nostra provincia.

Da ultimo, quale sindacato, in riunioni con la Dirigenza dell’Azienda, abbiamo già sollevato il problema dello “scivolamento” verso Sondrio della neurochirurgia e della chirurgia vascolare. Intanto la dirigenza non sostiene i due reparti di Sondalo e, sotto sotto, fa di tutto per ridimensionarne il ruolo.

Senza parlare chiaro, ma è fin troppo evidente, si aspetta il sì per la realizzazione di ulteriori 6.000 mq. di superficie da realizzarsi nell’area dell’ex Preventorio, comprendendo il piazzale che sembrerebbe essere gravato da vincoli.

Parrebbe che siano intercorsi accordi con l’Amministrazione del Comune di Sondrio, nel momento della firma delle convenzioni per la realizzazione di un parcheggio a più piani nell’area prospiciente l’ospedale e, in questi accordi, si ipotizzerebbe anche la risoluzione del problema del vincolo per la nuova costruzione che dovrebbe contenere tutta l’area chirurgia, compresa la neurochirurgia e la chirurgia vascolare di Sondalo.

Rotasperti & C. tengano conto che, ai fini delle verifiche locali in termini politici e di elaborazione di scelte sul territorio, vera risposta di programmazione, si sono già chiaramente espressi i sindaci dei comuni dal Tiranese a Livigno, comprese le CC.MM. di Tirano e Bormio. Va rimarcato che in termini politici ed in aggiunta alle rappresentanze della media alta valle, solo l’Amministrazione Provinciale di Sondrio ha saputo assumere un ruolo propositivo, anche se non dovuto in quanto privo di competenze specifiche. Le iniziative da essa assunte sono quanto meno un momento positivo di riflessione e di confronto su cui ne vale la pena di insistere.

L’invito alla dirigenza dell’azienda ospedaliera è quella di presidiare, presenziando, le strutture di riferimento. E’ un fatto negativo, a nostro avviso, quello di aver strutturato all’interno del presidio di Sondrio la gestione di tutti gli ospedali della provincia. C’è una vera e propria confusione di ruoli, in quanto si tende ad identificare le esigenze di Sondrio con quelle provinciali. Sondalo è stata smantellata nelle funzioni tipiche della sua gestione ed opera nel dimenticatoio.

Forse, invece di pensare alla costruzione di nuovi 6.000 mq. per nuove sale operatorie a Sondrio, si cerchi di mettere ordine all’ex Preventorio, magari ristrutturandolo e recuperandolo ad una funzione ospedaliera. Si porti all’esterno la dirigenza dell’azienda, dove, tra l’altro non mancherebbero nemmeno in città delle valide opzioni ed alternative.

Ci aspettiamo un dibattito ed un confronto su tutti questi problemi.

Aspettiamo pazienti ma non immobili.

La segreteria provinciale FIALS

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