SERVIZI PUBBLICI LOCALI, SI’ DELLA MAGGIORANZA AL DDL LANZILLOTTA

Ma dalla sinistra estrema viene un veto. La provincia di Sondrio interessata per STPS, SECAM, ASM SONDRIO E TIRANO

Raggiunto all’interno della maggioranza l’accordo sulle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali. È il primo risultato del dopo-Caserta, il vertice tra i capigruppo della maggioranza e il Consiglio dei Ministri che ha anche stabilito quali provvedimenti incardinare in Parlamento nei prossimi mesi. L’intesa sui servizi pubblici locali sarà concretizzata con un emendamento al disegno di legge del Governo, forse in votazione già la settimana prossima in commissione al Senato. «Grande soddisfazione» di Linda Lanzillotta, ministro per gli Affari regionali e "autrice" del provvedimento. «Abbiamo dimostrato ai critici -ha detto - che le liberalizzazioni si possono fare anche insieme a Rifondazione comunista e anche in quei settori controllati prevalentemente da forze "amiche" del centrosinistra». Soddisfatto anche l'altro protagonista del duello prima e dell'accordo ora, Giovanni Russo Spena, capogruppo del Prc a Palazzo Madama per il quale si è trattato di «un decisivo passo avanti verso la condivisione del tema».

L’accordo prevede che i Comuni possano scegliere sostanzialmente fra la gara per l'affidamento del servizio a una società e la gestione in economia. Resteranno, come diceva l'emendamento Anci, alcuni casi di affidamento a Spa mista o ad azienda pubblica con l'in house, che saranno specificamente previsti dal decreto attuativo della delega o forse addirittura già inseriti nella legge di delega. Ma il mantenimento delle gestioni in economia consentirà a Lanzillotta di ridurre questi casi al minimo senza "inquinare" il mercato. La gestione in economia deve essere svolta, infatti, dall'Ente locale direttamente, con proprio personale, e non con società controllate. Un limite organizzativo che rende questa formula poco efficiente dal lato gestionale.

Sui servizi idrici, Rifondazione può dire di aver ottenuto la «moratoria» delle privatizzazioni. La «moratoria» - ha detto Russo Spena - deve essere immediata perché per le modifiche al codice dell'ambiente potrebbero volerci otto o nove mesi». Se questa norma venisse approvata si sospenderebbero le gare già avviate in Lombardia, Campania e Sicilia.

Quindici – Federutility

Quindici – Federutility
Approfondimenti